Giorno: 19 Giugno 2010

"Articolo 41 e libertà di impresa", di Agostino Giovagnoli*

L´assalto alla Costituzione si è concentrato negli ultimi tempi sull´articolo 41. Con crescente frequenza, infatti, si cerca di picconare la carta fondamentale della Repubblica, perché il suo testo – ormai troppo vecchio e datato – sbarrerebbe la strada ad una modernizzazione sempre più urgente. Adesso l´attacco riguarda l´art.41 colpevole di impedire la libertà di impresa in Italia. Peccato che l´articolo in questione si apra con un´affermazione molto esplicita: «L´iniziativa economica privata è libera». Dunque, come è stato giustamente osservato, la polemica contro l´articolo 41 costituisce anzitutto un diversivo: non è la Costituzione, ma sono normative farraginose e lungaggini burocratiche a limitare di fatto l´iniziativa economica; la loro rimozione, perciò, non passa per una lunga e complicata modifica costituzionale, ma attraverso un´azione più efficace ed incisiva di governo e Parlamento. Insomma, si discute di Costituzione per non affrontare i veri problemi. Ma, in questa polemica, non c´è solo una strumentalità immediata. Riconosciuto che nulla impedisce di operare subito per aumentare la libertà delle imprese, si è passati a sottolineare l´importanza simbolica di un cambiamento di questo …

Il governa nomina nuovo ministro. Sotto processo per scandalo Bnl

Il Presidente della Repubblica Napolitano ha nominato, su proposta del Presidente del Consiglio Berlusconi, Aldo Brancher Ministro senza portafoglio. Brancher, che era sottosegretario alle riforme, ora ha la delega per l’attuazione del federalismo. Per il Pd: la nomina di Brancher è una inutile duplicazione di poltrone. «Ma non volevano ridurre i costi della politica? Che senso ha un nuovo ministro, per di più su una materia, il federalismo, che la manovra ha già archiviato?» si chiede il vicepresidente del Pd Marina Sereni ironizza sulla nomima a ministro del sottosegretario Brancher a ministro. «Si conferma che – afferma Sereni – il Pdl al Nord sente il ‘morso’ della Lega e cerca di reagire. Il tutto mettendo a carico delle casse pubbliche la costituzione di un nuovo ministero romano». Ma il nuovo ministro appena nominato deve già inseguire le sue vicende giudiziarie. Il neo ministro per l’Attuazione del Federalismo, Aldo Brancher, infatti, nato a Trichiana (Belluno) il 30 maggio 1943, è alla sua terza legislatura consecutiva. Da sempre considerato il trait d’union tra Silvio Berlusconi e la …

"Io scrittore e cittadino", di Josè Saramago

Come scrittore, credo di non essermi mai separato dalla mia coscienza di cittadino. Ritengo che dove va uno, dovrà andare l´altro. Non ricordo di aver scritto una sola parola che fosse in contraddizione con le mie convinzioni politiche . Ma questo non significa che abbia mai posto la letteratura al servizio diretto della mia ideologia. Voglio dire, piuttosto, che nella scrittura cerco, in ogni parola, di esprimere la totalità dell´uomo che sono. Ripeto: non separo la condizione di scrittore da quella di cittadino, ma non confondo la condizione di scrittore con quella di militante politico. È ovvio che le persone mi conoscano più come scrittore, ma c´è anche chi, indipendentemente dal minore o maggiore valore che attribuisce alle opere che scrivo, pensa che quello che dico come cittadino comune gli interessi e importi. Nonostante sia lo scrittore, e solo lui, colui che porta sulle spalle la responsabilità di essere questa voce. Lo scrittore, se è uomo del suo tempo, se non è rimasto ancorato al passato, deve conoscere i problemi del tempo che gli è …

"La legge-bavaglio dimostra che Berlusconi si può fermare", di Giuseppe D'Avanzo

Dunque, si può. Berlusconi può essere fermato, può essere costretto a precipitose ritirate. La sua ambizione cesaristica e il progetto post-costituzionale che l´accompagna si possono costringere nel solco dei principi costituzionali (del loro rispetto). È la buona notizia di questa storia della legge contro le intercettazioni (purtroppo ce n´è anche una cattiva) e vale la pena ragionarci su perché il congelamento (sine die?) di una legge liberticida e criminogena indica in modo scintillante un paio di cose non trascurabili o che molti hanno trascurato e trascurano ancora oggi. Berlusconi non è il nostro Destino. Non è il Fato cui dobbiamo inchinarci, rassegnati, disposti a sopportare tutto, silenziosi perché travolti dalla “rassicurante frustrazione” di chi è stato espropriato finanche della capacità espressiva per rappresentare il proprio disagio. In questa occasione, un´opinione pubblica critica, ampi settori del mondo dell´informazione – questo giornale e i suoi lettori in testa – , segmenti non irrilevanti della maggioranza, qualche presidio istituzionale e addirittura un´opposizione che ritrova le ragioni del suo esistere hanno trovato la forza di obbiettare il proprio dissenso …

"Una patrimoniale per ridurre il debito", di Marcello Degni*

Una manovra come quella in discussione dovrebbe prevedere un prelievo sulla ricchezza da usare per ridurre l’indebitamento, così da combinare il rigore contabile con la crescita. La riforma del Patto di Stabilità europeo in discussione rende sempre più rilevante il parametro del debito pubblico. Anche in La principale chiave di lettura della manovra è proprio quella internazionale. Il tempo che il ministro Guido Carli aveva, con lungimiranza, conquistato per il nostro Paese, è scaduto. Il debito pubblico pesa come un macigno sui margini d’azione della politica economica italiana. Le previsioni sono molto chiare: nel 2009 il livello è stato pari al 115,8 per cento del Pil, salirà al 118,4 quest’anno, per raggiungere il 119,6 nel 2012 (stime Ruef). Il faticoso percorso di riduzione, avviato nel 1994 e proseguito con alterne vicende fino ad oggi appare completamente vanificato. Magra consolazione: rispetto al1994,anchelamedia dell’area euro è cresciuta dal 60 al 78 per cento del 2009. In questo caso il mal comune non è mezzo gaudio, anzi si crea il rischio di un eccesso di offerta sul mercato …

"Viaggio tra le macerie de L'Aquila", di Michele Brambilla

Martedì prossimo giornalisti inviati da tutta Italia attraverseranno corso Vittorio Emanuele – cuore della città, tradizionale «struscio» degli aquilani – accompagnati dal sindaco Massimo Cialente. Il corso è stato appena riaperto e la notizia è stata accolta come un segno di resurrezione. Ma quel che vedranno gli inviati sarà uno spettacolo spettrale. Le transenne non ci sono più, è vero, e nel corso si può passeggiare. Ma nessun palazzo è ancora agibile, e gli ormai antichi luoghi di affari, di ritrovo, di ristoro e di compere degli aquilani sono ancora tutti morti. All’appello che proviamo a immaginare camminando su per il corso, da piazza Duomo alla Fontana Luminosa di piazza Battaglione Alpini, nessuno risponde presente. Hotel Duomo: chiuso. Palazzo Betti, sede dell’Unicredit: chiuso. Bar del Vecchio: chiuso. Oreficeria Cavallo: chiusa. Caffè Europa: chiuso. Cassa di Risparmio: chiusa. Camera di commercio: chiusa. Ristorante il Guastatore: chiuso. Outlet Sista: chiuso. Banca di credito cooperativo di Roma: chiusa. Banca dell’Adriatico: chiusa. Benetton: chiuso. Bar del Corso: chiuso. Gran Caffè Eden: chiuso. Manzi uomo: chiuso. Art Cafè: chiuso. Coin: …