Mese: Maggio 2010

"Federalismo alla prova", di Luigi La Spina

E’ vero. L’Europa ha deciso una concertata azione di tutti gli Stati contro l’espansione del debito pubblico per difendere non solo l’euro, ma la credibilità del progetto di unione politica ed economica del nostro continente. Ma il governo ha colto questa opportunità per varare un primo test sugli effetti, in Italia, dell’applicazione del federalismo. Con una categoria esplicitamente e anche duramente messa nel mirino: i dipendenti pubblici. E con una istituzione messa alla prova: le Regioni. La conferenza stampa della coppia Berlusconi-Tremonti aveva il dichiarato e obbligato scopo di smentire l’esistenza di contrasti tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia. Il tono di ostentata deferenza con il quale Tremonti si rivolgeva al premier, però, non è riuscito a mascherare la realtà. L’impronta della manovra corrisponde perfettamente alle visioni di politica economica e sociale caratteristiche dell’asse forte sul quale, oggi, si regge il quarto governo Berlusconi, quello formato dal ministro dell’Economia e dalla Lega. Le dimensioni quantitative dei «tagli», o meglio, come pudicamente li ha battezzati Tremonti, dei «risparmi di spesa», non sono clamorose. …

"L'iniquità irresponsabile", di Massimo Giannini

PIÙ di così non si poteva fare », dice Berlusconi della manovra approvata dal governo «salvo intese», con una formula da vecchio pentapartito della Prima Repubblica. Almeno su questo il presidente del Consiglio ha ragione: 24 miliardi sono tanti, per un Paese che da una decina d’anni perde competitività e produttività e langue con un tasso di crescita dello 0,5%. Tuttavia meglio di così non solo si poteva, ma si doveva fare. Su questo il premier ha torto marcio. Non sono in discussione la necessità politica e l´urgenza economica di questa legge finanziaria fuori stagione, fatta di «sacrifici duri» e varata in corsa «per evitare che l´Italia faccia la fine della Grecia», secondo la definizione-shock usata tre giorni fa da Gianni Letta. Sono invece in discussione altri due aspetti, non meno essenziali: l´irresponsabilità ideologica e l´iniquità sociale. L´irresponsabilità ideologica è iscritta nel codice genetico del berlusconismo, come forma di negazione della realtà e di manipolazione della verità. Questa «manovra epocale», o «tornante della storia» secondo la prosa enfatica di Tremonti, è precipitata sul Paese in …

"Spunta il taglio di 10 province", di Gianni Trovati

Nella sua versione finale quella su regioni ed enti locali diventa una super-manovra, che chiede risparmi in due anni per 13 miliardi e impone una drastica razionalizzazione degli enti territoriali, in cui spunta anche l’abolizione (alla fine del mandato degli amministratori attuali) di 10 province non di confine che contano meno di 220mila abitanti. Il governo locale, insomma, è chiamato a portare in dote metà del valore della manovra correttiva, e il grosso (come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) tocca alle regioni: a quelle a statuto ordinario il decreto chiede 7 miliardi (2,5 nel 2010), mentre alle regioni autonome spetta un compito da 1,5 miliardi. In crescita anche le richieste ai sindaci, che dovranno garantire 1,2 miliardi l’anno prossimo e 2,2 nel 2012, e per i presidenti di provincia (200 milioni nel 2011 e 440 nel 2012). Numeri «irricevibili» per Vasco Errani (Pd), presidente dei governatori, ma anche nel centrodestra la reazione non è morbida: «Se si chiedono sacrifici così a tutti i comparti la manovra può arrivare a 140 miliardi», ironizza Romano …

"Se il cittadino si ribella", di Giovanni Valentini

Quale che sia l’esito parlamentare dell’infausto provvedimento sulle intercettazioni, un rilevante successo la campagna di stampa contro la legge-bavaglio l’ha già raggiunto: e cioè la mobilitazione dell’opinione pubblica, giuristi, intellettuali, editori, giornalisti, studenti e cittadini comuni, tutti schierati in difesa della libertà d’informazione, correttamente intesa come libertà di essere informati e quindi come libertà di informare. Una confortante manifestazione di quella società civile, certamente sollecitata dall’impegno dei giornali e in prima linea del nostro, che spesso viene evocata come in una seduta spiritica. E che improvvisamente si materializza e si esprime come in un prodigio. Il post-it incollato sulla bocca di tanti lettori e di tante lettrici rappresenta ormai il simbolo di questa ribellione popolare, la bandiera di un’opposizione diffusa che va al di là dei numeri e dei seggi in Parlamento. Quel foglietto giallo, una delle più grandi “invenzioni minime” del nostro tempo, diventa così il distintivo di un’opinione pubblica – di destra, di centro o di sinistra – che si sente espropriata di un suo diritto fondamentale e perciò reagisce per riappropriarsene. Vogliamo …

Manovra, il Cdm dice sì. Cgil e Regioni la bocciano.

Lo Stato deve costare di meno ai cittadini. Silvio Berlusconi lo ribadisce ai ministri al termine del Consiglio che ha dato il via libera alla manovra economica, ma soprattutto riassume così l’iter di un provvedimento che è lo stesso premier a bollare come rigoroso ma necessario, viste le richieste dell’Europa. Lotta all’evasione fiscale e nessun aumento delle tasse sono i due perni intorno al quale ruota il ragionamento del Cavaliere che oggi, in una conferenza stampa, entrerà nel dettaglio della Finanziaria con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il via libera alla manovra arriva comunque al termine di una giornata accompagnata da tensioni che hanno visto al centro proprio il titolare del Tesoro contro cui si sono scatenati i malumori di diversi ministri, anche nel corso della riunione a palazzo Chigi. Malumori legati soprattutto al fatto che il tesoro non avrebbe fornito cifre e dettagli sui tagli ed alcune misure, come per esempio la soglia della tracciabilità dei pagamenti in contanti e la decurtazione degli stipendi dei dirigenti pubblici. Tremonti, raccontano alcuni partecipanti al cdm, si …

"Intercettazioni costituzione e buon senso", di Michele Ainis

L’incostituzionalità di una legge può essere provata solo quando la Consulta ci mette sopra un timbro. Prima d’allora è un semplice sospetto, o in qualche caso un dubbio. Eppure il disegno di legge sulle intercettazioni è proprio di questo che ha bisogno: un esame urgente di costituzionalità. Se il Parlamento vi si dedicasse, farebbe certamente meno danni. Nel caso di specie vengono in gioco tre libertà fondamentali: il diritto alla giustizia; il diritto alla riservatezza; il diritto all’informazione. Qualcuno saprebbe rinunziare all’uno o all’altro? Nessuno, né tra gli avversari né tra i tifosi di quest’ultimo provvedimento normativo. Difatti l’esistenza di una macchina giudiziaria capace di reprimere i delitti garantisce la nostra sicurezza collettiva: senza legalità saremmo come bestie nella giungla. A sua volta, il diritto alla privacy ci tutela contro l’invadenza dei poteri pubblici e privati: senza il dominio sulla nostra sfera intima, senza la possibilità d’appartarci fra le mura domestiche, saremmo come gli uomini narrati da Orwell, altrettante marionette del Grande Fratello. Quanto alla libertà d’informazione, non a caso la Corte Costituzionale – in …

"Misure improvvisate", di Tito Boeri

È una manovra che vuole fare cassa nel più breve tempo possibile, non preoccupandosi di ottenere risparmi duraturi e di pensare alla crescita. Vorrebbe rassicurare i mercati, ma rischia di dare un’immagine di un paese alla canna del gas. Si procede a tagli indiscriminati nei trasferimenti agli enti locali e nel pubblico impiego, con misure draconiane, quelle che non possono reggere nel corso del tempo. Forse non entreranno mai in vigore. L´unico intervento davvero strutturale è quello trapelato in serata: l´abolizione di 9 province con meno di 220.000 abitanti. L´esecutivo non ha certo imparato l´arte del punta-tacco, tagliare le spese migliorando gli incentivi alla produttività, quindi stimolando la crescita. Rischiamo perciò di fare con una mano quello che si disfa con l´altra. L´esempio più evidente di queste contraddizioni è quanto avviene sul versante delle entrate. Tornano in auge, pur temperate, molte misure di contrasto all´evasione fiscale introdotte da Vincenzo Visco nella passata legislatura, dalla riduzione del tetto alla tracciabilità del contante, alla fatturazione elettronica. Misure in gran parte vanificate dall´ennesimo condono. Servirà a regolarizzare cambiamenti …