Giorno: 4 Luglio 2010

«Sul duello Scrima-Bastico e dintorni», di Osvaldo Roman

Scrima (CISL SCUOLA) pretende che il PD, per presentare proprie proposte di modifica al decreto legge governativo in materia di personale, debba attendere di diventare maggioranza nella prossima legislatura! Vogliamo scherzare? L’arroganza del governo è contagiosa? Al fine di comprendere la reale natura della polemica scatenata dalla CISL scuola contro i senatori del PD rei di aver presentato emendamenti alle misure del governo e alle loro modifiche proposte dal relatore di maggioranza è necessario entrare nel merito delle questioni esistenti sul tappeto. La materia riguarda: a) il blocco della contrattazione, per il triennio 2010-2012 (art.9 comma 17), e il blocco, dal 2011 fino al 2013, dei livelli stipendiali dei dipendenti scolastici (congelati su quelli in godimento nel 2010); (art.9 comma 1) b) la cancellazione permanente del triennio 2010 2012 ai fini del conseguimento degli scatti retributivi e, a differenza di quanto stabilito nel decreto per tutti gli altri dipendenti statali, anche per la carriera;(art.9 comma 23) c) la non utilizzazione ai fini stabiliti dall’art.64 comma 9 della legge 133/08 degli stanziamenti ivi previsti (art.8 comma …

«Arbitrato, condoni e previdenza. Tutti i trucchi della strategia dei refusi», di Roberto Mania

Se due indizi fanno una prova, due refusi finiscono per dare corpo a una strategia. Al ministro Saconi i diritti d’autore sul “refuso” entrato nel gergo della politica ROMA – Un refuso tira l’altro. Prima quello sulle pensioni, poi quello sulle tredicesime di poliziotti, professori e magistrati. Così se due indizi fanno una prova, due refusi finiscono per dare corpo a una strategia: la strategia dei refusi, appunto. Coltivata dal governo, assecondata, nel segreto dell’emendamento, da alcuni parlamentari della maggioranza. A nobilitarla è stato – pare senza una vera strategia di marketing – il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Perché sono tutti suoi i diritti d’autore sul “refuso” entrato prepotentemente nel gergo della politica all’insegna del “pop”. È stato lui il primo a parlarne. Ma se nuovo è il termine, vecchio, e largamente sperimentato, è lo schema di gioco: il governo – vale per la giustizia come per quasi tutti i provvedimenti di politica economica – non scopre per intero le sue carte e affida ai parlamentari prescelti le proposte più hard (tutti i condoni …

«Indice mondiale della prosperità: Italia fuori dal G-20», di Stefano Natoli

Non finisce (purtroppo) sulle prime pagine dei giornali e non è (purtroppo) “market mover”, pur fornendo preziose informazioni sullo stato dei principali paesi del pianeta. Stiamo parlando del Global prosperity index, l’indicatore della prosperità mondiale. L’indice, che coniuga crescita economica, benessere sociale e qualità della vita in 104 paesi, è calcolato dal think tank britannico Legatum Institute ponderando nove fattori chiave che contribuiscono alla crescita economica e al benessere sociale. Questi fattori chiave – rappresentati in sub-indici – sono: fondamentali economici, imprenditorialità ed innovazione, educazione, istituzioni democratiche, governance, sanità, sicurezza, libertà personale e capitale sociale. La classifica 2009. La classifica 2009 vede quattro paesi scandinavi nelle prime cinque posizioni. Sul podio c’è la Finlandia (dove la banda larga è un diritto dei cittadini), seguita da Svizzera e Svezia. A seguire Danimarca, Norvegia, Australia, Canada, Olanda, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Fra i paesi del G-20 , solo tre (Australia, Canada e Usa) si piazzano, dunque, fra i primi 10. Il Regno Unito è dodicesimo, la Germania è quattordicesima, il Giappone è sedicesimo. Usa al nono …

«Regioni all'attacco: "Il governo spende peggio di noi"», di Luigi Grassia

Bersani: e ha finanziato i «cialtronissimi di Catania e Palermo» Il Tremonti iper-polemico che accusa le Regioni meridionali di piangere miseria per i tagli di bilancio mentre non sanno spendere neanche i fondi europei che ricevono continua a incendiare il dibattito politico. Così il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani: «Come definiamo quel ministro del Tesoro che ha preso i soldi per gli investimenti nel Mezzogiorno e li ha dati ai cialtronissimi che gestiscono i comuni di Catania e Palermo al solo fine di ripianare buchi di bilancio? E come definire un ministro che non sa che i ministeri hanno speso ancor meno di quelle Regioni definite cialtrone? È ora che qualcuno si prenda le sue responsabilità. Tremonti è lì da sette anni». Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia: «Tremonti anziché parlare del montante complessivo della spesa comunitaria nazionale, che è di 56 miliardi di euro, parla solo dei 44 miliardi che dipendono dalle Regioni. Mentre dei 12 direttamente in mano al governo si sa poco e niente», perché sono ancora più in ritardo. Quanto …

Disabili insorgono contro emendamento

La lettera di un padre e l’Associazione Luca Coscioni denunciano un nuovo emendamento, approvato in Senato. “Spingerà alla disperazione persone che hanno diritto alla vita e a una esistenza dignitosa nel rispetto della Costituzione” ROMA – “Il Governo, in Commissione Bilancio del Senato ha presentato un nuovo emendamento che restringe l’accesso all’indennità di accompagnamento in pratica solo a chi è in stato vegetativo o immobilizzato”. E’ la denuncia, e allo stesso tempo il grido di allarme, di Vincenzo Gallo, padre di un ragazzo affetto da grave disabilità. “A maggio – spiega il genitore -, in una prima bozza della manovra, era stato introdotto un limite di reddito per poter usufruire di una indennità di accompagnamento di circa 450 euro per le persone con invalidità al 100%, poi cancellato. La proposta presentata al Senato è ora estremamente grave”. Gallo riprende le parole di Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che insieme alla Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) ha indetto una manifestazione unitaria a Roma per il 7 luglio: …

"Bersani: «Da sette anni ghe pensa lù. È questa la malattia»", di Sara Bianchi

«Non si può lasciare il paese in questa situazione se la maggioranza non ce la fa, se non ce la fanno, bisogna pensare a qualche altra ipotesi». A dirlo è il segretario del Pd a margine dell’assemblea regionale del partito, a Milano. Pier Luigi Bersani risponde anche all’affermazione del presidente del consiglio che, intervistato dal Tg1, parlando dei problemi del paese ha promesso, in dialetto milanese: «da lunedì ghe pensi mì». «Sono sette anni -dice Bersani- che ghe pensa lù. Questa è la malattia, non la medicina». Perché l’idea populista, prosegue il segretario «più che risolvere i problemi li suscita». La manovra? «Non sta in piedi – ribadisce Bersani – è ingiusta in modo radicale, se la prende con poliziotti e insegnanti». Ed è anche «improbabile. Con meccanismi di taglio lineare, lotta all’evasione e una crescita così bassa ci porta verso un’ulteriore manovra». Andrebbe dunque cambiata attraverso un dibattito in Parlamento. A Giulio Tremonti, ricorda che lui stesso ha ripianato i buchi di bilancio dei Comuni di Palermo e Catania guidati da «cialtronissimi» del centrodestra. …

"Attenti, siete tutti controllati", di Gialuca Nicoletti

Da cattivi della rete a difensori della privacy: gli hacker contro i tanti “Grandi fratelli” Gli hacker italiani si sono dati appuntamento a Roma per ricordare a noi, semplici forzati digitali, di essere tutti quanti sorvegliati da un «grande fratello». È il tredicesimo anno che un «Hackit» fa il punto sui principi sacri del tecno attivismo in rete. Dopo dieci anni il punto di raccolta dell’hackmeeting italiano è ancora Roma, e non per un caso. Un paio di mesi fa fu annunciata l’inaugurazione di «Sala Sistema Roma», una centrale che permetteva il controllo on line di tutte le 5000 telecamere accese nelle vie della Capitale, comprese quelle montate sugli autobus. Un vero e proprio sistema di sorveglianza telematico, proposto per la prevenzione dei crimini attraverso l’individuazione di «comportamenti anomali». Un «cervellone» che dovrebbe contribuire alla sicurezza, capace persino di individuare un singolo individuo e seguirne il percorso attraverso la città. Secondo il manifesto degli hackers questo in realtà sarebbe: «solo tipico delle aree di prigionia o di guerra, una cittadinanza sotto controllo perde la coscienza …