"Liti, veti incrociati e aree contese così l´Expo 2015 rischia di fare flop", di Curzio Maltese
Milano, tre manager cambiati e nemmeno un´opera iniziata. Scontro sui terreni tra Moratti e Formigoni: sullo sfondo le mire dei ciellini. Berlusconi non se ne occupa, convinto che dopo di lui ci sarà il diluvio Mancano i soldi e Tremonti, scettico da sempre, ha tagliato tutto il tagliabile «Cialtroni!», tuona Giulio Tremonti da Sondrio quando parla dei governatori del Sud, incapaci di spendere i finanziamenti europei. «Ghe pensi mi» è lo slogan preferito del presidente Berlusconi, la modernità milanese fatta mito. «Roma ladrona» è l´anatema scagliato da Umberto Bossi da Gemonio contro i parassiti nemici del federalismo. Non passa giorno, ora, telegiornale, senza che il governo non metta in scena la sua vera, unica ideologia: l´efficientismo meneghino. E allora come la mettiamo con la figura da cioccolatai che Milano sta rimediando nel mondo con l´Expo del 2015? La fotografia di gruppo del trionfo parigino del 31 marzo 2008, la vittoria su Smirne, campeggia nell´ufficio del sindaco Letizia Moratti. Tutti in festa, dalla Moratti a Formigoni, da Prodi a D´Alema, da Emma Bonino ai testimonial Al …