Mese: Giugno 2010

Aggravante di clandestinità: un'altra bocciatura per il governo

La Corte costituzionale stralcia la norma contenuta nel pacchetto sicurezza del 2008. Turco: “Sentenza scontata per una norma animata solo da furore ideologico”. L’aggravante della clandestinità è incostituzionale. Lo ha stabilito la Consulta nel pomeriggio di ieri, stroncando una vergogna che la Lega aveva introdotto nel nostro ordinamento con il pacchetto sicurezza del 2008. Il Pdl, all’epoca, aveva assecondato la volontà del Carroccio, pretendendo in cambio l’assenso al Lodo Alfano. Ironia della sorte: la scure della Corte costituzionale ha riservato lo stesso trattamento a entrambe le leggi. Come nel caso del Lodo, a sbarrare la strada all’aggravante di clandestinità è stato l’art. 3 della Costituzione, il cosiddetto principio di eguaglianza. Sulla base di questo, la norma è “irragionevole”, in quanto punisce diversamente soggetti che hanno commesso lo stesso reato. L’aumento di pena inoltre viola il principio costituzionale del “fatto materiale” quale presupposto della responsabilità penale. In parole chiare, l’aumento di pena non è collegato alla gravità o del reato o alla maggiore pericolosità dell’autore (il caso dei recidivi o dei latitanti), ma allo status di …

"La cortina fumogena del governo", di Luigi La Spina

Quando la politica parla troppo di grandi princìpi, puzza di bruciato. Perché i princìpi si cercano di osservare, se ci si riesce. Ma quando si sbandierano, con il contorno di dotte citazioni dei maestri del pensiero liberale, è bene diffidare da quel fumo di ipocrisia che copre l’arrosto: gli interessi. La vicenda della legge sulle intercettazioni è, in realtà, abbastanza chiara e l’opinione pubblica, al di là della propaganda, ne ha capito benissimo il significato e, soprattutto, gli obbiettivi. Si possono riassumere in poche parole. Nei mesi scorsi, i giornali hanno documentato, anche attraverso la pubblicazione di conversazioni telefoniche, un clima di corruzione politico-amministrativa estesa e preoccupante. Alcune volte con gravi risvolti penali, altre volte solo con caratteri di malcostume. Ci sono stati certamente episodi in cui la rivelazione di particolari ininfluenti, rispetto alle indagini, ha colpito la sfera della riservatezza delle persone. E ha infangato l’onore dovuto a chiunque sia sottoposto a un’inchiesta, per l’obbligata presunzione d’innocenza fino a giudizio definitivo. Con violazioni della legge in vigore che già proibisce questi comportamenti e che, …

"Disobbedire, per la democrazia", di Nadia Urbinati

Questa legge va fermata «nell´interesse della democrazia, che deve garantireil controllo di legalità, e che deve assicurare trasparenza di informazione. Non c´è compromesso possibile su questioni di principio, che riguardano i diritti dei cittadini, i doveri dello Stato». Le parole di Ezio Mauro su Repubblica ripropongono il tema della disobbedienza civile, ovvero il limite oltre il quale obbedire può contribuire a riconoscere una legge ingiusta. E lo ripropongono in un momento nel quale la democrazia costituzionale è a rischio poiché chi ha ottenuto la maggioranza per governare sta accampando pretesti per cambiare le regole: per governare secondo le proprie regole, per i propri desideri e interessi. L´Italia si trova di fronte a un bivio e la proposta di legge bavaglio è una tappa decisiva verso una pericolosissima fase anticostituzionale. Che cosa fare per impedire una nuova stagione liberticida? E prima ancora, come comportarsi di fronte a questa legge, se venisse approvata dal Parlamento? Se questa legge passasse, molti cittadini si troverebbero fatalmente a dover decidere se rispettare la legge o rispettare la verità, se obbedire …

"Questa è Raiset, Masi se ne vada", di Paolo Gentiloni

Così in basso non era mai precipitata, la Rai. L’altro ieri la Commissione di vigilanza che decide di far mettere i compensi di dipendenti e ospiti nei titoli di coda, trasformando in una gogna (o più probabilmente in una farsa) una giusta esigenza di trasparenza risolvibile in molti altri modi. Ieri il governo che approva l’idea di Calderoli di tagliare sia i compensi per artisti e conduttori di grido, facendo un clamoroso regalo all’unica concorrenza di Mediaset, sia il monte stipendi dei dipendenti, cancellando qualsiasi parvenza di autonomia aziendale. E il vertice Rai che intanto subisce e tace, alle prese con l’affannoso tentativo di esaudire altri ordini esterni, quelli sulle nomine e la cancellazione dei programmi scomodi. Ricordo che qualche anno fa il presidente Petruccioli aveva paragonato la Rai alla Ciociara, oggetto di raccapricciante violenza (si riferiva alle ingerenze della politica) ma comunque in grado di risollevarsi e riprendere la propria strada. Oggi non è più così: la Rai di Mauro Masi è diventata uno scendiletto. E rischia di non risollevarsi. E pensare che la …

Enrico Berlinguer, un comunista italiano

11 giugno 1984, muore Enrico Berlinguer. 26 anni dopo per Bersani è ancora un esempio: “Idealità ed etica fanno assieme la dignità della politica”. Speciale di YouDem con Bersani, Reichlin, Tonini e Cundari. 7 giugno 1984. L’allora Segretario del PCI, Enrco Berlinguer viene colto da un ictus mentre, dal palco di un comizio a Padova, invita gli italiani che volevano portare avanti le battaglie per l’equità ad andare “strada per strada, casa per casa”. 27 novembre 1980. Terremoto in irpinia. Bersani è in Basilicata come assessore dell’Emilia Romagna per guidare gli aiuti. A Salerno c’è una riunione di coordinamento e nelle stesse ore il PCI vi tiene la direzione che dice basta al compromesso storico. “Mentre pranzavamo ricordo Berlinguer da solo con Tatò, una scena che indicava la sua enorme solitudine e responsabilità”. 7 giugno 1984. La notizia dell’ictus di Berlinguer coglie Bersani di sorpresa, un fulmine. Lo stesso per milioni di altri italiani. “Quando mi dissero che aveva avuto un malore ero a Genova, una riunione di assessori al lavoro. Ero per le scale …

"Manovra sulla scuola, bocciata pure dalla Corte dei Conti", di A.G.

Per il presidente, Tullio Lazzaro, sono state adottate misure “particolarmente severe”: dito puntato sulla scelta di coprire i debiti degli istituti con il 30% derivante dei risparmi che doveva andare a premiare il merito. Per il Pd i docenti così saranno ‘cornuti e mazziati’. Intanto la Uil Scuola scopre che l’onda lunga del trattamento alla scuola si esaurirà solo nel 2050. Continua a ricevere giudizi fortemente negativi la manovra finanziaria predisposta dal Governo. Anche da organi super partes. A bocciarla, il 10 giugno durante un’audizione in commissione Bilancio del Senato, è stato il presidente della Corte di Conti, Tullio Lazzaro. Puntando l’indice sulle misure riservate al personale della scuola, definite “particolarmente severe”, si è soffermato su un punto della correzione dei conti già emerso ma che ora si prospetta con dei contenuti ancora più dannosi per gli stipendi del personale: la mancata assegnazione del 30% delle economie derivanti dai pesanti tagli al settore derivanti dalla Legge 133/08. Secondo Lazzaro il blocco della contrattazione nazionale per il triennio 2010-2012 determinerebbe la “disapplicazione del meccanismo che a …

Maggioranza battuta per la 50° volta ritira provvedimento

”E’ l’ennesima duplice sconfitta di una maggioranza che ha 80 deputati in piu’ che fa giustizia di tutto quello che abbiamo sentito ieri sulla conduzione della presidente Bindi, perche’ questa e’ una maggioranza che non c’e’, dal punto di vista parlamentare, se non con la fiducia”. E’ il commento di Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, al voto sugli emendamenti al ddl sulla governance della sanita’, sui quali la maggioranza e’ stata battuta due volte, nonostante il parere contrario agli emendamenti del relatore e del governo. Peraltro, aggiunge Franceschini, ”quando ci sono cosi’ tante assenze non e’ mai per caso. Il governo e la maggioranza sono costretti a ritirare il provvedimento sulla sanità dopo essere stati battuti due volte . Una vittoria del Pd e delle opposizioni che grazie alle presenze in aula (oggi il pd era al 91 per cento mentre nella fila del pdl mancavano 74 deputati) e alla iniziativa sul merito dei singoli provvedimenti battono per la 50° volta la maggioranza nonostante i quasi 100 deputati di differenza. “