"Negata la protezione al pentito Spatuzza", di Francesco La Licata
E’ un trattamento senza precedenti, quello che la Commissione ministeriale ha riservato a Gaspare Spatuzza, negandogli l’ammissione al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Un trattamento oggettivamente iniquo, visto che la decisione nega all’aspirante collaboratore i benefici di legge dopo, però, che un’altra istituzione – la magistratura – ha pienamente utilizzato il «contributo» proveniente dal teste. Vista così, la scelta ministeriale non può che esser considerata nell’ottica di una puntigliosa ripicca contro chi, nel corso della sua collaborazione, si è trovato a tirare in ballo nomi importanti della compagine governativa. A maggior ragione se, come sembra, la decisione di «mollare» Spatuzza è stata presa a maggioranza e col voto contrario dei magistrati che fanno parte della Commissione. D’altra parte, Alfredo Mantovano, il sottosegretario che presiede l’organismo del Viminale addetto ai programmi di protezione, lo aveva pure anticipato con dichiarazioni pubbliche che nella collaborazione di Spatuzza c’era un problema legato al rispetto del termine dei 180 giorni, periodo entro il quale il collaboratore deve esaurire l’elencazione delle notizie che intende offrire agli inquirenti. Un …