Scrima (CISL SCUOLA) pretende che il PD, per presentare proprie proposte di modifica al decreto legge governativo in materia di personale, debba attendere di diventare maggioranza nella prossima legislatura!
Vogliamo scherzare? L’arroganza del governo è contagiosa?
Al fine di comprendere la reale natura della polemica scatenata dalla CISL scuola contro i senatori del PD rei di aver presentato emendamenti alle misure del governo e alle loro modifiche proposte dal relatore di maggioranza è necessario entrare nel merito delle questioni esistenti sul tappeto.
La materia riguarda:
a) il blocco della contrattazione, per il triennio 2010-2012 (art.9 comma 17), e il blocco, dal 2011 fino al 2013, dei livelli stipendiali dei dipendenti scolastici (congelati su quelli in godimento nel 2010); (art.9 comma 1)
b) la cancellazione permanente del triennio 2010 2012 ai fini del conseguimento degli scatti retributivi e, a differenza di quanto stabilito nel decreto per tutti gli altri dipendenti statali, anche per la carriera;(art.9 comma 23)
c) la non utilizzazione ai fini stabiliti dall’art.64 comma 9 della legge 133/08 degli stanziamenti ivi previsti (art.8 comma 14).Si tratta di 410 mln di euro per l’anno scolastico 2009-10, di 664 mln per il 2010-11 e di 956 mln a decorrere dal 2011-12.
Esaminiamo innanzitutto la questione su cui, in seguito all’emendamento del relatore, si è aperta un’ accesa polemica
Il Relatore di maggioranza in Commissione Bilancio del Senato ha infatti di recente proposto un emendamento che interviene sulla diversa destinazione, prevista dal decreto, delle risorse destinate alla premialità dall’art.64 comma 9 delle legge 133/08.
Tale disposizione, su cui la Gelmini e i suoi corifei hanno versato milioni di parole, testualmente prevedeva che: “Una quota parte delle economie di spesa di cui al comma 6 e’ destinata, nella misura del 30 per cento, ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico. Gli importi corrispondenti alle indicate economie di spesa vengono iscritti in bilancio in un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, a decorrere dall’anno successivo a quello dell’effettiva realizzazione dell’economia di spesa, e saranno resi disponibili in gestione con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca subordinatamente alla verifica dell’effettivo ed integrale conseguimento delle stesse rispetto ai risparmi previsti. “
L’art. 8 comma 14 del Decreto legge invece così recita: “14. Fermo quanto previsto dall’articolo 9, le risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono comunque destinate, con le stesse modalità di cui al comma 9, secondo periodo, del citato articolo 64, al settore scolastico.”
Il Relatore ha proposto per tale testo le seguenti modifiche:
1. all’art. 8, comma 14, in fine, è aggiunto il seguente periodo: “La destinazione delle risorse previste dal presente comma è stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.” Tale modifica non indica in alcun modo la destinazione delle risorse ma il modo per individuarla( con decreto non regolamentare sentite le organizzazioni sindacali). E bene segnalare che le modalità di tale utilizzo non sono state fino ad oggi oggetto di alcuna specifica e formale trattativa sindacale e neppure di alcun accordo separato. Ne lo potranno essere, nel triennio 2010-2012, in virtù del blocco disposto dal comma 17 dell’art.9. La norma in sostanza sancisce il superamento della contrattazione sindacale e delle sue procedure, legislativamente stabilite, per sostituirla con una sorta di mancia governativa, arbitro il munifico Tremonti. Lo stile populista che questo ministro ha già più volte sperimentato con i soldi dei cittadini, ad esempio nei confronti del sistema bancario, si estende alla scuola dove i beneficiati dovrebbero essere soprattutto, nel pensiero onirico di costoro, gli amici delle riforme del ministro Gelmini.
2. all’art. 9, comma 1, in fine, sono aggiunte le seguenti parole: “, e dall’art. 8, comma 14. Tale modifica dovrebbe indicare la possibilità di superamento, al pari di quanto già consentito alle indennità di vacanza contrattuale, del limite riferito al livello retributivo in godimento nel 2010, con eventuali erogazioni, nel triennio 2011-2013, al personale della scuola delle suddette risorse, nelle forme che il governo deciderà sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
3. all’art. 9, comma 23, in fine, è aggiunto il seguente periodo: “E’ fatto salvo quanto previsto dall’art. 8, comma 14. Il comma 23, con la suddetta modifica, non ripristina il diritto per il personale della scuola al conseguimento degli scatti retributivi e continua ad escludere la validità strutturale, per la carriera, del triennio 2010-2012. Tale previsione comporta in termini finanziari, come stabilito dalla relazione tecnica, un risparmio al 2050 di 18,72 miliardi di euro. Non risulta che l’emendamento in questione abbia previsto una copertura finanziaria al riguardo. Si tratterebbe quindi di una sorta di erogazione unilaterale da parte del ministro illuminato che allo scopo ha già cominciato a frequentare le assemblee dei sindacati amici. Di una erogazione in forme atipiche e in quantità da definirsi.
E’ singolare che in tutta questa confusa e oscura vicenda non si sia accennato allo stanziamento di 410 milioni già iscritto nel bilancio 2010 con la finalità di cui all’art.64 comma 9. La questione è rilevante perché tale stanziamento gode di una pecularietà in quanto sfugge al blocco delle retribuzioni perché riguarda il 2010 ma non può però essere oggetto di contrattazione perché incappa nel blocco della medesima. Inoltre poiché non è soggetto a misure che riguardano le riduzioni del bilancio del MIUR per il 2010(il taglio lineare del 10% di cui all’art.2 comma 1) sarebbe pienamente erogabile senza ulteriori oneri per il bilancio.
Se queste sono le questioni di merito oggetto del libero dibattito parlamentare, se quella indicata (rispetto della legalità contrattuale stabilita dal Parlamento e non da qualsivoglia organizzazione sindacale), è la posta in gioco, non si può comprendere o giustificare la pretesa di alcuni dirigenti sindacali di impedire ai partiti di opposizione di intervenire con proprie proposte su tali scelte dissennate e autoritarie che nulla hanno a che spartire con la natura economica dei provvedimenti da adottare. E’ estremamente arrogante, ma probabilmente è sfuggita a chi l’ha formulata, l’assurdità della pretesa che l’opposizione taccia in attesa di diventare maggioranza nella prossima legislatura.
Rispetto a tutto ciò i sub emendamenti del gruppo Pd del Senato all’emendamento 10.1000 del Relatore propongono di:
a) inserire” dopo le parole “La destinazione” “, alla contrattazione sindacale ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,”. Si tratta di una misura che non ha oneri e si configura essa medesima come una semplice deroga al blocco generalizzato della contrattazione
b) di ” sostituire le parole “sentite le” con le seguenti “d’intesa con le”. Si tratta, in subordine, di una modifica che tende a rafforzare il valore del confronto con le parti sindacali. Non comprendiamo perché un sindacalista non dovrebbe apprezzarla
c)” sostituire le parole “previste dal presente comma” con le seguenti “all’incremento delle risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola”. Si tratta, con una scelta di netta alternativa, di confermare l’utilizzo originario di tali risorse. Destinandolo sempre alla contrattazione sindacale. Se in Parlamento si cambia una scelta, peraltro nel medesimo proposta e approvata dalla stessa maggioranza, perché mai all’opposizione dovrebbe essere precluso di riproporla, ciò non comportando tra l’altro oneri aggiuntivi?
d) ” sostituire le parole “La destinazione delle risorse” fino alla fine del periodo con le seguenti “Le risorse previste dal presente comma sono destinate alla maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario della scuola per gli anni 2010, 2011 e 2012.” Tale formulazione esplicita quella che potrebbe essere una finalizzazione di tale recupero di risorse. La contrattazione sindacale non viene lesa perché ad essa spetterebbe di definirne le modalità.
E’ il Parlamento che decide le scelte economiche e non Tremonti in osteria con i propri amici!
Ovviamente queste sono le proposte di modifica del sub-emendamento del Relatore e c’è da ricordare che il PD aveva già presentato emendamenti soppressivi o sostitutivi delle scelte inizialmente presenti nel Decreto legge.
Se tutto ciò non va bene a Scrima ovviamente costui può dissentire e ciò può dispiacere a molti di noi ma è un problema che riguarda esclusivamente la sua attuale concezione e pratica del fare sindacato e il suo rapporto con i lavoratori del settore, da cui non si può far derivare alcun limite all’autonomia parlamentare del maggior partito di opposizione.
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