Giorno: 26 Giugno 2010

"Bersani: niente scherzi, si investa subito ma quest'accordo non sarà ripetibile", di Adolfo Pappalardo

“Per salvare lo stabilimento si incide su diritti sensibili, non è solo la Fiom a preoccuparsi delle conseguenze”. “Ora occorre che la vicenda Pomigliano per risolversi esca dai riflettori per un po’, ci sia insomma una fase di decantazione” è il parere di Pier Luigi Bersani. Per il resto due cose sono assolutamente certe per il segretario nazionale del Pd; La prima: “Ipotesi Newco? Non ne voglio nemmeno sentire parlare e si rispettino gli impegni presi”. La seconda: “Una linea non chiara del Pd sul caso Fiat? Tutti abbiamo detto che le forze sociali hanno una loro autonomia e che l’investimento andava fatto. Per il resto il segretario sono io e ho sempre ribadito come questo non sarà un modello ripetibile perché di certo questo contratto non può essere spostato meccanicamente negli altri stabilimenti dei gruppo”. In mezzo, come aveva anticipato durante un seminario sul Mezzogiorno a Napoli, l’assenza di un ministro per lo sviluppo Economico: “Davanti al caso Pomigliano e a decine di crisi aziendali che passano sotto silenzio occorreva trovare subito un sostituto …

Sciopero Cgil, un milione in piazza "Tassate i ricchi e sbloccate i contratti", di Valentina Conte

Non siamo un paese rassegnato», dice Susanna Camusso, «emozionata» come ad un esordio, quando le riferiscono i dati di adesione allo sciopero generale di ieri indetto dalla Cgil. Un milione di persone nelle piazze di tutta Italia per dire no alla manovra del governo “iniqua, ingiusta e depressiva” che grava “tutta sulle nostre spalle”. A fine giornata, il sindacato di Gugliemo Epifani, ieri a Vancouver per un congresso internazionale, certifica lo «straordinario successo inaspettato»: 100 mila persone a Bologna, 70 mila a Napoli e Milano, 40 mila a Roma, 25 mila a Palermo, 20 mila all´Aquila, 80 mila in tutto il Veneto. Alte adesioni nelle fabbriche (punte del 100% in quelle metalmeccaniche della Lombardia), negli enti locali e nei trasporti che ieri si sono fermati per 4 ore e hanno causato disagi soprattutto a Roma e Milano, con 86 voli annullati a Fiumicino. In piazza anche gli studenti, i poliziotti, i lavoratori delle aziende in crisi a Cagliari come ad Ancona, e gli operai della Fiom di Pomigliano in corteo a Napoli dietro lo striscione …

"Dalla parte dell'etica e del diritto", di Michele Ainis

E’ irrituale il comunicato di Napolitano sul caso Brancher? Può darsi; ma certamente è fuori da ogni rito democratico che un ministro senza ministero, prima ancora di capire quale sia il suo daffare nel governo, mandi a dire ai propri giudici che ha troppo da fare, verrà in tribunale un’altra volta. Trasformando il sospetto in una prova, quanto alle ragioni della sua fulminea nomina. E soprattutto trasformando il legittimo impedimento in un’onda collettiva di legittima indignazione, come ha scritto Cesare Martinetti su questo giornale. Di tale sentimento il Presidente non può che farsi interprete, nel suo ruolo di custode di valori etici, oltre che giuridici. Anche il diritto, però, vuole la sua parte. E almeno in questo caso il diritto sta dalla parte del nostro Presidente. La legge n. 51 dello scorso 7 aprile – che ha introdotto questa via di fuga dalle aule giudiziarie per il premier e per i suoi ministri – stabilisce che il legittimo impedimento può essere invocato quando altrimenti verrebbe ostacolata una funzione di governo. Nel suo tenore letterale, l’art. …

"Il profitto e l'operaio", di Gad Lerner

Il primo ministro del governo italiano ha percepito nel 2009 un reddito pari a 11.490 (undicimilaquattrocentonovanta) volte il reddito di un operaio Fiat di Pomigliano d´Arco. Le cedole della sua quota personale di Fininvest (Silvio Berlusconi detiene il 63,3% dell´azienda, escluse le azioni possedute dai figli) gli hanno fruttato l´anno scorso un dividendo di 126,4 milioni di euro. Cifra che corrisponde per l´appunto a 11.490 volte il reddito di un lavoratore metalmeccanico di Pomigliano che nello stesso periodo ha risentito della cassa integrazione, portando a casa circa 11.000 (undicimila) euro lordi. In altri termini, la persona fisica del nostro primo ministro ha guadagnato nel 2009 due volte (e più) il monte salari dell´intero stabilimento al centro della drammatica vertenza che sta rimettendo in gioco le relazioni sindacali del paese. Nello stesso periodo, l´amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha percepito un compenso di 4 milioni e 782 mila euro, pari a 435 volte il reddito di un suo dipendente di Pomigliano. Tale cifra comprende il bonus che la Fiat ha deciso di attribuirgli per il …