Giorno: 30 Giugno 2010

Lettere di licenziamento a 500 docenti

BOLOGNA. Nessun docente perderà il posto, almeno fino al 19 luglio. E qualunque lettera di licenziamento ricevuta in questi giorni può e deve essere impugnata davanti al Giudice del lavoro. La Flc-Cgil dell’Emilia-Romagna si prepara alle barricate, dopo che venerdì il Tar del Lazio ha sospeso l’applicazione della riforma Gelmini e dei tagli a professori e Ata. Al momento, spiega il segretario regionale della Cgil scuola, Raffaella Morsia, «sono oltre 500 i docenti che si trovano congelati» in seguito alla sentenza del Tar. Nonostante CIò, «riceviamo segnalazioni dai professori che stanno già arrivando le lettere ai sopranumerari», ovvero a chi perderà la cattedra per effetto dei tagli. Secondo la Cgil, quelle che di fatto sono lettere di licenziamento per i docenti sono illegittime. Per questo, l’invito è a impugnarle davanti al Giudice del lavoro, con il sostegno del sindacato. «Chi riceve la comunicazione ha tutto il diritto di contestarla – afferma Morsia – perchè l’organico ai fini di legge non esiste ancora». Fino al 19 luglio, infatti, data in cui il Tar dovrebbe pronunciarsi sul …

"Call center in crisi. A rischio 16 mila posti quasi tutti al Sud", di Felice Masocco

Svolgono attività per conto terzi e danno lavoro a tempo indeterminato a circa 80mila addetti. Sono i call center in outsourcing, una galassia di aziende più o meno piccole che in un passato anche recente si sono ritrovate nella bufera per la grande disinvoltura dimostrata, anche nell’organizzazione del lavoro. Dopo il boom degli ultimi dieci anni ora sono decisamente in affanno. 16mila sono i posti a rischio, in maggioranza al sud. Pesano alcuni fattori. Lo squilibro che c’è tra le grandi aziende committenti (private e a partecipazione pubblica) e i call center: gare al massimo ribasso, cioè a costi contrattuali e infrastrutturali minimi, il venir meno di alcuni incentivi e previdenziali e, infine, la crisi della filiera delle telecomunicazioni. I CAVALLI DI TROIA A dare l’allarme è la Slc Cgil che invoca un «patto tra produttori per il rilancio» del settore. Si apra un tavolo con il governo e se ne discuta. Quanto all’immediato, il segretario di Slc, Emilio Miceli, mette in guardia dagli effetti «collaterali» che potrebbe avere la fiscalità di vantaggio per Sud. …