Aggravante di clandestinità: un'altra bocciatura per il governo
La Corte costituzionale stralcia la norma contenuta nel pacchetto sicurezza del 2008. Turco: “Sentenza scontata per una norma animata solo da furore ideologico”. L’aggravante della clandestinità è incostituzionale. Lo ha stabilito la Consulta nel pomeriggio di ieri, stroncando una vergogna che la Lega aveva introdotto nel nostro ordinamento con il pacchetto sicurezza del 2008. Il Pdl, all’epoca, aveva assecondato la volontà del Carroccio, pretendendo in cambio l’assenso al Lodo Alfano. Ironia della sorte: la scure della Corte costituzionale ha riservato lo stesso trattamento a entrambe le leggi. Come nel caso del Lodo, a sbarrare la strada all’aggravante di clandestinità è stato l’art. 3 della Costituzione, il cosiddetto principio di eguaglianza. Sulla base di questo, la norma è “irragionevole”, in quanto punisce diversamente soggetti che hanno commesso lo stesso reato. L’aumento di pena inoltre viola il principio costituzionale del “fatto materiale” quale presupposto della responsabilità penale. In parole chiare, l’aumento di pena non è collegato alla gravità o del reato o alla maggiore pericolosità dell’autore (il caso dei recidivi o dei latitanti), ma allo status di …