Il Presidente della Repubblica Napolitano ha nominato, su proposta del Presidente del Consiglio Berlusconi, Aldo Brancher Ministro senza portafoglio. Brancher, che era sottosegretario alle riforme, ora ha la delega per l’attuazione del federalismo.
Per il Pd: la nomina di Brancher è una inutile duplicazione di poltrone. «Ma non volevano ridurre i costi della politica? Che senso ha un nuovo ministro, per di più su una materia, il federalismo, che la manovra ha già archiviato?» si chiede il vicepresidente del Pd Marina Sereni ironizza sulla nomima a ministro del sottosegretario Brancher a ministro.
«Si conferma che – afferma Sereni – il Pdl al Nord sente il ‘morso’ della Lega e cerca di reagire. Il tutto mettendo a carico delle casse pubbliche la costituzione di un nuovo ministero romano».
Ma il nuovo ministro appena nominato deve già inseguire le sue vicende giudiziarie. Il neo ministro per l’Attuazione del Federalismo, Aldo Brancher, infatti, nato a Trichiana (Belluno) il 30 maggio 1943, è alla sua terza legislatura consecutiva. Da sempre considerato il trait d’union tra Silvio Berlusconi e la Lega, Brancher, dopo due esperienze da sottosegretario alle riforme nei precedenti esecutivi a guida berlusconiana, in questa legislatura ha seguito passo dopo passo l’iter della riforma da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Federalismo.
Diplomato al liceo classico, con un baccellierato in teologia, Brancher, che è dirigente d’azienda, è uno degli uomini più vicini al presidente del Consiglio, a partire dalla collaborazione negli anni 80 con il gruppo Fininvest. È stato eletto nella circoscrizione Veneto 1 per il Popolo della libertà.
Negli anni di Mani Pulite fu arrestato e detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore. Poi fu assolto in Cassazione. Nel 2005 è stato coinvolto nell’inchiesta sulla scalata di Bpl alla banca Antonveneta di Fiorani. Brancher il prossimo 26 giugno sarà a processo per rispondere all’accusa di appropriazione indebita in relazione a soldi incassati da Giampiero Fiorani nell’ambito di uno stralcio dell’indagine sulla scalata di Bpl alla banca Antonveneta.
Il processo, che vede imputata per ricettazione anche Luana Magnezzo, la compagna di Brancher, non è ancora decollato perché le udienze sono state sempre rinviate a causa di legittimi impedimenti dell’esponente del Pdl. Prima c’era stata la visita alla Fiera di Hannover, poi impegni in commissioni parlamentari. Le ultime udienze saltate sono quelle del 5 e 7 giugno scorsi, con rinvio deciso in anticipo dal giudice Anna Maria Gatto sulla base della documentazione prodotta da Brancher. Il prossimo 26 giugno è prevista la testimonianza di Fiorani.
L’Unità 18.06.10
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