Giorno: 14 Giugno 2010

"La globalizzazione dell'operaio", di Luciano Gallino

È possibile che la Fiat non abbia davvero alcuna alternativa. O riesce ad avvicinare il costo di produzione dello stabilimento di Pomigliano a quello degli stabilimenti siti in Polonia, Serbia o Turchia, o non riuscirà più a vendere né in Italia né altrove le auto costruite in Campania. L’industria mondiale dell’auto è afflitta da un eccesso pauroso di capacità produttiva, ormai stimato intorno al 40 per cento. Di conseguenza i produttori si affrontano con furibonde battaglie sul fronte del prezzo delle vetture al cliente. A farne le spese, prima ancora dei loro bilanci, sono i fornitori (che producono oltre due terzi del valore di un´auto), le comunità locali che vedono di colpo sparire uno stabilimento su cui vivevano, e i lavoratori che provvedono all´assemblaggio finale. I costruttori che non arrivano a spremere fino all´ultimo euro da tutti questi soggetti sono fuori mercato. Va anche ammesso che davanti alla prospettiva di restare senza lavoro in una città e una regione in cui la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ha già raggiunto livelli drammatici, la maggioranza dei lavoratori …

"Regioni e Comuni chiedono una manovra più equa. Epifani: c'è il rischio che ne serva un'altra", di Nicoletta Cottone

«Una manovra più equa». La sollecita il presidente Vasco Errani, spiegando così la convocazione straordinaria della Conferenza delle Regioni per martedì 15 giugno. «Spiegheremo, dati alla mano – sottolinea Errani – ai cittadini, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni rappresentative del mondo produttivo, alle forze politiche e ai mezzi di informazione quali saranno le conseguenze della manovra recentemente varata dal governo». «Questa manovra non tocca la spesa sociale e ciò fa onore a chi ha colto la questione», commenta, invece, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, chiudendo a Levico Terme, in Trentino, la Festa nazionale della Cisl. «Nella manovra – ha proseguito Bonanni – ci sono segnali importanti, come quelli per il Sud. Poi ci sono punti che non ci piacciono affatto, come quello sulla scuola». Dal canto suo il ministro Tremonti, parlando della manovra alla festa della Cisl, ha detto: «Abbiamo cercato di disegnare la manovra – ha aggiunto Tremonti – nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile. È una manovra complessa, tuttavia abbiamo lasciato fuori la sanità e molte altre voci sociali». Il …

"Meno regole e Stato. L’assalto di Tremonti", di Bianca Di Giovanni

Giulio Tremonti predica la sua deregulation anche davanti alla platea sindacale della Cisl, che a quanto pare si mostra più calorosa nei suoi confronti che non quella confindustriale di Santa Margherita Ligure. Almeno a giudicare dagli applausi. Il leader Raffaele Bonanni gli regala anche una maglietta: così il grande abbraccio è sancito. Alla festa dei cislini a Levico Terme il ministro rilancia il suo ultimo totem: modificare la Costituzione per sancire i principi della libertà d’impresa. Poi, infila l’elmetto e si mette in trincea sulla manovra e sul caso Pomigliano. Il combinato disposto è stringente: niente regole, meno Stato, meno contratti. «Sono onorato di parlare davanti a una platea di uomini liberi e forti – esordisce il tributarista di Sondrio – Purtroppo ci sono casi di uomini che sono forti ma non sono liberi, non sono liberi da pregiudizi, da ideologie, da limiti che credo debbano essere superati». Gli risponderà in giornata Guglielmo Epifani, con un terzo aggettivo: «uomini liberi, forti e giusti». MEDIO EVO In Italia esiste un«delirio di legislazione labirintica che ci ha …

"La democrazia bendata", di Adriano Prosperi

Con la legge sulle intercettazioni sta passando in Italia una aggressione senza precedenti a due pilastri dello stato di diritto: l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la libertà di informazione e di opinione. La legge varata dal Senato tura le orecchie della giustizia. E tura gli occhi dei cittadini davanti alle prove della criminalità più influente e pericolosa, quella del potere politico. Si scioglie il vincolo che lega il diritto e lo Stato: come ha scritto lo storico Wolfgang Reinhard nella sua Storia dello Stato moderno (Il Mulino, 2010), in origine il diritto e lo Stato non avevano lo stretto legame che oggi li unisce: per il diritto contava la giustizia, per lo stato contava il potere. Il legame si scioglie quando l´uso brutale o astuto del potere fa del diritto uno strumento unilaterale di dominio e ne cancella la componente “dal basso”, cioè le convinzioni morali e le consuetudini diffuse nella società. Oggi l´Italia mostra al mondo come si fa a dissolvere lo Stato di diritto senza ricorrere alla violenza, senza bisogno di …