La polemica, che alcune settimane fa aveva visto il TG3 e il Miur contendersi la verità su aumenti o diminuzioni delle classi a tempo pieno per l’anno prossimo, è arrivata in Parlamento. L’on. Ghizzoni del PD ha presentato una interrogazione parlamentare con la quale, oltre a chiedere precisazioni sulle varie tipologie di orario settimanale attivate nella scuola primaria, ha chiesto al ministro Gelmini sulla base di quali conteggi siano stati divulgati i dati relativi al tempo pieno.
Nella risposta all’interrogazione il ministro, dopo aver ricordato che da diversi anni, nonostante l’incremento di classi, una parte delle domande delle famiglie resta insoddisfatta, ha precisato che rispetto all’andamento degli ultimi 10 anni, in cui l’incremento del tempi pieno si è attestato annualmente intorno allo 0,5 per cento nazionale, nel decorso anno 2009/2010 aumento è stato vicino al 2 per cento. Una percentuale che, secondo la risposta fornita, resta sostanzialmente invariata, anche se il numero delle classi a tempo pieno diminuirà di circa 600 unità.
Per la precisione, come ha osservato l’on. Ghizzoni, dovrebbero essere le classi del primo anno a diminuire di circa 600 unità, rispetto al 2009-10, quando, come risulta a Tuttoscuola, si era raggiunto il record assoluto di 8.300 classi a tempo pieno, cioè 1.500 più dell’anno precedente.
Per il 2010-11 bisognava assicurare la prosecuzione delle quasi 30mila classi a tempo pieno esistenti (dalla seconda alla quinta), aumentate di circa 2mila unità rispetto alle corrispondenti classi del precedente anno.
Proprio il boom di nuove classi a tempo pieno del 2009-10 ha finito per prosciugare le riserve di organico, sottoposto a restrizione. Se a questo si aggiunge l’ulteriore contrazione di posti per effetto della manovra, si può ben capire come per le prime classi del prossimo anno non vi sia stato spazio per confermare l’exploit del 2009-10. Anzi, si è fatto fatica a confermare i posti delle quinte classi in uscita.
Ecco perché, secondo Tuttoscuola, le classi a tempo pieno sono diminuite di circa 600 unità per il primo anno di corso, determinando anche una contrazione di oltre 12 mila unità nel numero degli iscritti.
Ma nell’insieme delle classi dal secondo al quinto anno di corso vi è stato, comunque, un aumento di circa 1.500 unità per conferma delle classi esistenti. Alla fine, tra aumento (+ 1.500) e diminuzione (- 600), vi è stato un saldo attivo complessivo di circa 900 classi a tempo pieno in più, per un totale finale che dovrebbe aggirarsi intorno alle 37.400 classi, pari al 28% delle classi di primaria: un aumento non del 2%, come affermato dalla risposta ministeriale, bensì dell’1%.
da Tuttoscuola 15.07.10