Mese: Giugno 2010

"I tagli al welfare tagliano anche vite umane", di Cristina Pulcinelli

Tagli radicali imposti dai governi al welfare sociale non causano solo difficoltà economiche nella popolazione, ma hanno un costo in vite umane. L’avvertimento viene da un articolo appena pubblicato sul British Medical Journal. La recessione economica sta imponendo ai governi di tagliare le spese e in Europa c’è un acceso dibattito sul potenziale impatto economico di questa politica. Nessuno però parla degli effetti sulla salute delle persone, così David Stuckler dell’università di Oxford insieme ad alcuni colleghi ha analizzato proprio questo impatto. Benché i governi pensino di proteggere la salute salvaguardando i budget per la sanità, dicono gli autori, in realtà non lo stanno facendo perché la spesa per il welfare è ugualmente, se non più, importante per la salute della popolazione. A questo proposito ricordano un rapporto sulla salute e le condizioni sociali commissionato dal governo inglese secondo cui, ad esempio, i bambini che ricevono una istruzione migliore e hanno un ambiente più sano in cui giocare crescono più in salute di quelli che non hanno queste opportunità. Il gruppo di scienziati ha preso …

L'Italia scala la classifica della pressione fiscale e si porta al quinto posto con la Francia

L’Italia scala la classifica europea (Ue-27) per la pressione fiscale: nel 2009 il peso del fisco sul prodotto interno lordo è stato del 43,2%, in aumento rispetto al 2008 (42,9%). L’Italia si colloca così al quinto posto, insieme alla Francia, in Europa per pressione fiscale. Nel 2008 era al settimo posto. È quanto risulta dai dati sui “Conti ed aggregati economici delle amministrazioni pubbliche” nel 2009 diffusi oggi dall’Istat. Per tornare ad una pressione fiscale più alta in Italia, bisogna tornare indietro al 1997, l’anno dell’Eurotassa (ma nel 2007 la pressione del fisco era stata comunque pari al 43,1%). A pesare una diminuzione del Pil maggiore della diminuzione delle entrate. La flessione delle imposte dirette è dovuta essenzialmente al calo del gettito Ires (-23,1%) rispetto al 2008, mentre quella delle imposte indirette ha risentito delle significative diminuzioni del gettito dell’Iva (-6,7%) e dell’Irap (-13%). L’andamento dei contributi sociali effettivi riflette la tenuta delle retribuzioni lorde, dovuta alla lieve crescita dell’importo medio pro-capite, che ha parzialmente compensato la flessione dell’occupazione. L’incidenza sul Pil del prelievo tributario …

"Il ministro impresentabile", di Francesco Merlo

È l´ultima mutazione genetica del berlusconismo: il Bertoldo di Stato, lo stralunato compare, il finto tonto perfetto, il furbissimo sciocco che si nasconde dietro una disperante inadeguatezza e una imbranataggine comica, insomma il falso scemo che ci prende per scemi veri. Ieri, per esempio, proprio quando era stato smascherato come simulatore dal capo dello Stato, si è meravigliato perché i cronisti insistevano a ficcare il naso nelle sue vicende, e ha detto al Tg3 che non è educato disturbare un brav´uomo la domenica, che forse è il giorno riservato alla contabilità delle mazzette e non certo alle domande dei giornalisti. E ha aggiunto di non capire, il povero Brancher, perché non sfruculiano Lippi, che se le merita davvero, invece di importunare il povero neoministro di non si sa che cosa. Con un´aria da furfante gentiluomo che non sente rimorsi né prova vergogna ha sostenuto che gli italiani sfogano su di lui la rabbia per l´eliminazione dai Mondiali, che è una genialità da imbonitore, la “mossa” dello scugnizzo di Belluno. Insomma, ascoltato in tv, Aldo Brancher …

"Manovra in aula al Senato il 6 luglio. Valditara (Pdl) e Rusconi (Pd) spiegano le novità sulla scuola", di Claudio Tucci

La manovra da 24,9 miliardi arriverà in aula, al Senato, il prossimo 6 luglio. E non più il 1°, come invece previsto dal precedente calendario d’aula. La decisione è stata presa dai capigruppo di Palazzo Madama, su richiesta della maggioranza in commissione Bilancio per avere così più tempo per valutare i 2.550 emendamenti presentati dai gruppi. Il termine per la presentazione degli emendamenti per l’aula è stato spostato a lunedì 5 luglio alle ore 14. Intanto, in mattinata, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ha incontrato i capigruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, il relatore e presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini, e il senatore Maurizio Saia, oltre a tecnici del ministero. Sul tavolo i nodi da sciogliere della manovra economica, molti dei quali rappresentanti in emendamenti di maggioranza e opposizione che sono stati accantonati in commissione Bilancio a Palazzo Madama, proprio in vista di questo confronto sulla percorribilità e la ulteriore definizione delle proposte di modifica. Proposte che a questo punto, quasi con ogni probabilità confluiranno in un emendamentoo “omnibus” del …

«Documento donne», di Alessia Ripani

Cristina Comencini nel video che presenta lo spettacolo ‘Libere’ La ricerca della dignità. Il documento della donna libera italiana ai tempi di Silvio Berlusconi, il manifesto dell’anti-velina, il vademecum di chi non si riconosce nell’escort-pensiero e si attrezza per sconfiggerlo. Modernità alle prese con missioni in sospeso e palesi sconfitte, perché “se oggi una ragazza di trent’anni maledice il femminismo e invidia sua nonna vuol dire che c’è ancora tanto da fare”. Lo ha messo a punto un gruppo di donne – battezzato Di Nuovo e formato da intellettuali e precarie, scrittrici e giornaliste, poetesse e casalinghe, ‘madri e mogli ma non solo’ – scioccate dalla cronaca dell’estate godereccia della politica che anticipò quella giudiziaria, preoccupate dei movimenti ‘tettonici’ in tv ma anche e soprattutto delle opportunità negate; dall’immagine del femminile che, spacciata per spregiudicata e libera, offende i principi del rispetto e del buon gusto, nascondendo crescita professionale, civile, culturale. IL DOCUMENTO “In Italia c’è il tasso di lavoro femminile più basso d’Europa. Le donne vengono pagate a parità di mansioni e preparazione meno …

"Pensioni cosa cambia",di Federico Pace

E’ l´attesa la pena a cui viene costretto, suo malgrado, l´italiano sul punto di andare in pensione. E da gennaio 2011, questa penadiventerà ancora più grave. Fino a oggi si trattava di qualche mese. Dall´anno prossimo, con le norme inserite nella manovra economica, il “ritardo”, una volta raggiunti i requisiti, arriverà a un anno per i dipendenti e a 18 mesi per autonomi e parasubordinati. Senza alcuna ricompensa. Neppure modesta. Nel limbo ci sono tutti. Dipendenti e collaboratori. Del pubblico e del privato. Donne e uomini. Chi andrà più tardi. Un dipendente che ha raggiunto i 65 anni e che riceverà una pensione legata agli ultimi stipendi (sistema retributivo), dopo il primo gennaio del 2011 non potrà andare di fatto in pensione, ma dovrà aspettare i 66 anni. Così come chi matura il diritto con 40 anni di contributi. Con la beffa che l´anno in più non avrà effetti sulla pensione. Verrà conteggiata la stessa quota dell´anno precedente: l´80 per cento della retribuzione. Simile beffa subirà chi andrà in pensione con il sistema contributivo, cioè …

Atenei in fermento. Gli studenti ribadiscono il no al ddl di riforma in discussione al parlamento

Atenei in fermento. Un ampio schieramento di associazioni e organizzazioni sindacali del settore ha proclamato per il primo luglio assemblee generali di ateneo e dal 5 al 9 luglio una settimana di mobilitazione di tutte le componenti del mondo universitario: docenti, precari, personale tecnico-amministrativo, studenti. Un intervallo di tempo durante il quale convocare, tra l’altro, assemblee permanenti di facoltà e di ateneo. Le organizzazioni e le associazioni dell’università ribadiscono il giudizio negativo sul ddl di riforma dell’università in discussione in Parlamento e sulla Manovra finanziaria «che colpisce pesantemente l’Università e coloro che vi operano» e fanno notare come stia crescendo una mobilitazione «sempre più adeguata alla gravità della situazione». «Organi collegiali e assemblee – ricordano – hanno deciso o stanno decidendo forme di protesta che recepiscono le indicazioni delle organizzazioni e delle associazioni universitarie (astensione dei professori e dei ricercatori dai compiti didattici non obbligatori per legge e partecipazione il 1 Luglio alle assemblee di ateneo nei rettorati con occupazione simbolica degli stessi) e in molti casi vanno anche oltre (invito alle dimissioni dalle cariche …