Giorno: 11 Giugno 2010

"Il perché di una pagina bianca", di Ezio Mauro

Una prima pagina bianca, per testimoniare ai lettori e al Paese che ieri è intervenuta per legge una violenza nel circuito democratico attraverso il quale i giornali informano e i cittadini si rendono consapevoli, dunque giudicano e controllano. Una violenza consumata dal governo, che con il voto di fiducia per evitare sorprese ha approvato al Senato la legge sulle intercettazioni telefoniche, che è in realtà una legge sulla libertà: la libertà di cercare le prove dei reati secondo le procedure di tutti i Paesi civili – nel dovere dello Stato di garantire la legalità e di rendere giustizia – e la libertà dei cittadini di accedere alle informazioni necessarie per conoscere e per sapere, dunque per giudicare. La violenza di maggioranza è qui: nel voler limitare fino all’ostruzionismo irragionevole l’attività della magistratura nel contrasto al crimine, restringendo la possibilità di usare le intercettazioni per la ricerca delle prove dei reati. E nel voler impedire che i cittadini vengano informati del contenuto delle intercettazioni, impedendo ai giornali la libera valutazione delle notizie, nell’interesse dei lettori. Tutto …

"Non e l`articolo 41 della Costituzione a frenare la liberta di impresa" di Pietro Ichino

Caro Direttore, il ministro dell`Economia ha ragione quando, nella sua intervista al Corriere del 1° giugno scorso, osserva che l`articolo 41 della Costituzione, in materia di libertà d`impresa, richiederebbe un po` di restyling. Ma – mi sembra – egli sbaglia quando presenta questa riscrittura della norma come necessaria per l`eliminazione dei molti lacci e lacciuoli che frenano la nostra già troppo pigra economia: l`articolo 41 non impedisce affatto né gli interventi di liberalizzazione né quelli di semplificazione. Una sua riscrittura parziale sarebbe opportuna per introdurre nella Carta un principio che fa già parte della nostra «costituzione materiale», ma era stato sottovalutato dai padri costituenti: quello che viene comunemente indicato con l`espressione «antitrust» e che ha come corollari la tutela della libertà di concorrenza nei mercati e la necessità di scioglimento dei monopoli in tutti i casi in cui questo è materialmente possibile. L`intervento del legislatore costituzionale potrebbe anche essere l`occasione buona per togliere dall`articolo 41 quel tanto di dirigismo che si esprime nel terzo comma, dove si prevedono «programmi e controlli» necessari per «indirizzare a …

Per la crescita, per l’equità, per il lavoro

La manovra di finanza pubblica in discussione al Senato (il decimo intervento correttivo in due anni di governo), è dovuta alle scelte elettorali ed agli errori di politica economica compiuti dal Governo Berlusconi negli ultimi due anni. Per valutare l’impatto di scelte ed errori, va ricordato che il Governo Berlusconi, a maggio 2008, ha ereditato un quadro di finanza pubblica ricondotto su binari di sostenibilità, dopo il deragliamento causato dal Ministro Tremonti nel periodo 2001-2006. Infatti, il Governo Prodi a maggio 2006 trovò una procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea per deficit eccessivo e un debito pubblico in risalita dopo 13 anni di calo. Dopo due anni, il centrosinistra consegnò al Governo Berlusconi-Tremonti un bilancio pubblico con un saldo primario strutturale al 2% ed un debito ricondotto in discesa. La forza del risanamento avviato è documentata dal risultato di indebitamento 2008: nonostante la contrazione dell’economia (-1%), l’assenza di interventi correttivi in corso d’anno e l’abbandono della lotta all’evasione, il deficit 2008 si è fermato al 2,7% del Pil. Tra le cause elettorali della manovra, …