Giorno: 25 Giugno 2010

"Enti lirici, evitato il peggio", di Emilia De Biasi

Abbiamo votato contro il decreto Bondi sulle fondazioni lirico-sinfoniche perché lo riteniamo un provvedimento sbagliato che ha l’unico intento di colpire i diritti dei lavoratori. Nel corso dell’intenso lavoro parlamentare il gruppo del Pd ha voluto scongiurare che i tanti professionisti del settore fossero gettati nell’incertezza più assoluta e che si mettesse un’ipoteca sulla qualità delle produzioni liriche italiane. Dopo la forzatura con cui la maggioranza ha approvato il provvedimento al senato, avevamo di fronte due scenari: subire l’ennesimo voto di fiducia senza alcuna possibilità di migliorare il decreto oppure fare in modo che la camera potesse esercitare il suo ruolo fino in fondo e cercare di ridurre il danno inferto alla cultura e ai suoi lavoratori. Abbiamo scelto questa seconda strada e siamo riusciti a modificare il provvedimento in diversi punti nonostante una parte dell’opposizione, l’Italia dei Valori, abbia voluto usare il provvedimento per fare propaganda e cimentarsi in un incomprensibile ostruzionismo utile solo ad acquisire una visibilità di corto respiro. Con la nostra azione parlamentare abbiamo invece ottenuto importanti modifiche che, seppur non …

"La grande bugia di Bertolaso", di Fabrizio Gatti

Ha speso 72 milioni di euro per bonificare La Maddalena. Affidando i lavori a suo cognato. Ma ‘L’espresso’ ha scoperto che due metri sott’acqua è ancora pieno di rifiuti tossici e materiali pericolosi per la salute tra l’Arsenale e il Parco di Caprera. Una discarica di rifiuti tossici nell’arcipelago della Maddalena. Fanghi neri impregnati di idrocarburi pesanti sbuffano come nuvole di vulcani sottomarini. Contaminano i pesci, i molluschi, i crostacei. E forse anche la vita degli uomini, delle donne e dei bambini che li mangeranno. La sabbia è così inquinata che le alghe non crescono in un raggio di centinaia di metri. Un deserto subacqueo. Bisogna scendere sul fondo del mare per vedere come hanno lasciato morire la natura e al tempo stesso preso in giro milioni di italiani. Bisogna infilarsi la muta, le pinne, una maschera da sub e nuotare quasi tre chilometri tra andata e ritorno. Ed ecco, fra i due e i dieci metri di profondità, la bugia colossale di una bonifica che qui sotto non è mai cominciata. Perché la discarica …

"La fabbrica dei diplomi quei 26mila privatisti a caccia dell´esame facile", di Salvo Intravaia e Vera Schiavazzi

Ventiseimila ragazzi che non hanno frequentato neppure un giorno di scuola e che in queste ore si presentano alla maturità: sono i “fantasmi del diploma”, l´esercito dei privatisti, quelli che avendo perso uno, due o tre anni di scuola (o non essendoci andati del tutto) vengono comunque sospinti da mamme e papà ad afferrare quel “pezzo di carta” che consentirà loro di entrare all´università, partecipare ai concorsi pubblici, candidarsi a qualunque ricerca di personale. E se per ottenere il diploma studiando regolarmente in un liceo paritario (che per legge adotta gli stessi programmi e gli stessi orari di uno statale) si spendono mediamente 22.000 euro per cinque anni di retta, per candidarsi come privatisti le tariffe possono partire dai 4.000 euro che la Guardia di Finanza di Gela ha appena scoperto essere il prezzo fissato da dieci “diplomifici” chiusi in Sicilia e in Calabria, per arrivare ai 10.000 di un anno di preparazione “personalizzata” concluso con l´esame facile. Studiare in una scuola privata “seria”, come ne esistono centinaia in Italia, o presentarsi solo al momento …

L'Aquila vola a Roma. Noi con gli abruzzesi

Tre file di sedie su tre lati e la giunta di fronte, con il gonfalone alle spalle. A Piazza Navona si riunisce il consiglio comunale de L’Aquila e vota all’unanimità una delibera con cui il comune abruzzese entra in stato di agitazione permanente per le incertezze del governo sulla ricostruzione post-terremoto, sulla proroga delle tasse e per chiedere l’istituzione di una tassa di scopo. Una manifestazione simbolica durante la quale il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente è durissimo: “Prima sentivamo il governo con noi, il Paese con noi: ora non sentiamo più il governo dietro di noi. La ricostruzione è completamente bloccata: se hanno deciso di non ricostruire ce lo dicano ma non dicano che siamo incapaci, se ci danno i fondi gli appalti partono in una settimana. Ci vogliono far pagare da luglio in cinque anni le tasse che non abbiamo pagato: 250 milioni. Per le nostre famiglie è come avere un mutuo da pagare in più. Questo mentre abbiamo ancora 32.000 sfollati senza case, 800 attività commerciali che non hanno più neanche le …

"Gli invisibili senza lavoro", di Tito Boeri

Quasi un lavoratore temporaneo su sei ha perso il lavoro. I dati delle rilevazioni sulle forze lavoro del primo trimestre 2010 ci permettono di aggiornare la contabilità della Grande Recessione per il lavoro degli italiani. Il tasso di disoccupazione ha superato il 9%. Aggiungendo i cassintegrati (le ore totali concesse nel 2010 equivalgono a 623.000 posti di lavoro a tempo pieno) e almeno la metà dei lavoratori che nell´ultimo anno sono stati costretti a passare dal tempo pieno al parziale, si giunge a una stima delle persone in cerca di lavoro superiore al 12%. Sono dati coerenti con l´andamento dell´economia; il pil è diminuito dall´inizio della crisi di più del 7%. L´occupazione sta replicando lo stesso andamento. Speriamo di avere toccato il fondo. Dall´estate le notizie dal mercato del lavoro dovrebbero gradualmente cominciare a migliorare. I dati sui posti vacanti, resi finalmente disponibili dall´Istat martedì, segnalano un modesto incremento nell´industria nell´ultimo mese. Piccolo segnale incoraggiante, anche se siamo ancora molto al di sotto dei livelli pre-crisi. Non ci sono ancora informazioni adeguate sulla povertà e …

"La rivolta dei governatori divide Pdl e Lega", di Marcello Sorgi

La protesta delle Regioni contro il governo che scarica sulle amministrazioni locali il peso maggiore della manovra da ieri ha assunto toni da rivolta. I governatori minacciano nientemeno che di rinunciare alle loro competenze in molte materie su cui da tempo il potere centrale non esiste più. La spiegazione, data a nome di tutti dal presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, è che tagliando i fondi previsti per una serie di servizi la manovra rende impossibile garantirli, a meno di non procedere, localmente, all’istituzione di nuove tasse per finanziarli. Va detto che era abbastanza prevedibile che sarebbe finita così. La vicenda di un governo che a Roma si vanta di «non aver messo le mani nelle tasche degli italiani» mentre in periferia costringe le amministrazioni a farlo era apparsa chiara da quando l’impianto della manovra fu spiegato per la prima volta. Nel nostro Paese, più che in altri, tagli e tasse si equivalgono: l’Italia, rispetto alla Francia, tanto per fare un esempio, è più avanti in fatto di decentramento: in molte materie come trasporti pubblici …

Sciopero generale Cgil: «Sulle spalle dei soliti noti», di Laura Matteucci

Contro le scelte politiche del governo e per cambiare una manovra sbagliata e ingiusta», queste le motivazioni dello sciopero generale della Cgil: otto ore per i lavoratori pubblici, quattro per i privati (ma i metalmeccanici della Fiom scioperano per l’intera giornata), con manifestazioni e presidi in molte città. Motivazioni che la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia fa finta di non conoscere: «Contro cosa scioperano? – chiede retoricamente – Contro l’Europa, contro i mercati? La manovra va fatta, anche noi crediamo che alcuni aspetti non vadano bene, ma il saldo deve essere quello». La Cgil rassicura la presidente: c’è sì bisogno di una manovra correttiva, ma quella proposta è «ingiusta e depressiva», fatta sulle spalle dei soliti noti, dice la vice segretaria generale Susanna Camusso, a Bologna per la manifestazione cui parteciperanno anche Pd, Idv, Sel e Popolo viola (il segretario Epifani è in Canada per il congresso della confederazione sindacale internazionale). «La manovra è necessaria – continua – anche perché per due anni il governo ha negato la crisi senza mettere in atto alcuna misura …