Mese: Giugno 2010

«I veri numeri della manovra», di Tito Boeri e Massimo Bordigon

Da ieri è finalmente disponibile il testo della manovra. Abbiamo così scoperto che un provvedimento presentato come quasi interamente di riduzioni alle spese è composto in realtà al 40 per cento di maggiori entrate, che molti tagli sono di carta, di dubbia praticabilità. Serve più che altro a dare un segnale ai mercati. Non è detto che sia credibile perché rinvia ai posteri gli aggiustamenti strutturali di spesa ed entrate. Ben poco rimarrà in vigore dopo il 2012. E chi paga davvero sono, una volta di più, i giovani. Da più di una settimana i giornali commentano la manovra economica del governo per i prossimi due anni e mezzo, definita spesso come “di lacrime e sangue”. Si è perfino parlato di una manovra così dura da richiedere un gioco delle parti nell’esecutivo, con il ministro del Tesoro che interpreta il poliziotto cattivo e il presidente del Consiglio quello buono. Ma fino a ieri non c’era un testo con la definizione precisa degli interventi. Il governo stesso ha poi contribuito alla confusione, tant’è che diverse misure …

La politica, roba da ricchi

Nei tagli indiscriminati della manovra finanziaria, fa scalpore l’azzeramento della retribuzione dei consiglieri circoscrizionali. Politici di prossimità ridotti al ruolo di volontari di quartiere mentre i tagli ai costi della politica sono l’1 per 1000! Esistono politici bravi e meno bravi. E’ noto ma la manovra dei tagli voluta dal governo li distingue in base a dove vengono eletti. Così chi siede in Parlamento va garantito senza alcun sacrificio, chi invece è eletto nelle circoscrizioni e in altri enti di prossimità, invece, non è necessario. Molto meglio renderli dei volontari. Così si traduce in soldoni l’azzeramento senza precedenti delle indennità dei consiglieri circoscrizionali, che passano con l’eltrata in vigore del decreto a zero euro. È stato lo stesso ministro Tremonti ad ammettere pubblicamente di aver fatto qualche errore nella stesura della manovra economica. Lui si riferiva ai tagli immotivati alla cultura e li giustificava con il bel gesto della riduzione del 5% dei costi della politica. Ma una volta che si sono letti i testi deliberati dal Consiglio dei ministri anche tutti i buoni propositi …

Carpi (Mo) Riforma Gelmini, lo stilista diventa operaio

Il ministro stravolge i percorsi di formazione e le figure professionali. Il caso del Vallauri di Carpi, l’on. Ghizzoni presenta un’interrogazione Non solo tagli di risorse e di insegnanti. La riforma Gelmini stravolge metodi didattici, percorsi di formazione e figure professionali. E’ quanto succede all’istituto professionale Vallauri di Carpi, che da anni forma Operatori moda e tecnici dell’abbigliamento e della moda. Con il nuovo percorso di studi previsto dal ministero la figura professionale cambia completamente natura. Cancellato di fatto il profilo dello stilista creativo, la riforma punta ora a formare una figura da inserire nel processo produttivo. “Il distretto carpigiano – spiega l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera – non ha bisogno di operai specializzati da impiegare in una dimensione industriale, per il semplice motivo che la produzione ormai è quasi completamente delocalizzata. Le figure professionali del settore moda necessarie al nostro distretto devono invece sviluppare capacità artigianali e creative, mentre la riforma Gelmini va in direzione esattamente contraria: prevede che la qualifica triennale in Operatore moda e la …

"Bersani: la manovra è iniqua solo Berlusconi non paga nulla", di Bianca Di Giovanni

Il leader Pd: «Il premier non mette le mani solo nelle sue tasche ». I numeri dell’iniquità: i precari pagano per 100 milioni, i professori per 320. I dirigenti si fermano a 28 milioni e i ministri a 72mila euro. «Berlusconinon mette le mani nelle sue tasche, perché redditi come i suoi non vengo nonemmeno sfiorati dalla manovra». Per Pier Luigi Bersani l’ultimo decreto Tremonti ha un’anima nera: l’iniquità sociale. In effetti quei 54 articoli sono un distillato di misure che si scaricano sui deboli: invalidi, pensionati, dipendenti pubblici, insegnanti: tutti ci perdono. E non solo: con i tagli agli enti locali a soffrire saranno le politiche per il sociale: dunque, sempre loro. E i ricchi? Per loro solo «misure-civetta», tanto per avere qualche titolo sui giornali: nessun prelievo sul patrimonio, nessuna misura sulle rendite. Giulio Tremonti assicura che loro pagheranno con la lotta all’evasione. Pensavamo che pagare le tasse fosse un dovere, non una elargizione dovuta all’emergenza. CIFRE L’addizionale del10%prevista sulle stock option è limitata da tali e tanti «paletti» che si riduce a …

Cultura: Pd, perché Bondi non sapeva dei tagli? Riferisca in Parlamento

Bondi venga a riferire in Commissione Cultura: l’elenco delle omissioni è molto lungo. Dichiarazione degli on. Emilia De Biasi , Manuela Ghizzoni, deputate PD della Commissione Cultura della Camera, Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21. Nell’attesa che si capisca su quale versione della manovra economico finanziaria ci toccherà discutere, o meglio a quali e quanti tagli alla cultura ci opporremo, chiediamo che il Ministro Bondi venga finalmente in commissione a dirci per quale motivo non era a conoscenza dei tagli annunciati da Tremonti; quali sono le sue intenzioni ora che ha avuto il permesso da Tremonti di decidere sui tagli alla cultura; perché non è ancora stata presentata alla Commissione la relazione annuale su ARCUS, come da legge; che succederà della SIAE, per non parlare delle Fondazioni lirico sinfoniche, che non si capisce come si intrecceranno con la manovra e con l’approvazione del disegno di legge bipartisan sullo spettacolo dal vivo, che rischia di non avere copertura finanziaria; quali sono i motivi che portano Bondi a insultare costantemente il mondo della cultura e a vedere …

"Una manovra, due Italie", di Salvatore Settis

Il testo finale della manovra di governo per la stabilizzazione finanziaria ha rinunciato a espropriare il ministero dei Beni culturali della competenza sui tagli agli istituti culturali, e ne ha ridotto la portata. Buone notizie? Certo. Ma, lo ha detto Mario Draghi nella sua importante relazione alla Banca d´Italia, «la correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita», e su questo punto capitale il decreto-legge Tremonti offre ben poco. La relazione Draghi martella cifre non eludibili: nel biennio 2008-09 il Pil è calato di 6 punti e mezzo, la metà della crescita dei 10 anni precedenti; calano redditi, consumi, esportazioni. Cresce la disoccupazione dei giovani, calano i salari iniziali, crollano le nuove assunzioni, quasi sempre precarie, e «la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani». A fronte di una situazione tanto drammatica, scrive Draghi, i tagli del governo «si concentrano sui costi di funzionamento delle amministrazioni pubbliche», e ciò proprio quando è necessario «aumentare la produttività della pubblica amministrazione». Secondo il presidente del Consiglio, le dichiarazioni del Governatore sono in piena …

"Formazione: Gelmini taglia i centri adulti. Niente scuola per gli stranieri", di Paola Benedetta Manca

Che i tagli alla scuola dei ministro Gelmini fossero consistenti si sapeva ormai in modo inequivocabile, ma forse non tutti sanno che, per minimizzare i costi dell’istruzione, si stanno iniziando a dimezzare gli insegnanti dei Ctp, cioè i centri territoriali permanenti per la formazione degli adulti, dove gli stranieri imparano l’italiano. Si sta cioè riducendo all’osso uno strumento statale di integrazione fondamentale, attraverso il quale tanti ragazzi stranieri prendono la licenza media e superiore e tanti adulti apprendono la lingua del Paese dove emigrano, primo gradino per diventare parte della nostra società. Il caso più eclatante, che ha accesso i riflettori su questi provvedimenti, arriva da Modena e lo denuncia il Comitato degli stranieri «Primo Marzo», insieme ai docenti dei Ctp. L’Ufficio Scolastico Provinciale ha deciso di tagliare gli insegnanti di italiano nei Ctp del modenese sacrificandone dodici: 6 su 11 solo a Modena (il 60 per cento). In città, per l’anno accademico in corso, si sono iscritti ben 2254 studenti. I Ctp nel modenese sono 7 e ne frequentano i corsi 5.000 studenti, di …