Giorno: 13 Luglio 2010

"Un centro-destra fuori tempo", di Piero Ignazi

Più che marciare soddisfatta verso i festeggiamenti dei 150 anni, l’Italia si sta rinchiudendo in un cerchio sempre più stretto di malumore, insoddisfazione e cupezza. Eppure se adottiamo uno sguardo lungo che abbracci il secolo e mezzo che ci separa dal 1861, i motivi di orgoglio sono innumerevoli. Pensiamo agli ostacoli e alle difficoltà che il paese ha dovuto superare: all’interruzione del processo di graduale estensione dei diritti civili e politici causato dall’irruzione del fascismo che ha impedito una più rapida e sicura legittimazione dello stato; oppure alla devastazione prodotta dal conflitto mondiale e alle lacerazioni di una guerra civile, limitata quanto feroce; o, ancora, alla miseria disperata di tante parti del Mezzogiorno abbandonate alla prepotenza della criminalità e all’incuria e allo sfruttamento, di possidenti e rentiers. Nonostante questi e tanti altri scogli l’Italia è oggi “irriconoscibile” agli occhi delle generazioni passate: nessuno, nel corso dei primi cinquant’anni del secolo scorso, immaginava che sarebbe diventata un paese del G-7, (potenzialmente) leader in Europa, con i suoi militari impegnati con onore in tante missioni all’estero. Tutto …

Rainews, cacciano Mineo per favorire la Lega

Via il direttore di Rainews Corradino Mineo, al suo posto un esterno alla Rai con il pregio di piacere alla Lega Nord. Lo fanno sapere il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita, due conoscitori delle faccende Rai: «Altro che ricerca del dialogo. Nelle prossime ore gli imbavagliatori, e i loro delegati alla Rai cercheranno di mettere le mani anche su Rainews allontanando il direttore Corradino Mineo, mortificando le richieste della redazione e addirittura mettendo al suo posto un esterno gradito alla Lega». Per Giuletti e Vita «se tutto ciò dovesse essere confermato, per la prima volta nella storia della Rai una maggioranza avrebbe il controllo di 10 testate giornalistiche su 11 con l’aggravante di un premier proprietario dell’altra metà dell’etere e tuttora ministro ad interim delle telecomunicazioni». Giulietti e Vita sostengono che sarebbero felici di venire smentiti ma hanno «l’impressione che la direzione generale non potrà farlo neanche questa volta. Per quanto ci riguarda – proseguono – non abbiamo intenzione alcuna di aspettare le loro mosse. Quindi daremo mandato immediato …

"Più merito e sinergie la "fabbrica dei prof" cerca il rinnovamento", di Giuseppe Roma

L´annuale guida dell´università anche quest´anno non manca di fornire approfondite indicazioni su ciascun ateneo e facoltà, utili per chi abbia necessità o interesse a orientarsi nella complessa offerta di alta formazione esistente in Italia. Dalle numerose indagini e analisi effettuate, emerge anche una visione sintetica dell´evoluzione recente dell´università italiana, un´istituzione che ha sempre più bisogno di essere compresa per com´è realmente, piuttosto che costituire per alcuni una specie di sacro totem da cui dipende la ripresa dello sviluppo economico nazionale, e per altri una specie di carrozzone burocratico a bassa produttività. Proprio l´anno trascorso ci dice che sono visibili gli effetti positivi di quei continui processi di revisione interna, operanti in modo differenziato per territori e discipline, che lentamente stanno facendo affermare nel sistema universitario principi, strategie e iniziative molto più virtuose che nel passato. Vince il relativismo pragmatico di chi, pur in una situazione difficile da molti punti di vista (risorse, poteri, occupazione intellettuale, eccetera), aggiusta via via il tiro, prendendo la giusta direzione del rinnovamento. Meno successo ottiene l´assolutismo dogmatico delle grandi affermazioni …

"C'è bisogno della forza di indignarsi", di Michele Brambilla

Sarebbe interessante un sondaggio sull’ultimo «scandalo» che vede il ritorno dei vecchi coscritti della P2 e il coinvolgimento, fra gli altri, di uno dei coordinatori del Pdl, Denis Verdini. È probabile, anzi quasi certo, che la stragrande maggioranza degli interpellati dichiarerebbe di non saperne nulla. Chiunque di noi può sincerarsene organizzando un mini-sondaggio fai da te. Provate a parlarne a tavola o al bar con un gruppo di conoscenti: persone di buona istruzione, anche lettori abituali di giornali, vi guarderebbero sbarrando gli occhi come per chiedervi «Verdini chi?». È che ormai nessuno scandalo fa più veramente scandalo. Bisognerebbe modificare la stessa definizione del termine che ne dà il vocabolario: da «evento o incidente che provoca una vivace reazione nell’opinione pubblica» a «fatto ordinario registrato dai media come le previsioni del tempo e serenamente accettato dai lettori». A beneficio di questa stragrande maggioranza di connazionali che comprensibilmente non sa neppure di che cosa stiamo parlando, proviamo a fornire una sintesi dei fatti. A Roma c’è un’inchiesta della magistratura su una presunta associazione segreta che avrebbe cercato …

"All´ombra del potere berlusconiano aperta un´autostrada per la corruzione" intervista a Bersani di Alessandra Longo

Bersani: il Cavaliere ha fallito, deve prenderne atto. Giusto il tempo di guardare in albergo la partita Spagna-Olanda, dopo aver superato la dogana americana, sottoponendosi al rito di controllo delle quattro dita da esporre e delle pupille rivolte alla telecamera, e Pier Luigi Bersani è stato raggiunto ieri mattina a Washington, prima tappa della sua missione americana, dal rombo della politica italiana. Casini «apre» a Berlusconi nell´ipotesi di un governo di unità nazionale? Il segretario del Pd si fa leggere bene la frase incriminata e mette la parola fine alle illazioni: «Casini sa bene che è arrivato il momento di chiudere con il ciclo berlusconiano, con sette anni che non ci hanno portato a niente. E´ vero: Berlusconi ha vinto le elezioni ma c´è un´altra verità altrettanto chiara. Berlusconi ha fallito. La maggioranza deve prendere atto del suo fallimento. Siamo alla fine, al secondo tempo, e bisogna evitare al Paese ulteriori danni». Stop, dunque. Bersani parla in piedi, davanti all´ingresso del Center for American Progress, pensatoio democratico presieduto da John Podesta, già capo staff di …

"La manovra rende i soldi virtuali", di Alessandra Ricciardi

Se non è un commissariamento, poco ci manca. I fondi di istituto, quelli che servono a pagare i compensi accessori di insegnanti, ausiliari, tecnici e amministrativi, valgono un miliardo di euro, abbondante. Con l’approvazione dell’emendamento Azzollini alla manovra correttiva, in commissione bilancio al senato, le risorse in questione non saranno più nella disponibilità materiale delle scuole, appoggiate sui singoli conti correnti. Gli istituti potranno emettere ordini di pagamento alla liquidazione dei quali provvederà, unitamente alle spettanze di base, lo stesso Tesoro. Una norma, quella spuntata in commissione su proposta del relatore della manovra, nonché presidente della Bilancio, Antonio Azzollini, che da un lato semplificherà i pagamenti e la vita delle scuole: non dovranno più pensarci le segreterie. Ma dall’altro impedirà agli istituti scolastici di utilizzare le risorse in questione per anticipi di cassa su altri fronti. E pagarci, per esempio, le supplenze brevi piuttosto che le forniture. Distorsioni contabili in cui sempre più scuole in questi anni, a corto di trasferimenti da parte dello stato centrale, sono incappate. Ora non sarà più possibile. Il ministro …

"La prima notte degli esami", di Raffaello Masci

L’Università di Roma «La Sapienza» è deserta, in questo torrido, afoso pomeriggio estivo. Ma non nei dintorni della facoltà di Lettere: nelle aiuole, sotto l’ombra degli alberi, undici tavoli con altrettanti docenti stanno tenendo esami (tecnicamente «esoneri», cioè parte di un esame): letteratura italiana contemporanea, storia del teatro, storia della lingua italiana, eccetera. Drappelli di studenti, silenziosi e attenti, stazionano davanti ad ogni commissione, in attesa del turno. E’ così, con gli esami all’aperto che si protrarranno fino a domani, e con quelli notturni che si terranno stasera dalle 21 alle 24, che i 200 docenti della prestigiosa facoltà romana, vogliono innalzare un ennesimo, disperato, forse addirittura velleitario (ma non inutile) «grido di dolore», nei confronti dei tagli che la manovra e la riforma Gelmini impongono all’area del sapere, all’università e alla ricerca in particolare, e – in questo ambito – alle facoltà umanistiche, nello specifico. Ogni cinque docenti che lasciano l’attività, ha deciso il governo, ne sarà assunto solo uno. «Il problema più grave – dice il preside Franco Piperno – è la dispersione …