Mese: Giugno 2010

Maturità, Pd: test a risposta multipla? Non siano come i quiz di ingresso all'università

Ghizzoni: la valutazione deve restare di carattere generale. “Non ci stupisce l’adozione di uno strumento che fotografi i livelli di apprendimento dei maturandi, fermo restando che la valutazione della maturità degli studenti deve rimanere legata ad uno sguardo generale che tenga conto dell’impegno profuso e dei progressi conseguiti nello studio delle discipline nel corso degli anni. Sarebbe auspicabile che i test a risposta multipla di cui parla la Gelmini non si risolvano in quella strana mattanza prodotta dai quiz di ingresso ai corsi di laurea a numero chiuso. Se dobbiamo davvero misurare i livelli di apprendimento allora si impone che le domande si riferiscano ai saperi e alle competenze acquisiti da tutti gli studenti e che nel corso dell’anno vi siano prove analoghe così che i maturandi familiarizzino con le nuove modalità valutative. Questo significa un altro ambito su cui bisognerebbe investire mentre l’indirizzo del governo continua ad essere incentrato su tagli indiscriminati”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. ****** “Maturità con test”, di Flavia Amabile Il ministro Gelmini …

«"Il miliardario vada a casa".E Bersani già vede le urne», di Federico Geremicca

Lo chiama «il miliardario». Gli dice che è in caduta libera e che racconta balle. Ironizza pesantemente su Tremonti e sulla Lega. Infine avvisa l’avversario: «Attenti, siamo un partito di governo provvisoriamente all’opposizione». È la prima notizia, allora (la seconda è senz’altro l’irrompere di queste maledette vuvuzelas perfino nei raduni di partito). La prima notizia – dicevamo – è che Pier Luigi Bersani comincia forse a sentire un po’ di vento nelle vele. Sarà magari più per demerito del «miliardario» che per merito suo, ma fatto sta che quello che si è presentato al «popolo del Pd» radunato nel Palasport di Roma, è stato un Bersani pimpante e ottimista come da tempo non si sentiva. Sarà pure vero, naturalmente, che tempi e sceneggiatura della manifestazione anti-manovra hanno risentito di evidenti influssi veltroniani (parla il professore, l’attore, c’è il filmato, poi il sacerdote…); e mettiamoci pure che un Bersani così irresistibilmente «antiberlusconiano» non lo immaginava più nessuno (lui che chiarì che «il più antiberlusconiano non è chi grida, ma chi lo manda a casa»), ecco, mettiamoci …

«Il Federalismo senza autonomia», di Ilvo Diamanti

Alla vigilia del raduno di Pontida, è arrivato anche il “Ministero al Federalismo”. Tanto per chiarire che la via è segnata e senza ritorno. Verso una Repubblica federalista, dove la Padania conquisterà nuovi poteri NUOVA e ulteriore autonomia. Come la Catalogna oppure la Baviera. Mentre si celebra la marcia inarrestabile verso il federalismo, però, sindaci e governatori del Nord, del Centro e del Sud, di destra e di sinistra, e anche della Lega: sono in rivolta. Tutti. Uniti contro la manovra economica del governo, responsabile di sottrarre risorse e autonomia ai Comuni e alle Regioni. Da ciò il paradosso di questa fase. Nella quale il federalismo procede insieme al centralismo statale. Entrambi ad alta velocità: rischiano di finire uno contro l’altro. Certo, l’Italia è un “Paese provvisorio”, per citare Edmondo Berselli. In perenne transizione. Impegnato a riformarsi. E, nello stesso tempo, a frenare gli effetti delle riforme. Oppure ad adattarle, su base familista e localista. D’altronde, i partiti di massa della Prima Repubblica avevano orizzonti nazionali e internazionali e, insieme, un’organizzazione plasmata sulle differenze locali. …

Mila Spicola, la prof infiamma la platea

C’erano anche loro, immancabili: le vuvuzelas, simbolo e tormento dei mondiali in Sud Africa. Le hanno suonate alcuni operai licenziati, appena Pier Luigi Bersani ha iniziato il suo intervento alla manifestazione del Pd contro la manovra. Ma soprattutto c’era lei, una minuta e grintosa insegnante siciliana, salita sul palco del Palalottomatica di Roma per elencare i guasti alla scuola che imputa al governo. Poche parole e una platea ancora rumorosa e sghignazzante, dopo il video-beffa con un collage di dichiarazioni di Silvio Berlusconi e di alcuni suoi ministri, si tace. «Che cavolo aspettate a scendere in piazza e a battervi con il Pd?», dice Mila Spicola, non prima di avere parlato dell’impegno a trasmettere il messaggio forte della «legalità», ben oltre la storia dell’arte, la materia che insegna. Mani salde sul podio, Spicola racconta del caldo infernale che d’estate fa nella sua classe, «25 metri quadrati per 30 studenti», e del freddo d’inverno «per i vetri rotti e la muffa». GUARDA IL VIDEO E delle condizioni in cui insegna, con «quattro studenti figli di carcerati …

«"In autunno atenei bloccati" la sfida finale dei ricercatori», di Laura Montanari

Sono più di cinquemila, pronti a disertare le cattedre. I ricercatori, contro la riforma dell´università, promettono lo sciopero della didattica. «Non spetta a noi tenere i corsi, l´abbiamo fatto per trent´anni e gratis, ora basta», dicono. Un numero che cresce di settimana in settimana e che preoccupa i presidi delle facoltà e i rettori, alle prese con la programmazione del nuovo anno accademico. Se a settembre queste cifre venissero confermate, migliaia di insegnamenti potrebbero rimanere senza un prof. Contestano la riforma Gelmini che introduce la figura del ricercatore a tempo determinato, relegando chi è già dentro l´università su una specie di binario morto. Se la prendono col governo che taglia i fondi per la formazione e la ricerca. A Tor Vergata, l´11 giugno, una ventina di ricercatori ha tenuto gli esami indossando la maglietta con la scritta: «Ricercatore fuori produzione. Disponibile fino a esaurimento delle scorte». Sul tema è intervenuto anche il presidente della Crui, la conferenza dei rettori, Enrico Decleva: «Se passa la riforma bisogna prevedere piani straordinari di assunzioni, circa duemila posti all´anno …

Da Verona a Milano la lirica in rivolta

Sciopero all’Arena coro in borghese alla Scala in vista della protesta del 22. Le opere liriche Aida e Madama Butterfly in programma il 25 e 26 giugno all’Arena di Verona rischiano di non andare in scena per un possibile sciopero di tre giorni, compreso il 27 giugno, che sarà proclamato dai lavoratori della Fondazione Arena qualora alla Camera passasse il decreto di riforma degli organismi lirici e sinfonici. Lo annunciano le segreterie provinciali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials. La decisione arriva dopo le proteste alla Scala, alla stessa Arena di Verona e nei teatri d’opera di tutta la Penisola. All’Arena ieri sera prima di andare in scena, davanti al presidente del Senato Renato Schifani, il coro ha intonato l’inno d’Italia e urlato «No al decreto Bondi». Alla Scala di Milano alla prima del Faust di Gounod gli orchestrali e i membri del Coro si sono esibiti in borghese. Prima dell’inizio dello spettacolo tutti i membri del coro sono saliti sul palco con una coccarda gialla. Ci sono stati applausi ma anche contestazioni …

Bologna – L’Università dimezzata. La manovra del governo e il vero volto del DdL Gelmini

Aula Magna “Scienze Statistiche “ via Belle Arti 41 Manuela Ghizzoni, Capogruppo del Partito Democratico alla Commissione Istruzione e Cultura della Camera dei Deputati Ivano Dionigi, Magnifico Rettore dell’Università di Bologna Patrizio Bianchi, Assessore Regionale Scuola, Formazione, Università, Lavoro Conduce: Sandra Soster, Segretaria Generale FLC CGIL Bologna