"Lo strano caso delle scuole senza presidi", di Fabio Luppino
La fretta di tagliare tutto e ovunque, di bloccare turn over e concorsi da parte del governo sta producendo l’ennesima beffa per la scuola, la qualità dell’istruzione, il futuro del Paese. Suonano per il prossimo anno scolastico diversi allarmi. L’ultimo è quello legato alla scarsità di presidi. Molti se ne vanno in pensione o vengono trasferiti e non ci sono sostituti, vincitori di concorso da incaricare. Saranno più di mille le scuole che si troveranno al rintocco della campanella senza capo d’istituto. Senza strategia, senza cura anche in questo. Non c’è pezza che tenga per un problema, tra l’altro, pronosticabile per tempo. Sono due le strade per correre ai ripari che verranno adottate, s’intenda entrambe non a vantaggio di una corretta ed efficiente gestione di una qualsiasi scuola: l’accorpamento di più istituti o la creazione di presidi reggenti. In quest’ultimo caso è come se l’allenatore della Juventus dovesse anche occuparsi di gestire il Cesena. Un aborto alle viste, una tegola certa per decine e decine di migliaia di famiglie che oltre al depauperamento formativo sancito …