Dopo aver tagliato 135 mila posti di lavoro nella scuola statale nel triennio 2009/12 e prima ancora di completare l’opera, con la nuova manovra finanziaria il Governo Berlusconi questa volta prova a mettere con le spalle al muro tutto il personale scolastico.
Se con la finanziaria precedente a pagare il conto sono stati e saranno soprattutto i precari , col decreto legge del 25 maggio viene sferrato un durissimo colpo sotto la cintura all’intero corpo docente e ATA con contratto a tempo indeterminato.
Salta il rinnovo del contratto- scuola, già scaduto il 31.12.2009
Saltano di conseguenza i nuovi aumenti per tutto il triennio 2010/12
Salta il nuovo indice IPCA, calcolato nel triennio al 5,9% con una perdita media di 1.508 euro
Salta l’indennità di vacanza contrattuale la cui erogazione viene spostata al 2012
Saltano col prossimo mese gli aumenti contrattuali eccedenti il 3,2% del biennio 2008/09, con adeguamento automatico in busta paga
Saltano gli scatti di anzianità per docenti e ATA per tutto il triennio 2010/12, sterilizzando non solo la carriera ma anche pensioni e liquidazioni
Saltano, in quanto rimesse in discussione dal 2013, CIA e RPD
Saltano i risparmi destinati dall’art.64 della L.133/08 nella misura del 30% che la Gelmini voleva destinare a merito e carriera. Gli stipendi complessivi per il 2011,2012 e 2013 non possono superare il trattamento economico,compreso quello accessorio, goduto nel 2010
Salta il 50% dei finanziamenti destinati alla formazione
Salta coi tagli lineari il 10% delle risorse destinate al Miur ( 43milioni in meno alle scuole
Salta il personale precario, i cui finanziamenti per supplenze sono ridotte del 50% sul 2009
Ci chiediamo, di questo passo, dove andrà a finire la scuola statale ? Come reagirà quel milione di docenti e ata, a questo ennesimo sopruso ? Basteranno le occupazioni, il blocco degli scrutini e gli scioperi dei tartassati del pubblico impiego a fermare la scure del Governo?
Nel ’73 a Luciamo Lama bastò minacciare lo sciopero generale per avere i decreti delegati e lo stato giuridico degli insegnanti.
Lo sciopero generale della CGIL del 25 giugno, pur se condivisibile, da solo temo non possa bastare.
Come non sono bastati gli altri tre, quattro scioperi, fatti durante l’as.2009/10.
Se la società civile continuerà ad assistere divisa e ripiegata su se stessa alle contrapposizioni della politica e delle forze sociali , la crisi ancora una volta la pagheranno i soliti noti, scuola in testa.
Con buona pace dell’equità e della distribuzione solidale dei sacrifici tra tutti gli italiani.
ScuolaOggi 08.06.10