Mese: Giugno 2010

"Regioni in rivolta contro Tremonti. Formigoni: federalismo spazzato via", di Luisa Grion

E´ scontro frontale fra le Regioni e Tremonti: ieri l´incontro fissato fra gli enti locali e il ministro dell´Economia per discutere sui tagli previsti dalla manovra si è concluso con le dichiarazioni infuocate dei governatori che – al di là dell´appartenenza alla maggioranza o all´opposizione – parlano di attacco al federalismo, di emergenza sociale e situazione insostenibile. Così nel giorno in cui è saltato definitivamente il taglio alle mini-province (l´emendamento che già aveva abbassato il tetto minimo ai 200 mila abitanti è stato stralciato dal ddl sulla Carta delle autonomie) e il governo ha dato il via libera alla pensioni delle statali a 65 anni (dal 2012), il clima attorno alla manovra si fa ancor più teso. Le Regioni non ci stanno: le misure che le riguardano e che coprono il 50 per cento del pacchetto sono «irricevibili e mettono a rischio i servizi primari e fondamentali ai cittadini», commenta Vasco Errani, presidente della Conferenza delle regioni. Ma è Roberto Formigoni, governatore della Lombardia per il centrodestra, ad alzare il tiro della polemica affermando che …

"Pensioni, ricatto alle donne. Bankitalia, presto un’altra stangata", di Bianca Di Giovanni

Per ora pagano le donne. Il consiglio dei ministri ha trovato un accordo sulla norma che innalza a 65anni l’età di pensione di vecchiaia per le donne della pubblica amministrazione a partire dal 2012, con uno scalone unico. Detto, fatto: la norma sarà inserita con un emendamento alla manovra. Ci si aspetta ora una grande fuga dal lavoro, con effetti devastanti sui conti. Anche da quel fronte arrivano brutte notizie. Secondo Bankitalia la manovra appena varata potrebbe non bastare. Gli effetti recessivi delle misure renderebbero difficile centrare l’obiettivo di deficit al 2,7% del Pil nel 2012. Secondo la Banca «la manovra potrebbe cumulativamente ridurre la crescita del Pil di poco più di mezzo punto percentuale attraverso una compressione dei consumi e degli investimenti ». L’entità della correzione, secondo quanto riferisce in Senato il direttore centrale dell’Istituto Salvatore Rossi, appare adeguata a raggiungere gli obbiettivi di indebitamento netto nel quadro macroeconomico delineato dal governo, ma«potrebbero essere necessari ulteriori interventi qualora si presentasse uno scenario più sfavorevole ». L’indicazione sembra confermare indiscrezioni filtrate anche dal ministero dell’economia, …

"Il sipario sugli scandali", di Mario Calabresi

Ora cala il sipario. Il nostro lavoro si farà più incerto e faticoso e gli avvocati diventeranno compagni di banco di direttori e editori. Nonostante dibattiti, correzioni e appelli di ogni tipo, la legge che detta nuove regole per le intercettazioni e l’informazione viaggia spedita verso i suoi obiettivi. Abbiamo più volte scritto e riconosciuto che in Italia ci sono stati problemi di rispetto delle vite private di persone coinvolte in indagini, ma ciò non può cambiare il giudizio totalmente negativo che abbiamo della nuova legge. Il dovere di informare i lettori e il mestiere di giornalisti saranno resi più difficili perché le possibilità di raccontare le inchieste si ridurranno notevolmente, potremo darvi resoconti minimi e parziali, dovremo destreggiarci a fare brevi riassunti e mai citare dettagli o particolari determinanti. Tutto in una grande incertezza, che spingerà gli editori a sollecitare continui pareri legali per evitare le maximulte. E’ forte l’amarezza per un gesto che non ha nulla a che fare con la privacy e la civiltà giuridica, ma ci parla solo della volontà urgente …

"Il perché di una pagina bianca", di Ezio Mauro

Una prima pagina bianca, per testimoniare ai lettori e al Paese che ieri è intervenuta per legge una violenza nel circuito democratico attraverso il quale i giornali informano e i cittadini si rendono consapevoli, dunque giudicano e controllano. Una violenza consumata dal governo, che con il voto di fiducia per evitare sorprese ha approvato al Senato la legge sulle intercettazioni telefoniche, che è in realtà una legge sulla libertà: la libertà di cercare le prove dei reati secondo le procedure di tutti i Paesi civili – nel dovere dello Stato di garantire la legalità e di rendere giustizia – e la libertà dei cittadini di accedere alle informazioni necessarie per conoscere e per sapere, dunque per giudicare. La violenza di maggioranza è qui: nel voler limitare fino all’ostruzionismo irragionevole l’attività della magistratura nel contrasto al crimine, restringendo la possibilità di usare le intercettazioni per la ricerca delle prove dei reati. E nel voler impedire che i cittadini vengano informati del contenuto delle intercettazioni, impedendo ai giornali la libera valutazione delle notizie, nell’interesse dei lettori. Tutto …

"Non e l`articolo 41 della Costituzione a frenare la liberta di impresa" di Pietro Ichino

Caro Direttore, il ministro dell`Economia ha ragione quando, nella sua intervista al Corriere del 1° giugno scorso, osserva che l`articolo 41 della Costituzione, in materia di libertà d`impresa, richiederebbe un po` di restyling. Ma – mi sembra – egli sbaglia quando presenta questa riscrittura della norma come necessaria per l`eliminazione dei molti lacci e lacciuoli che frenano la nostra già troppo pigra economia: l`articolo 41 non impedisce affatto né gli interventi di liberalizzazione né quelli di semplificazione. Una sua riscrittura parziale sarebbe opportuna per introdurre nella Carta un principio che fa già parte della nostra «costituzione materiale», ma era stato sottovalutato dai padri costituenti: quello che viene comunemente indicato con l`espressione «antitrust» e che ha come corollari la tutela della libertà di concorrenza nei mercati e la necessità di scioglimento dei monopoli in tutti i casi in cui questo è materialmente possibile. L`intervento del legislatore costituzionale potrebbe anche essere l`occasione buona per togliere dall`articolo 41 quel tanto di dirigismo che si esprime nel terzo comma, dove si prevedono «programmi e controlli» necessari per «indirizzare a …

Per la crescita, per l’equità, per il lavoro

La manovra di finanza pubblica in discussione al Senato (il decimo intervento correttivo in due anni di governo), è dovuta alle scelte elettorali ed agli errori di politica economica compiuti dal Governo Berlusconi negli ultimi due anni. Per valutare l’impatto di scelte ed errori, va ricordato che il Governo Berlusconi, a maggio 2008, ha ereditato un quadro di finanza pubblica ricondotto su binari di sostenibilità, dopo il deragliamento causato dal Ministro Tremonti nel periodo 2001-2006. Infatti, il Governo Prodi a maggio 2006 trovò una procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea per deficit eccessivo e un debito pubblico in risalita dopo 13 anni di calo. Dopo due anni, il centrosinistra consegnò al Governo Berlusconi-Tremonti un bilancio pubblico con un saldo primario strutturale al 2% ed un debito ricondotto in discesa. La forza del risanamento avviato è documentata dal risultato di indebitamento 2008: nonostante la contrazione dell’economia (-1%), l’assenza di interventi correttivi in corso d’anno e l’abbandono della lotta all’evasione, il deficit 2008 si è fermato al 2,7% del Pil. Tra le cause elettorali della manovra, …

Il massacro della libertà

Al Senato passa il ddl intercettazioni: un testo che tutela meglio i criminali dei cittadini e uccide il diritto ad essere informati. Nel testo attacchi e censure anche alla Rete. Una pagina davvero brutta per la democrazia italiana. Ora la battaglia passa alla Camera Un’altra brutta giornata per la democrazia italiana. Il Senato ha approvato il ddl intercettazioni con 164 si, 25 no. I senatori del Pd hanno abbandonato l’ Aula di palazzo Madama per non partecipare a quello che il presidente Anna Finocchiaro ha definito “un voto di fiducia che manca di legittimità”. La battaglia non è ancora conclusa sebbene le intenzioni di questo governo fallimentare siano quelle di un passaggio lampo alla Camera. “Siamo ormai al trentesimo voto di fiducia, ma questo – ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani – è particolare perché riguarda una materia delicatissima. Il governo sta facendo un passo molto grave e serio: ha messo la fiducia in modo improprio e irrituale su un provvedimento che riguarda temi della legalità e della democrazia”. Per Rosy Bindi …