Mese: Giugno 2010

"I veleni dell´Ecomafia che investe sulla crisi", di Roberto Saviano

Raccontano che la crisi rifiuti è risolta. Che l´emergenza non c´è più. Gli elenchi dei soldati di camorra e ´ndrangheta arrestati dovrebbero rassicurare che la battaglia è vinta. O almeno, questa è la versione. Molto distante, però, da ciò che realmente accade. Ogni anno Legambiente attraverso il suo Osservatorio ambiente e legalità produce storie e numeri: “Ecomafia”. Quello dei rifiuti è uno dei business più redditizi che negli anni ha foraggiato le altre economie. Come il narcotraffico, il fare affari con i rifiuti, sotterrare scorie tossiche, devastare intere aree, ha permesso alle organizzazioni criminali e a semplici consorterie imprenditoriali di accumulare capitali poi necessari per specializzarli in altri settori. Catene di negozi, imprese di trasporti, proprietà di interi condomini, investimenti nel settore sanitario, campagne elettorali. Sono tutte economie sostenute con i rifiuti. Esempio lampante ne è l´economia campana e i suoi gangli politici che si sono strutturati intorno alla crisi rifiuti. Il mondo intero non si spiegava come fosse possibile che un territorio in Europa vivesse una piaga tanto purulenta. Come fosse possibile che le …

Manovra economica, le norme già a rischio modifica

Dalle piccole farmacie comunali ai tagli per la sicurezza, dalla sanatoria sugli immobili alle pensioni delle donne impiegate nella pubblica amministrazione. Il decreto con la manovra economica non ha ancora iniziato l’iter legislativo alla Camera e già si apre il cantiere su alcuni nodi che potranno essere modificati nel corso dell’iter. L’apertura a possibili modifiche, fatta dal premier Silvio Berlusconi, non potrà comunque depotenziare l’impatto economico dell’intervento previsto. Lo ha ribadito anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: «Fatti salvi i saldi – ha detto il ministro – nessuno può negare che la manovra possa migliorare nel passaggio alle Camere. Anzi, mi piacerebbe che da 24,9 si arrivasse a 25 miliardi di euro». Di certo, anche se il ministero dell’Economia punta a un passaggio il più possibile blindato, sono molte le misure che potrebbero essere inserite o modificate. Eccone alcune. – SICUREZZA : Anche per Polizia, Carabinieri e militari arrivano i tagli lineari e il blocco degli aumenti previsti per tutti gli altri dipendenti pubblici. Ma per il comparto il «congelamento» taglia anche …

Napolitano: Unità nazionale e coesione sociale non significano burocratismo

Intervento del Presidente della Repubblica Napolitano alla Celebrazione dell’anniversario della morte di Cavour. “”La cerimonia di oggi in questo luogo intensamente evocativo della figura di Camillo Benso Conte di Cavour, è una nuova, essenziale tappa del percorso celebrativo già avviato, in vista del 150° anniversario di quel 17 marzo 1861 che sancì – con la proclamazione di Vittorio Emanuele II a Re d’Italia – il compimento del processo unitario, la nascita del nostro Stato nazionale. Già in questi mesi abbiamo ricordato e celebrato eventi che segnarono nel 1860 la fase conclusiva del movimento per l’Unità d’Italia : così, il 5 maggio, la partenza da Quarto in Genova della spedizione dei Mille, e la settimana successiva lo sbarco a Marsala, che aprì la strada alle battaglie per la liberazione della Sicilia e infine dell’intero Mezzogiorno. Questa mattina – rendendo omaggio alla tomba che custodisce le spoglie di Cavour – noi vogliamo piuttosto dare impulso al discorso che dovrà svilupparsi attorno all’insieme delle vicende destinate a sfociare nell’unificazione dell’intera nazione italiana : vicende la cui trama e …

«Donne e pensione, la flessibilità è la vera risposta», di Cesare Damiano e Sandro Gozi

Il governo italiano è stato nuovamente bocciato in Europa. Ieri la Commissione europea ha dichiarato che la soluzione proposta dall’Italia sull’età pensionabile non risolve nulla, poiché mantiene il trattamento discriminatorio tra uomini e donne. Va chiarito innanzitutto che l’Europa non ci impone un’età determinata – 60, 65 o 70 anni -, ma ci chiede di eliminare tutte le discriminazioni. La sentenza del 2008 della Corte di Giustizia è stata invece strumentalizzata dal governo italiano per raggiungere obiettivi ben lontani da quelli previsti dai trattati europei. Oggi, il governo italiano si nasconde dietro l’Europa per imporre un semplice innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni senza, peraltro, una esplicita destinazione delle risorse risparmiate a vantaggio delle donne stesse. Il risultato sarebbe un netto peggioramento delle condizioni delle lavoratrici presentato come “imposto da Bruxelles”, utilizzando di nuovo l’Unione europea come comodo capro espiatorio.Quali soluzioni alternative a quelle di Brunetta e Sacconi? Partiamo dalla sentenza stessa. Secondo la Corte, la motivazione all’origine della differenza di età pensionabile tra uomini e donne – risarcire le donne per la …

«Chi evade fa male anche a te: digli di smettere», di Luca Paolazzi

Chi evade le tasse mette le mani nelle tue tasche. Occorre farlo smettere. Lo stesso vale per chi quel comportamento permette, avendo invece i poteri tecnici e il dovere politico per fermarlo. Tanto più che i danni provocati dall’evasione sono ben più ampi di quelli contabilizzabili come minori entrate nel bilancio pubblico. L’evasione fiscale, infatti, sintetizza e aggrava mali italiani antichi e nuovi. Mali economici, sociali, istituzionali, civili. Tra i mali economici, l’evasione produce aliquote più elevate e per questa via contribuisce a diminuire il dinamismo dell’economia italiana. Aliquote più alte, infatti, penalizzano le imprese che crescono, si internazionalizzano e si dotano di un patrimonio adeguato (in ciò l’evasione favorisce il nanismo aziendale). Sottraggono potere d’acquisto alle famiglie dei lavoratori di quelle imprese, i più produttivi, che così si ritrovano sottopagati, con misere retribuzioni nette, giacché il costo del loro lavoro è il doppio di quanto si portino a casa. Scoraggiano gli investimenti, anche dall’estero. L’evasione è quindi nemica della produttività e della competitività. Tra i mali sociali spicca il premio alla scorrettezza anziché al …

"Tremonti chiede sacrifici e intanto La Russa acquista 131 cacciabombardieri dagli americani", di Mariagrazia Gerina

Tagliano gli stipendi e comprano armi. Tremonti taglia gli stipendi e la spesa dei comuni, ma intanto il governo spende senza freni negli armamenti. Il governo compra 131 cacciabombardieri dagli americani. Entro il 2026 serviranno ben 15 miliardi di euro. Fuori dai ministeri, tra gli statali che da qui ai prossimi tre anni dovranno sacrificare i loro stipendi per versare allo Stato 5 miliardi di euro contro la crisi, il grido pacifista si è già fatto largo: «Vendessero i cacciabombardieri di La Russa». In realtà più che di vendere si tratterebbe di non acquistarne di nuovi. Idea tutt’altro che peregrina. È quello che sta decidendo di fare la Germania in queste ore, per dire. Il Pd stima che si potrebbero risparmiare almeno 2 miliardi l’anno. Ovvero sei miliardi nei tre anni su cui opera la manovra. Una stima prudenziale, visto che la spesa in armamenti si aggira intorno ai 3,5 miliardi l’anno. Nella manovra finanziaria di Tremonti, però, di tagli agli armamenti non ne troverete traccia. E sì che in programma il governo italiano non …

"La patria dell'oblio collettivo", di Barbara Spinelli

Vorrei tornare sulle parole di Piero Grasso a proposito di mafia e politica, dette il 26 maggio a Firenze davanti alle vittime della strage dei Georgofili. L’intervista rilasciata a Francesco La Licata dal Procuratore nazionale Antimafia chiarisce infatti alcuni punti essenziali, e pone quesiti alla classe politica e a tutti noi. La domanda che formula, implicita ma ineludibile, è questa: come funziona la memoria collettiva in Italia? Come vengono sormontati i lutti, e vissuti i fatti tragici, i mancati appuntamenti con la giustizia? In questo giornale ho cercato prime risposte, evocando la richiesta, formulata il 7-8-98, di archiviazione dell’indagine su Berlusconi e Dell’Utri per le stragi a Roma, Firenze e Milano nel ’93-’94: richiesta firmata da Grasso assieme a quattro magistrati, e accolta poi dal gip di Firenze. Nella richiesta era chiaro il nesso fra Cosa nostra e il soggetto politico nato dopo Tangentopoli (Forza Italia), ma mancavano prove di un’«intesa preliminare». Quell’atto mi parve più esplicito di quanto detto dal procuratore il 26 maggio, e su tale differenza mi sono interrogata. Ma l’interrogativo, più …