Giorno: 4 Giugno 2010

«Andavano tassate le rendite», di Paola Pilati

Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani non ha dubbi: la manovra di Tremonti è iniqua, e per questo il governo si merita uno sciopero. Colloquio con Guglielmo Epifani «Questa è una manovra che non colpisce i ricchi. È una manovra di classe, intesa al contrario: pesa cioè solo sui lavoratori – del settore pubblico e anche del privato – mentre una parte del Paese non viene toccata. Va bene sacrifici, ma contesto che quanti hanno la fortuna di avere di più non vengano chiamati a fare la propria parte». Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani non ha dubbi: la manovra di Tremonti è iniqua, e per questo il governo si merita uno sciopero. Pensa di trovare un clima favorevole nel Paese? Tutto sommato agli stipendi degli statali si rinfaccia di essere cresciuti più degli altri… «Alt: sull’argomento è necessario un distinguo. A crescere sono state soprattutto le categorie dei lavoratori “non contrattualizzati”, cioè quelli i cui stipendi vengono regolati da una legge e da automatismi di carriera. Chi sono? Gli alti dirigenti pubblici, gli ambasciatori, …

«Le mogli lavorano già adesso due ore al giorno più dei mariti», di Barbara Ardù

Il pensionamento ai 65 anni? L´unica parità con gli uomini in un mare di disparità Nel mondo del lavoro tra uomini e donne forse l´unica parità raggiunta, almeno in Italia, è sull´età pensionabile nel pubblico impiego. A casa non prima dei 65 anni. Per il resto è tutta una disparità. Quando lavorano le donne guadagnano meno degli uomini e in poche arrivano a ruoli dirigenziali. Sono, insieme ai giovani, le nuove protagoniste del precariato, tant´è che pur rappresentando il 38 per cento degli occupati, raggiungono il 51 per cento tra i lavoratori instabili. E per finire quando “staccano” sono loro a sobbarcarsi la fatica del vivere quotidiano: la cura dei figli, la spesa, gli anziani, la casa. Un doppio lavoro che secondo l´Istat vale quasi due ore in più al giorno rispetto a quanto faticano mariti, fratelli o compagni. Comunque uomini. Pulire, cucinare, fare ordine è, per il 90 per cento delle famiglie italiane, un lavoro da donne. Esclusivamente femminile, se parliamo di lavare e stirare. Va un po´ meglio, secondo i dati Istat, solo …

«La scuola protesta», di Alice Loreti

Presidio dei sindacati Presente anche una delegazione Pd. Alla fine tutti insoddisfatti: il direttore regionale non ritira la circolare-bavaglio. «E-Limina» lo slogan del corteo delle scuole che ieri ha bloccato il centro di Bologna. Più di 500 persone tra docenti, precari, studenti medi e sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas), hanno assediato l’Ufficio scolastico regionale (Usr) per protestare contro i tagli del ministero e la “nota bavaglio” scritta da Marcello Limina qualche settimana fa. In quella nota, riservata ai dirigenti della regione, il direttore dell’Usr chiedeva di «sensibilizzare il personale della scuola sul corretto comportamento da tenere con gli organi si stampa». Un chiaro invito a tacere e a non denunciare quanto avviene nelle scuole, dicono i manifestanti, che per l’occasione si sono presentati imbavagliati da fazzoletti rossi e cerottoni sulla bocca. La protesta hatrovato l’appoggio del Pd, venuto in massa in via dè Castagnoli: il segretario in pectore dei democratici, Raffaele Donini, l’ex capogruppo in consiglio comunale, Sergio Lo Giudice, Simona Lembi, ex assessore comunale alla Scuola e la responsabile nazionale scuola, …

Battibecco Bersani-Tremonti ad Annozero. Sciopero dei magistrati contro la manovra

I conti pubblici del 2010 tengono: sono in linea con le previsioni. Lo dice il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, spiegando che l’impegno con Bruxelles è quello di correggere i conti sul 2011 e sul 2012. Intervenendo alla trasmissione tv Annozero, il ministro spiega che il fatto di aver negato la necessità di una correzione per quest’anno nel corso di una passata puntata di Annozero era «una risposta a una polemica tipica della vecchia politica italiana per dire che i conti del 2010 non tengono. Invece, i conti sul 2010 tengono – sottolinea – e sono in linea con le previsioni». «Quello che conta per noi è l’Ecofin, l’Eurogruppo e l’Europa, naturalmente – dice Tremonti – anche Annozero è importante». Il governo ammetta i propri errori nelle politiche economiche e di finanza pubblica, faccia «un’operazione di verita», altrimenti il Pd «non si mette nemmeno a discutere», gli replica duramente il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Altrettanto secca la risposta del ministro dell’Economia: «se si fa propaganda così non andiamo da nessuna parte». Il battibecco è …

«I veri numeri della manovra», di Tito Boeri e Massimo Bordigon

Da ieri è finalmente disponibile il testo della manovra. Abbiamo così scoperto che un provvedimento presentato come quasi interamente di riduzioni alle spese è composto in realtà al 40 per cento di maggiori entrate, che molti tagli sono di carta, di dubbia praticabilità. Serve più che altro a dare un segnale ai mercati. Non è detto che sia credibile perché rinvia ai posteri gli aggiustamenti strutturali di spesa ed entrate. Ben poco rimarrà in vigore dopo il 2012. E chi paga davvero sono, una volta di più, i giovani. Da più di una settimana i giornali commentano la manovra economica del governo per i prossimi due anni e mezzo, definita spesso come “di lacrime e sangue”. Si è perfino parlato di una manovra così dura da richiedere un gioco delle parti nell’esecutivo, con il ministro del Tesoro che interpreta il poliziotto cattivo e il presidente del Consiglio quello buono. Ma fino a ieri non c’era un testo con la definizione precisa degli interventi. Il governo stesso ha poi contribuito alla confusione, tant’è che diverse misure …

La politica, roba da ricchi

Nei tagli indiscriminati della manovra finanziaria, fa scalpore l’azzeramento della retribuzione dei consiglieri circoscrizionali. Politici di prossimità ridotti al ruolo di volontari di quartiere mentre i tagli ai costi della politica sono l’1 per 1000! Esistono politici bravi e meno bravi. E’ noto ma la manovra dei tagli voluta dal governo li distingue in base a dove vengono eletti. Così chi siede in Parlamento va garantito senza alcun sacrificio, chi invece è eletto nelle circoscrizioni e in altri enti di prossimità, invece, non è necessario. Molto meglio renderli dei volontari. Così si traduce in soldoni l’azzeramento senza precedenti delle indennità dei consiglieri circoscrizionali, che passano con l’eltrata in vigore del decreto a zero euro. È stato lo stesso ministro Tremonti ad ammettere pubblicamente di aver fatto qualche errore nella stesura della manovra economica. Lui si riferiva ai tagli immotivati alla cultura e li giustificava con il bel gesto della riduzione del 5% dei costi della politica. Ma una volta che si sono letti i testi deliberati dal Consiglio dei ministri anche tutti i buoni propositi …