Mese: Maggio 2010

"Solo con le intercettazioni si può vincere la guerra contro gli evasori", di Oreste Pivetta

Se le parlo da ufficiale, le dico che il paese è sano. Rappresentando l’istituzione non posso darle risposte troppo brutte… In confidenza le direi che quasi tutti gli operatori economici evadono il fisco, che non evade solo chi non è capace. Il paese è sano? Un corno. L’evasione fa paura…». Grazie. Lo dice uno che al fisco non ha rubato neanche un centesimo e ammira la Guardia di Finanza come si può ammirare l’angelo vendicatore e sterminatore. L’ufficiale delle Fiamme gialle che mi parla, due lauree, una in scienze politiche, un’altra in giurisprudenza, un master alla Bocconi, scuole di specializzazione, indagini dagli esiti clamorosi (ci sono Berlusconi e Mediaset nel suo libro nero), mi racconta il suo mestiere. Si spiega subito e trascrivo: «Le verifiche fiscali vengono effettuate in presenza di elementi che già si hanno agli atti, perché quando si inizia una verifica cosiddetta di iniziativa senza avere elementi in mano è difficile che si riesca a individuare qualche cosa che vada al di là delle semplici irregolarità formali». Non c’è il cadavere in …

"L'agonia della scuola italiana", di Fausto Pacciato

La scuola italiana è povera in canna. Il governo ha smesso di considerarla, come hanno sempre fatto anche i governi precedenti, un sistema migliorabile tramite adeguati cambiamenti. Negli anni scorsi almeno andava in scena il finto dibattito tra maggioranza e opposizione sulle riforme. Adesso si rinuncia anche alla commedia e si va al sodo. A colpi di machete, viene tagliato non solo il tagliabile ma anche lo stretto necessario, dagli edifici che vanno in malora ai posti di lavoro. Docenti che perdono l’insegnamento, personale sussidiario decimato, clima di precarizzazione nell’unico scopo confessato senza pudore: un risparmio selvaggio su ciò che rimane del sistema educativo, su tutto ciò che ha a che fare con la Cultura. Al Veneto il trattamento non viene certo evitato e anche qui i dirigenti scolastici cominciano a rivolgersi alle famiglie per farsi aiutare, per tenere in piedi la baracca che rischia di non poter più fornire un servizio nei confini della decenza. In questa opera di sistematica demolizione (la crisi economica non sta scatenando la stessa follia in altri Paese europei) …

Nucleare velleitario

Nessuna ideologia. Il no del Pd sul ritorno al nucleare ha motivazioni ben radicate nelle coscienze delle persone e su dati scientifici che l’approssimazione del governo continua a trascurare. La risposta di Bersani alla lettera degli scienziati. Non si è fatta attendere la risposta di Pier Luigi Bersani alla richiesta da parte di Umberto Veronesi, Margherita Hack e altri scienziati ed intelletuali circa la posizione di chiusura del Pd sul ritorno al nucleare. Una risposta politica che ha voluto ribadire come il Pd non sia un partito che si oppone al miglioramento tecnologico e scientifico, né tanto meno, sia legato ad ideali utopici e approssimativi circa lo sviluppo e il buon utilizzo delle risorse energetiche. Per il segretario Bersani “il nostro no alla proposta del governo sul nucleare non ha assolutamente niente di ideologico. E’ un appello amichevole, ma noi contestiamo le velleità di un piano che non si occupa di alcuni argomenti centrali come la dipendenza tecnologica, le condizioni di sicurezza, la gestione degli esiti del vecchio nucleare, il decomissioning, le scorie, che mette …

Istat: il 45,1% degli italiani legge solo un libro all'anno

I lettori piu’ voraci? Sono gli anziani e, piu’ in genere, le donne. Tra i 65-74enni, infatti, uno su cinque ha ‘divorato’ dodici o piu’ libri nell’ultimo anno, tra le donne la quota e’ del 16%. Sfogliano pagine e pagine anche laureati (24,4%), dirigenti e imprenditori (19,8%) e le persone che si sono rititare dal lavoro e, dunque, hanno piu’ tempo libero (18,7%). È quanto emerge da una statistica dell’Istat sulla lettura dei libri in Italia. Fin qui le buone notizie. Il quadro, infatti, ha tanti punti scuri e pochi chiari: il 44,9% degli italiani dichiara di aver letto solo fino a tre testi nell’ultimo anno, solo il 15,2% ne ha letti 12 o piu’. Tra i cosiddetti lettori ‘deboli’ e ‘forti’, insomma, c’e’ una voragine. E comunque il 45,1% della popolazione, quasi un italiano su due, al massimo apre un libro all’anno per motivi di piacere escludendo, dunque, studio e lavoro. Mentre il 10,3% delle famiglie dichiara di non avere una biblioteca in casa. CHI LEGGE E CHI NO – Nel 2009 il 45,1% …

"Ha senso salvare l’Europa sacrificando gli europei?", di Loretta Napoleoni

Torna la sfiducia sui mercati e ieri l’Italia, per collocare l’ennesima emissione, ha dovuto maggiorare il tasso d’interesse. Possibile che mille miliardi siano insufficienti a ripristinare la fiducia nel debito sovrano di Eurolandia? Ecco qualche cifra per aiutarci a rispondere a questa scomoda domanda. I soldi stanziati equivalgono all’8,4% del PIL dell’Unione Europea, ma coprono il 10,6% del suo debito pubblico complessivo, poca cosa quindi. Bastano appena a coprire fino al 2012 il deficit del Portogallo, della Spagna e forse anche dell’Irlanda (500 miliardi di euro), ma se il contagio si estende anche all’Italia e al Belgio, allora bisognerà ricorrere a ulteriori iniezioni di denaro. I mercati si chiedono dove troveremo tutti questi fondi, ricorrendo a un ulteriore indebitamento? Poiché non illudiamoci è il debito il cavaliere bianco che dovrebbe salvare dalla bancarotta la giovane moneta europea. Tutti sanno che l’Europa non ha a disposizione la liquidità stanziata nel fine settimana e quindi la deve creare. E lo farà indebitandosi. La Commissione Europea venderà obbligazioni per 60 miliardi di euro usando come collaterale i 141 …

«I Mille oggi viaggiano al contrario», di Adriano Sofri

DUNQUE abbiamo appena ripassato la storia: nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860, 1070 volontari garibaldini s’ imbarcarono a Quarto lasciando famiglia lavoro e studi per andare a Sud a fare l’Italia. E abbiamo appena rifatto la storia: nei giorni tra il 5 e il 6 maggio 2010 un migliaio di giovani del Sud sono andati a Nord. MAGARI la cifra esatta sarà incisa nel bronzo fra 150 anni. Ce ne sono 300 mila all’anno, fra definitivi e pendolari, che hanno lasciato famigliae studi per cercare lavoro. I numeri contano, non solo per l’ effetto simbolico, e non solo per replicare alla fantasia delle cifre berlusconiste. C’è un’ emigrazione dal Sud al Nord che rinnova le proporzioni degli anni ‘ 60. “Contare, prima di raccontare”: è il programma del libro di Luca Bianchi e Giuseppe Provenzano (“Ma il cielo è sempre più su?”, Castelvecchi). Del resto, “è una storia che nel Mezzogiorno tutti raccontano. E meglio degli altri, le nonne, le madri. La storia di figli che partono, di madri che preparano …

«Quale unità custodire», di Michele Ainis

L’unità nazionale è figlia della storia, di processi culturali, fatti linguistici, intraprese politiche, fenomeni sociali. Ma è anche frutto del diritto: senza coesione giuridica non c’è unità politica, senza un tessuto di regole comuni e condivise è impossibile la stessa convivenza. Dunque il diritto non può creare l’unità nazionale, però deve alimentarla, e in conclusione deve conservarla. A questa vocazione risponde innanzitutto la legge più alta, quella scolpita nelle tavole costituzionali. Nei 150 anni dell’Italia unita ne incontriamo due, diverse nella propria genesi, nella concezione dei rapporti fra lo Stato e i cittadini, nell’architettura della cittadella pubblica. Eppure c’è almeno un filo di continuità fra lo Statuto Albertino e la Carta repubblicana: l’uno e l’altra sono stati concepiti con lo sguardo rivolto al futuro, alle generazioni che verranno. Nel più autorevole commento allo Statuto, firmato da Racioppi e Brunelli, quest’ultimo era raffigurato come una sorgente di «principii in attesa della loro sostanza vitale». Un secolo più tardi Piero Calamandrei illustrò il medesimo concetto sui banchi dell’Assemblea Costituente; e rivolgendosi agli altri deputati li esortò a …