"Viaggio tra le macerie de L'Aquila", di Michele Brambilla
Martedì prossimo giornalisti inviati da tutta Italia attraverseranno corso Vittorio Emanuele – cuore della città, tradizionale «struscio» degli aquilani – accompagnati dal sindaco Massimo Cialente. Il corso è stato appena riaperto e la notizia è stata accolta come un segno di resurrezione. Ma quel che vedranno gli inviati sarà uno spettacolo spettrale. Le transenne non ci sono più, è vero, e nel corso si può passeggiare. Ma nessun palazzo è ancora agibile, e gli ormai antichi luoghi di affari, di ritrovo, di ristoro e di compere degli aquilani sono ancora tutti morti. All’appello che proviamo a immaginare camminando su per il corso, da piazza Duomo alla Fontana Luminosa di piazza Battaglione Alpini, nessuno risponde presente. Hotel Duomo: chiuso. Palazzo Betti, sede dell’Unicredit: chiuso. Bar del Vecchio: chiuso. Oreficeria Cavallo: chiusa. Caffè Europa: chiuso. Cassa di Risparmio: chiusa. Camera di commercio: chiusa. Ristorante il Guastatore: chiuso. Outlet Sista: chiuso. Banca di credito cooperativo di Roma: chiusa. Banca dell’Adriatico: chiusa. Benetton: chiuso. Bar del Corso: chiuso. Gran Caffè Eden: chiuso. Manzi uomo: chiuso. Art Cafè: chiuso. Coin: …