"Saliamo tutti sulla nave dei diritti", di Giuseppe Civati
Basta stare zitti, arriva la nave dei diritti. E la nave è sbarcata, sabato, a Genova, compiendo così un’azione simbolica, quasi metaforica, è stato detto dagli organizzatori, che festeggia in modo celebrativo l’Unità d’Italia e i diritti che una vera unità del Paese dovrebbe portare con sé. Il momento è grave e parecchio triste, perché l’Italia appare divisa come non mai, quasi strappata. Vent’anni di Berlusconi l’hanno divisa in profondità: tra categorie e ceti sociali, italiani e stranieri, territori e, addirittura, generazioni. E la crisi ha messo in luce ritardi e fragilità che il nostro Paese ha cercato di nascondere prima di tutto a se stesso. L’iniziativa è nata a Barcellona, la città più italiana d’Europa, fuori ì d’Italia. Una terra di diritti e di integrazione, sapendo però che quasi tutto, al confronto con l’Italia di questi anni, sembra terra di integrazione, di diritti, di rispetto e di valori costituzionali. Questo è il tema principale, che dovrebbe fare riflettere tutti, non solo chi ci guarda da fuori. I Mille del 2010 che provengono da Barcellona, …