"Servono azioni forti in difesa della scuola pubblica", di Gianni Gandola
Le scuole pubbliche sono in una condizione di grave sofferenza finanziaria. Vantano crediti nei confronti del ministero che ammontano ormai a centinaia di migliaia di euro (per istituto). Risorse “dovute” che il ministero non si decide ad accreditare mettendo in crisi i già esigui bilanci delle scuole. Se a questo dato aggiungiamo i pesanti tagli agli organici (che riguardano il personale docente ma anche amministrativo ed ausiliario), l’attacco al tempo pieno, ecc. abbiamo un quadro della situazione in cui versano gli istituti scolastici complessivamente drammatico. Drammatico prima ancora che da un punto di vista sindacale (la contrazione dei posti di lavoro) dal punto di vista, più generale, del funzionamento stesso della scuola pubblica e della qualità del servizio, che vengono seriamente compromessi. Per questo stentiamo a capire l’atteggiamento di eccessiva cautela, quasi di rassegnazione o di impotenza assunto da alcune associazioni delle scuole o dei dirigenti scolastici (più realisti del re?). Pensiamo all’ASAM in primo luogo, che dovrebbe essere la rappresentanza istituzionale delle scuole autonome milanesi. Certo, la presidenza dell’ASAM ha inviato recentemente lettere di …