Mese: Giugno 2010

"Curarsi senza perdere la bellezza", di Sara Ricotta Voza

Le nuove terapie di Veronesi:«Salvano i capelli e migliorano la qualità della vita alle donne» Non ha scelto un simposio di scienziati e luminari per annunciare le sue ultime battaglie vinte contro il cancro. Ha voluto farlo nel giorno in cui le «sue» donne s’incontrano per gioire insieme e raccontarsi come e perché sono ancora vive. Mille donne che ieri a Milano – e ogni anno è così – hanno ascoltato e applaudito Umberto Veronesi spiegare che c’è una chemioterapia che non fa perdere i capelli e una radioterapia che non costringe a mesi di viavai negli ospedali. Due terapie sperimentate con successo all’Ieo su cinquanta donne e ora pronte al grande «lancio» nazionale su altre cinquecento. Due battaglie vinte non sono la fine della guerra ma queste due vittorie, per le donne, hanno un valore in più. Veronesi lo sa, e se c’è una differenza fra il suo modo di essere oncologo e altri, a sentir queste signore si capisce che la differenza è nel non dare per scontato che per guarire bisogna rassegnarsi …

"Intercettazioni: le mafie ringraziano", di Laura Garavini*

Per la seconda volta in neanche sei mesi il governo Berlusconi fa un regalo enorme alle mafie: prima lo scudo fiscale, adesso la legge sulle intercettazioni. Chi, nei giorni scorsi, si è affrettato a parlare di miglioramenti sostanziali del provvedimento non sa quello che dice. Resta invece un enorme quesito: se alla Camera non dovessimo riuscire a far tornare la maggioranza sui suoi passi come faranno magistratura e forze dell´ordine, privati delle intercettazioni, ad arginare le nuove pericolosissime insidie rappresentate dalla criminalità dei colletti bianchi, già di per sé difficilmente individuabili? Il problema è serio. Il nostro Paese è martoriato da due piaghe gravissime: mafie e corruzione. Semmai avremmo bisogno di una legislazione ancora piú rigida in materia di intercettazioni. E invece il Ministro del Consiglio, pur di difendere i propri interessi personali e quelli dei suoi referenti di fiducia, non solo butta a mare la democrazia, ma dà campo libero alle mafie. Al di lá dell´apparenza infatti, il provvedimento impedisce le intercettazioni per vari reati strettamente connessi alla criminalità organizzata. Il chè significa che …

"Il nuovo Partito democratico e la generazione dei giovani-vecchi", di Fabio Martini

A lui ritrovarsi in dote quel cognome così blasonato – Letta – sarà pur servito a qualcosa. A lei è capitato un cognome anonimo – Serracchiani – al quale tuttavia è riuscita a conferire una certa celebrità. Enrico Letta e Debora Serracchiani sono due quarantenni tra loro diversissimi, non solo nei natali, ma per storia politica, carattere, immagine. Eppure c’è qualcosa che li rende uguali come due gemelli, qualcosa che evoca il destino di una intera generazione: due rifiuti a diventare adulti, pronunciati – riservatamente e in tempi diversi – davanti ai propri amici. Un anno fa Debora viveva un momento di grazia: a “Ballarò” il suo mix – viso dolce e battuta tagliente – aveva bucato il video e alle Europee la Serracchiani aveva ricevuto una valanga di preferenze, più di Bossi in tutto il Nord-est. E lei si era presa sul serio, al punto da raccontarsi così su un libro per la Bur: “Era il primo giorno di primavera quando sono salita sul palco del Pd”, “i delegati, stanchi delle chiacchiere della loro …

Il Pd ad Alfano: subito il nuovo magistrato di sorveglianza

Il rinvio sine die delle udienze sta provocando la reclusione forzata di molti detenuti e internati negli istituti modenesi. L’on. Ghizzoni: “Grave lesione della libertà personale” Il trasferimento del Magistrato di sorveglianza di Modena, avvenuto lo scorso 10 giugno, sta provocando la reclusione forzata di molti detenuti e internati negli istituti modenesi. La denuncia arriva dall’on. Manuela Ghizzoni del Pd che in un’interrogazione al ministro Alfano chiede di “verificare urgentemente la situazione presso il competente Tribunale di Sorveglianza di Bologna” e provvedere al più presto alla nomina del nuovo magistrato. Il Magistrato di Sorveglianza di Modena è competente a decidere per i detenuti nella Casa Circondariale Sant’Anna (oltre 550 persone), per gli internati sottoposti a misura di sicurezza nella Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano e nella Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia (Modena) che ospita anche detenuti in custodia attenuata. “Il trasferimento del magistrato – spiega la parlamentare del Pd – ha impedito lo svolgimento dell’udienza del 16 giugno che è stata rinviata sine die. E nemmeno per le udienze del 30 giugno …

"Ru486, il Lazio si mobilita contro lo stop di Polverini", di Gioia Salvatori

«Ru486, liberatela». Con questo slogan ieri alcune decine di persone hanno manifestato sotto le finestre della Regione Lazio dove la neo-eletta governatrice Renata Polverini si è rimangiata le aperture della campagna elettorale per emanare un decreto che di fatto ha stoppato la somministrazione della pillola abortiva. Il provvedimento della governatrice, che è anche commissario alla sanità, è arrivato dopo l’uso, all’ospedale Grassi di Ostia, di una pillola abortiva. La Polverini impone all’Asp (agenzia di sanità pubblica) di fare una ricognizione dei posti letto dedicati e delle strutture idonee alla somministrazione della pillola. Un modo goffo e macchinoso per proibire di fatto l’uso della Ru486, dicono Radicali, Sel, Pd, Cgil, Rifondazione e Idv, riuniti in protesta. «È evidente che tutti i reparti di interruzione volontaria di gravidanza dove si applica la 194 sono idonei a praticare l’aborto farmacologico e che è assurdo scrivere il numero dei posti letto dedicati: se nessuna donna si presenta in quel reparto per prendere la Ru486, che succede? Li lasciamo vuoti, i letti dedicati? L’Asp decida e decida subito, perché le …

"La nuova lenzuolata di Bersani per il rilancio delle liberalizzazioni", di Raffaella Cascioli

Benzina, farmacie, ordini professionali, banche, separazione proprietaria della rete di trasporto gas e autocertificazione per l’avvio immediato delle attività produttive. Il Pd mette le liberalizzazioni nel motore della crescita. Perché l’Italia deve tornare a crescere e i cittadini e le imprese possono risparmiare 10 miliardi di euro a costo zero per lo stato. Nel presentare sei proposte per una nuova stagione di liberalizzazioni, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha spiegato che il partito tradurrà queste misure in emendamenti alla manovra, preannunciando che ulteriori proposte sulla concorrenza e la tutela dei consumatori saranno avanzate nel corso dell’esame al disegno di legge sulla concorrenza. Nel giorno in cui il presidente del consiglio Berlusconi all’assemblea di Confcommercio ha annunciato ai commercianti mirabolanti modifiche costituzionali, il Pd punta su proposte concrete. Come, ad esempio, non vincolare il gestore della pompa a comprare il 100% della benzina del suo marchio ma lasciandolo libero di rivolgersi al libero mercato per almeno il 50%. «È una proposta radicale ma se portasse a una diminuzione del costo della benzina di quattro …

"Negata la protezione al pentito Spatuzza", di Francesco La Licata

E’ un trattamento senza precedenti, quello che la Commissione ministeriale ha riservato a Gaspare Spatuzza, negandogli l’ammissione al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Un trattamento oggettivamente iniquo, visto che la decisione nega all’aspirante collaboratore i benefici di legge dopo, però, che un’altra istituzione – la magistratura – ha pienamente utilizzato il «contributo» proveniente dal teste. Vista così, la scelta ministeriale non può che esser considerata nell’ottica di una puntigliosa ripicca contro chi, nel corso della sua collaborazione, si è trovato a tirare in ballo nomi importanti della compagine governativa. A maggior ragione se, come sembra, la decisione di «mollare» Spatuzza è stata presa a maggioranza e col voto contrario dei magistrati che fanno parte della Commissione. D’altra parte, Alfredo Mantovano, il sottosegretario che presiede l’organismo del Viminale addetto ai programmi di protezione, lo aveva pure anticipato con dichiarazioni pubbliche che nella collaborazione di Spatuzza c’era un problema legato al rispetto del termine dei 180 giorni, periodo entro il quale il collaboratore deve esaurire l’elencazione delle notizie che intende offrire agli inquirenti. Un …