Mese: Giugno 2010

Errani: mobilitazione per una manovra più equa

Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, governatore dell’Emilia Romagna, sollecita una «manovra più equa» e sottolinea così la convocazione straordinaria della Regioni per martedì 15. «Spiegheremo, dati alla mano – sottolinea – ai cittadini, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni rappresentative del mondo produttivo, alle forze politiche e ai mezzi di informazione quali saranno le conseguenze della manovra recentemente varata dal Governo». Dopo la conferenza si terrà un incontro con la stampa con tutti i governatori che parteciperanno all’incontro. Nel pomeriggio di martedì stesso incontreranno i rappresentanti delle forze economico-sociali. «Nessuno mette in dubbio – ha spiegato Errani – la fase difficile attraversata dal Paese e la necessità di interventi finanziari adeguati, ma occorre costruire una manovra equa che coinvolga tutti i livelli istituzionali della Repubblica e che, soprattutto, abbia il minore impatto possibile sui servizi ai cittadini e alle imprese. Dopo gli incontri con le forze politiche, i capigruppo parlamentari di maggioranza e opposizione e dopo il confronto con le parti economico-sociali – ha concluso Errani – presenteremo le nostre proposte, partendo da una …

"Israele e il segreto nucleare", di Barbara Spinelli

Israele deve capire che ha pochissimo tempo per liberarsi dalle inferriate in cui si è ingabbiato. Difficile capire i pericoli che corre Israele ­ pericoli non nuovi, ma immensamente dilatati dall’assalto, in acque internazionali, alla flottiglia che il 31 maggio ha tentato di forzare il blocco di Gaza ­ se non si adotta uno sguardo lungo, che amplifichi le nozioni dello spazio e del tempo. Lo spazio più ampio è quello popolato da forze, in Medio Oriente, che sono in mutazione e tendono a divenire potenze decisive: l’Iran è una di queste, ma anche la Turchia. Il tempo più ampio sono i 43 anni in cui Israele è divenuto uno Stato che occupa in maniera permanente spazi non suoi, abitati da un popolo che aspira a emanciparsi dal colonizzatore e a farsi Stato. In questi 43 anni Israele ha goduto di uno speciale privilegio, e ad esso si è abituato: era l’unico Paese nucleare della zona, anche se lo negava, e l’atomica costruita nel ‘55-58 con l’aiuto francese ha funzionato da deterrente. Nessuno Stato arabo …

Il pacco regalo di Tremonti «Mani libere per le imprese», di Bianca Di Giovanni

Arriva al convegno dei giovani imprenditori senza risorse da offrire, ma con una promessa: subito, già al consiglio della prossima settimana avrete la libertà di impresa. Subito una legge sulle liberalizzazione, poi la «blindatura» con la riforma costituzionale. Parola di Giulio Tremonti. Ma il pacchetto regalo non ottiene il successo sperato: il ministro non passa a pieni voti l’ «esame» degli imprenditori. Pochi minuti dopo il suo intervento, infatti, la presidente Emma Marcegaglia rilancia: «Vogliamo subito un tavolo per la riforma fiscale, che non può più aspettare». Insomma, si torna alle tasse, prima tanto sventolate e oggi completamente ignorate dal titolare del Tesoro, che non cita mai la partita tributaria. Chiaro che la crisi ha tagliato le ali a qualsiasi illusione fiscale. Ma il «piatto» che offre in questa manovra è davvero troppo misero. «Dobbiamo fare come la Germania – avverte la presidente – Rigore sì, ma anche crescita, scuola, ricerca e infrastrutture «. In Italia tutto questo manca. PROMESSA Il ministro inizia il suo intervento con una battuta bifronte. «Io non scendo in campo», …

"Lo spettro del bavaglio e della deflazione", di Eugenio Scalfari

Tiene ancora banco e lo terrà per un pezzo la legge bavaglio sulla libertà di stampa. Il Senato l´ha approvata votandola sotto il ricatto della fiducia posta dal governo, ma gli ostacoli sono ancora molti: l´esame della Camera e la tempistica che quell´esame richiederà, la firma di promulgazione di Napolitano, l´esame della Corte costituzionale, un possibile referendum abrogativo. Del resto i punti di dubbia costituzionalità sono numerosi, a cominciare dal diritto di cronaca smaccatamente violato, dalle gravi limitazioni agli strumenti di indagine dei magistrati e – particolarmente pesanti – alle multe stratosferiche nei confronti degli editori rei di consentire ai giornalisti eventuali violazioni della legge in questione. Quelle multe spostano la responsabilità penale e civile dal direttore del giornale all´editore. L´attacco di questa normativa alla libertà di stampa non potrebbe essere più evidente. Tutto ciò configura quella legge come un classico tentativo liberticida, che va quindi combattuto con tutti i mezzi legalmente disponibili. Ma voglio qui segnalare anche l´inefficacia pratica di questa sciagurata normativa. Viviamo in un mondo ormai dominato dalla rete di comunicazioni “on …

"La rabbia dell'Ispesl: soppressi e censurati", di Roberto Ciccarelli

La rimozione dell’appello contro la chiusura dell’Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl) dal sito ufficiale dell’ente ha lasciato tra i ricercatori più di una preoccupazione. Quelli che ieri in Piazza del Popolo attendevano l’arrivo del corteo della Cgil si sentivano «soppressi e censurati». Altri ragionavano sul fatto che se fino all’8 giugno l’appello ha raccolto quasi diecimila firme, allora la soppressione di questo ente ha prodotto qualche effetto. Da qualche ora l’appello in questione può essere comunque sottoscritto sul sito ispesl.altervista.org. Unica in Europa, a parte la Svezia, l’Italia ha deciso di privarsi di un ente autonomo di ricerca commissariato da due anni perché in attesa della nomina del nuovo presidente. Il clamore di questa decisione è almeno pari all’irrisorietà del risparmio previsto. Secondo la relazione tecnica che accompagna la manovra finanziaria si tratterebbe di 426.248 euro, a fronte dei costi per la mancanza prevenzione sui luoghi di lavoro che ammontano al 3 per cento del Pil. «C’era da aspettarselo», ha detto qualcuno a mezza voce. Negli ultimi mesi in molti …

"Pagano solo pensionati e dipendenti”, di Raffaello Masci

«Se pensate che l’istruzione costi troppo, provate con l’ignoranza». La frase è di Derek Bok, giurista e storico rettore di Harvard, e campeggia su uno striscione sostenuto da alcuni insegnanti che hanno sfilato ieri pomeriggio a Roma per la manifestazione indetta dalla Cgil contro la manovra economica del governo. «Altri Paesi che stanno vivendo una dura crisi e che sono come il nostro governati dalla destra, come la Germania e la Francia – spiegano i docenti – hanno fatto tagli e perfino licenziamenti, ma non hanno toccato la scuola e la ricerca, perché pensano al loro futuro e a come rialzarsi. Noi no». Secondo il sindacato erano 100 mila ieri a Roma (un quarto, secondo la questura), e in ogni caso tanti. Hanno sfilato da piazza della Repubblica fino a piazza del Popolo, dove hanno parlato i segretari della Funzione Pubblica, Rossana Dettori, e dei Lavoratori della conoscenza, Mimmo Pantaleo. Alla fine ha chiuso il segretario Guglielmo Epifani ribadendo la contrarietà della Cgil «ad una manovra che pesa tutta sulle spalle dei lavoratori e dei …

«Luchino, dacci la linea», di Stefano Menichini

C’è gente che non vuole bene al Pd. Oltre ai tanti italiani semplicemente indifferenti alla sua esistenza, e agli altrettanti che lo avversano perché votano a destra, il Pd ha un discreto tasso di impopolarità anche fra i suoi reali o potenziali elettori. Quelli che di loro si esprimono lo fanno ormai sulla rete. E qui, leggendo in queste ore le reazioni al voto sulle intercettazioni, parrebbe che il Pd quella legge l’abbia sostenuta se non addirittura voluta. Assurdo. Noi invece al Pd vogliamo bene, e del resto Europa è nata proprio per questo progetto. Ci sono correnti d’opinione – come quella testé citata sulla legge sulle intercettazioni – che non si spiegano con errori dei democratici. Si spiegano invece col veleno estremista e giustizialista che corrode da anni il corpo della sinistra italiana e annebbia tanti cervelli. Del resto non stupisce, che nell’Italia di Berlusconi ci sia gente convinta che la dialettica politica sia ormai solo una partita fra guardie e ladri con i rispettivi complici. Noi non vogliamo difendere il Pd dai matti …