Mese: Maggio 2010

Ghizzoni: Università, giusta la protesta dei ricercatori

Ghizzoni: “Il Ddl del governo non offre prospettive di crescita al sistema universitario” Anche i ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia hanno annunciato la volontà di sospendere le attività didattiche contro il disegno di legge della Gelmini che abolisce la figura dei ricercatori. “Le mobilitazioni annunciate dai ricercatori sono del tutto condivisibili” dichiara l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e cultura della Camera. “Il disegno di legge – spiega l’on. Ghizzoni – non offre prospettive di crescita al nostro sistema universitario e ai nostri giovani ricercatori, costretti a ricoprire un ruolo ad esaurimento e privati di ogni aspirazione legittima di carriera accademica. Allo stesso modo si sbarra la strada ai tanti giovani di talento che attualmente svolgono attività di ricerca con contratti precari: per loro non resta che imboccare la via per l’estero. Il governo – prosegue la parlamentare commentando la risposta del ministro Vito a una sua interrogazione – ha detto chiaramente che non ci sono risorse per quest’anno e che vi saranno ulteriori tagli per 950 milioni per il prossimo, …

«Noi, portatori sani di memoria con il nome dei nonni mai conosciuti», di Giovanni Bianconi

«Piacere, Aldo Moro». «Ma… è parente?». «Sì, sono il nipote». L`ha dovuto ripetere tante volte, e crescendo l`orgoglio della sua risposta aumentava. Perché prima ha imparato a voler bene al nonno mai conosciuto, poi all`uomo politico strappato all`Italia col sequestro del 16 marzo 1978, la strage degli uomini della scorta, fino all`omicidio del 9 maggio. Dieci anni dopo, nel 1988, è nato un altro Aldo Moro, figlio del figlio dello statista assassinato dalle Brigate rosse, che oggi fa il grafico, è contento di portare quel nome e non prova alcun imbarazzo di fronte a chi gliene chiede conto: «E un onere che non mi pesa, posso affermare che i miei genitori non hanno commesso alcun azzardo a chiamarmi così. Sono lieto di evocare una persona tanto particolare e una storia che non ho vissuto personalmente, ma che interessa tutti; molti compagni di scuola hanno deciso di documentarsi sulla figura e la vicenda di mio nonno dopo avermi conosciuto». II 9 maggio la Repubblica italiana celebra la giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle …

«Bersani e il grido degli operai "La parola compagno è viva"», di Luisa Grion

Tour elettorale nella regione con 600 aziende in crisi Telefonata all´Isola dei cassintegrati PORTO TORRES – «Caro Bersani, dove sono finiti i compagni?». La domanda arriva al segretario del Pd da una regione che più di tutte le altre è annichilita dalla crisi dell´industria. Il leader dell´opposizione è in Sardegna, per lanciare la campagna elettorale delle amministrative di fine mese (8 province, 181 comuni), ma soprattutto per rimettere in piedi il rapporto fra la politica e la «realtà». Una politica che vista dall´isola appare molto lontana. In Sardegna ci sono 600 aziende in crisi, 95 mila disoccupati, 320mila persone che vivono sotto la soglia della povertà e il 44,7% dei giovani non ha lavoro. Molti fra quelli che ce l´hanno lo stanno perdendo e per salvarlo inventano battaglie mediatiche come quella dei lavoratori della Vinyls, che hanno occupato l´ex carcere dell´Asinara lanciando «l´isola dei cassintegrati», o si accampano su un ponte che attraversa la statale, come i dipendenti della Rockwool, azienda che produce lana di roccia (un isolante per l´edilizia) e che la proprietà danese …

«La legge che ordina il silenzio stampa», di Stefano Rodotà

Se la legge sulle intercettazioni verrà approvata nel testo in discussione al Senato sarà fatto un passo pericoloso verso un mutamento di regime. I regimi non cambiano solo quando si è di fronte a un colpo di Stato o a una rottura frontale. Mutano pure per un’erosione lenta che cancella i principi fondativi di un sistema. Se quel testo diverrà legge della Repubblica, in un colpo solo verranno pregiudicati la libertà di manifestazione del pensiero, il diritto di sapere dei cittadini, il controllo diffuso sull’esercizio dei poteri, le possibilità di indagine della magistratura. Ci stiamo privando di essenziali anticorpi democratici. La censura come primo passo concreto verso l’annunciata riforma costituzionale, visto che si incide sulla prima parte della Costituzione, quella dei principi e dei diritti a parole dichiarata intoccabile? Se così sarà dovremo chiederci se viviamo ancora in uno Stato costituzionale di diritto. Questa operazione sostanzialmente eversiva si ammanta del virtuoso proposito di tutelare la privacy. Ma se questo fosse stato il vero o biettivo era a portata di mano una soluzione che non metteva …

«I cerotti non curano la malattia», di Mario Deaglio

Non è sufficiente mettere un «cerotto» sulle ferite aperte dell’economia greca, come si apprestano a fare i leader europei nei prossimi giorni, concedendo ad Atene un prestito troppo a lungo rinviato. Non bastano parole e documenti solenni a dare ai guai di Atene la «risposta forte» auspicata dal presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama. I responsabili delle maggiori economie del pianeta sono troppo spesso vittime della propria retorica, troppe volte hanno parlato in maniera non sufficientemente meditata di crisi superata; troppe volte hanno apposto firme solo apparentemente rassicuranti. In realtà appare più appropriato supporre che il virus all’origine di questa crisi abbia subito una nuova mutazione: sorto nel 2007 in un segmento secondario della finanza americana, quello dei mutui subprime, è mutato la prima volta nell’autunno del 2008 provocando una sensibile caduta di produzione e occupazione in tutti i Paesi ricchi dopo aver devastato la finanza internazionale e distrutto una parte non piccola del capitale finanziario mondiale. Ora sembra mutare nuovamente forma e percorso e ritornare, in maniera più aggressiva, a colpire quella che …

«Pd attento, il liberismo ha fallito», di Cesare Damiano

La crisi economica, che ha colpito duramente l’Italia e che ancora non è stata superata, impone al Pd di indicare chiare scelte di prospettiva. La ripresa lenta confermata nei giorni scorsi dall’Ue, che ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il nostro paese e la fragilità dei conti pubblici, gravati da un debito destinato a salire nei prossimi anni oltre il 115,9 per cento del 2009, richiederanno interventi di risanamento. La situazione internazionale non aiuta. La Grecia sull’orlo della bancarotta, il Portogallo, la Spagna e l’Irlanda declassate, l’euro in forte discesa, le Borse in picchiata, impongono di avere bilanci pubblici maggiormente in ordine. Risanare si deve. Ma si deve anche riflettere, in Italia come nel resto d’Europa, sui rischi futuri indotti dalle scelte da compiere. Non vorrei che, sulla scorta di questa drammatica situazione, mentre servono riforme incisive per dare regole certe ai mercati e per reprimere la speculazione, si finisse col proporre le solite ricette “lacrime e sangue” che colpiscono i soliti noti: lavoratori a reddito fisso e pensionati, giovani in cerca …

Codice della strada: il PD ottiene il taglio dei privilegi per gli autisti delle auto blu e altre modifiche

Riforma buona grazie a sei proposte qualificanti del Pd ma voto di astensione del Partito democratico a causa della mancanza di risorse. Persa occasione per nuove piste ciclabili. immagine documento Nel disegno di legge di riforma del codice della strada sono state approvate norme utili per i cittadini e per la sicurezza stradale. Molte di queste norme sono state proposte dal gruppo del Pd al Senato che ha lavorato sodo sul testo e senza alcuna pregiudiziale politica. Ma l’impianto generale del provvedimento non convince totalmente: nuovi oneri, nuovi divieti, nuovi obblighi. Lo Stato non è in grado di far rispettare quelli già esistenti e con questa riforma, se ne aggiungono di altri, che però sono destinati a restare inadempiuti. Nel complesso, il Ddl che riforma il codice della strada sicuramente migliora il vecchio codice rendendolo più aderente alle necessità dei cittadini, tuttavia, il giudizio sul Ddl è condizionato dalla mancanza di risorse idonee a renderlo pienamente efficace. Queste importanti mancanze hanno impedito il voto favorevole del gruppo del Pd al Senato sul decreto . Per …