Il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero spiega che la cancellazione di decine di migliaia di cattedre era necessaria per riqualificare la spesa pubblica e che parte delle risorse andranno comunque all’innovazione e allo sviluppo del settore. Replica del Pd: tutto falso, ad iniziare dall’alto numero di docenti.
La diatriba tra maggioranza ed opposizione sui tagli agli organici della scuola non si arresta: ad ‘infiammare’ la polemica sono state le parole pronunciate dal sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, nel corso dell’esame della manovra in commissione Bilancio del Senato. Il sottosegretario ha ribadito che il Governo aveva la necessità di risanare i conti pubblici e che la cancellazione di decine di migliaia di cattedre (circa 80.000 in tre anni) era necessaria perché in Italia ve ne sarebbero troppe: Casero si è infatti soffermato “sull’urgente necessità di procedere a una politica di riqualificazione della spesa pubblica” formulando “l’esempio del rapporto insegnanti-studenti nelle scuole”. Ma ha anche spiegato che una parte di quelle economie sarebbero dovute essere ‘rispalmate’ nella stessa scuola per risollevarla dal fondo in cui è stata destinata negli ultimi anni: “se si abbassasse tale rapporto, allineandolo alla media europea – ha sottolineato – sarebbe possibile recuperare risorse da destinare all’innovazione e allo sviluppo del settore scolastico”. Peccato che i risparmi accumulati nell’anno in corso e nel passato siano stati indirizzati dal Governo per ripanare i debiti nei confronti degli istituti. E che di riqualificazione del comparto, come dei premi al personale, si siano perse le tracce.Le dichiarazioni di Casero non sono sfuggite al Partito democratico, in particolare a Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, e Manuela Ghizzoni, capogruppo democratica in commissione Istruzione alla Camera, che attraverso una dichiarazione congiunta hanno detto che il sottosegretario ” per giustificare il fatto di non aver raggiunto la parità di bilancio, torna a raccontarci la stessa storiella di due anni fa del numero troppo alto di insegnanti. Non ci avevamo creduto allora, e non ci crediamo adesso”.
Le due esponenti del Pd ricordano anche che “in Italia il rapporto è più alto anche per il numero di docenti di sostegno, indispensabili a seguire quei bambini e ragazzi diversamente abili, che forse il sottosegretario Casero considera di serie B, visto che non fa cenno a questo fondamentale aspetto e finge di non sapere che in altri paesi europei il personale che segue tali alunni non è conteggiato nel numero degli insegnanti. Aggiungiamo che nel resto d`Europa non esistono neanche gli insegnanti di religione cattolica, che in Italia sono inclusi nel conto quando si vuol parlare di un numero troppo alto di docenti”.
da Tecnica della Scuola