"Un condono sui beni archeologici, mini-multa per tenerli in casa", di Francesco Erbani
Chiunque detenga un reperto mai denunciato, potrà ottenere il deposito per tent’anni. La sanatoria prevede un pagamento di un terzo del valore presunto. Un provvedimento più volte proposto, e sempre subissato dalle proteste delle associazioni che tutelano il patrimonio artistico. Più volte proposto, altrettante volte ricacciato indietro, subissato dalle proteste di tutte le associazioni che tutelano il patrimonio artistico, torna l’archeocondono, la norma che depenalizza il possesso illecito di un bene archeologico in cambio di una modesta multa. Al momento circolano almeno due bozze di un articolo diviso in 11 commi intitolato “Disposizioni in materia di emersione e catalogazione di beni archeologici, nonché revisione delle sanzioni penali”, entrambe maturate in ambienti parlamentari del Pdl. Modifiche sono ancora possibili, ma un punto in comune le varie versioni dell’articolo ce l’hanno: finire dentro la manovra finanziaria (all’interno del maxi emendamento con le modifiche che il governo presenterà) e giungere in porto blindate e sicure. In sostanza chiunque detenga un reperto mai denunciato, in Italia o all’estero, e dunque in violazione della legge, può ottenere dallo Stato una …