Mese: Maggio 2010

"Conti, scure sugli statali. Altro condono all'orizzonte", di Laura Matteucci

Se la manovra dovesse sostanziarsi solo di rinvii di contratti e liquidazioni statali, chiusure di finestre pensionistiche e tagli qua e là a voci già tartassate, sarebbe l’ennesimo segno della disperazione di questo governo, la cifra della totale mancanza di progettualità e visione di prospettiva». Così Enrico Morando, senatore Pd, sulle indiscrezioni del piano lacrime e sangue (per chi?) che il ministro Tremonti sta mettendo a punto. Ma il rischio è quello di uno scenario anche peggiore. Il timore è che una manovra del valore minimo annunciato di 25 miliardi, dopo la bufera sui mercati e gli attacchi speculativi all’euro, uniti ad un bilancio pubblico non disperato ma che presenta un debito altissimo, debba comprendere anche altro. Un condono fiscale e uno edilizio, per esempio. Di quello edilizio già si è parlato, con la misura per regolarizzare i 2 milioni di cosiddetti «immobili fantasma ». Al momento ne sono stati accatastati un quarto per un recupero di rendita di 257 milioni e, con la regolarizzazione, si pensa di arrivare a 2 mld. L’ennesima sanatoria fiscale, …

Uguaglianza e libertà. Per tenere unito il nostro Paese

Gianni Cuperlo, a capo del Centro Studi del Pd, dalle pagine de l’Unità prende spunto dal 150° anniversario dell’Unità d’Italia per interrogarsi su quale sia il compito del PD in un Paese il cui volto è profondamente mutato negli ultimi anni. Ma un paese può finire? Può rompersi come un legno secco? Noi diciamo di No e a parole lo dicono tutti. Eppure nell’Italia di oggi la domanda non è assurda e riguarda il futuro di questo nostro paese. In fondo cosa tiene insieme una nazione? Lo Stato certo, nel senso delle sue istituzioni. E poi una cultura. E uno spirito di comunità, sentirsi parte di uno stesso destino. Tre elementi – istituzioni, cultura, comunità – impossibili da sciogliere. La crisi di uno può innescare spinte divaricanti, anche serie. Ma solo la crisi congiunta dei tre può condurre a una secessione. Magari “strisciante” come ha scritto Gianfranco Viesti ma non per ciò meno drammatica. L’Italia che celebra il 150° della sua Unità è una realtà interamente compresa in questa domanda: se ha un senso e …

Il Cavaliere e l'incubo di Letta. "Qualcuno vuole coinvolgere Gianni", di Claudio Tito

“La “Lista Anemone” non è il vero obiettivo. Quei nomi non sono il bersaglio di questa inchiesta. A Perugia sperano di colpire qualcun altro…”. La tensione è altissima. L’attesa che qualcosa possa ancora accadere paralizza ogni mossa. E Silvio Berlusconi, bloccato dall’influenza a Palazzo Grazioli, si presenta ai suoi interlocutori come un leone in gabbia. Assillato dai pronostici giudiziari. E così, seleziona i suoi colloqui. Misura i suoi incontri. Ma ai fedelissimi confida i dubbi che lo stanno tormentando. La paura che le indagini in corso a Perugia possano silurare i “piani alti” del governo. Non solo Claudio Scajola e Guido Bertolaso. Ma anche alcuni dei più stretti collaboratori del premier. Compreso Gianni Letta, il vero “braccio destro” del Cavaliere. E già, perché è questo l’incubo che sta avvolgendo Via del Plebiscito: che le operazioni dei magistrati avvolgano altri ministri e “Gianni”. Soprattutto Berlusconi ha iniziato a sospettare che la “lista di proscrizione”, l’elenco dei lavori edili effettuati da Diego Anemone circolato negli ultimi giorni, sia solo una mossa tattica. Un diversivo per nascondere le …

"Edilizia al palo. Nel 2009 persi 210mila posti e 2mila imprese", di Luigi Venturelli

Per l’economia è l’ultimo campanello d’allarme. Quando crolla il mattone, si prepara a crollare buona parte del sistema produttivo. Così è stato nel corso del 2009, come gli Stati generali delle costruzioni avevano predetto, e come certificano gli ultimi dati presentati ieri al Cnel: nell’arco di dodici mesi sono stati persi 210mila posti di lavoro, 137mila diretti e 73mila nell’indotto, sono fallite oltre 2mila imprese, il30%in più rispetto al 2008, senza contare un ulteriore aumento del 30% di aziende che hanno chiuso i battenti nel primo trimestre del 2010. Un quadro «drammatico», di fronte al quale le associazioni datoriali e i sindacati di categoria chiedono di essere convocati con urgenza a Palazzo Chigi. Lo scorso anno sono nate 9mila imprese di costruzioni in meno rispetto all’anno precedente, in tre anni gli investimenti si sono ridotti del 18%, mentre le compravendite di abitazioni sono diminuite del 30%, e negli ultimi sei anni il numero dei bandi di gara per i lavori pubblici è calato del 55%. LE PROPOSTE ANTICRISI «Il terremoto economico-finanziario ha determinato una situazione …

"Nessuno è al sicuro", di Massimo Riva

Non è vero che l´Italia può starsene tranquilla al riparo del così pur decantato rigore del ministro Tremonti. Ora, infatti, è lo stesso governo ad ammettere che una manovra di tagli alla spesa pubblica va allestita al più presto nella classica forma delle procedure d´urgenza, con un decreto-legge da varare entro il mese di giugno. Con ogni probabilità non saranno provvedimenti da lacrime e sangue, come quelli adottati dapprima in Grecia e poi in Spagna e Portogallo, ma non potranno nemmeno essere carezze. È significativo, del resto, di un destino comune dei paesi mediterranei il fatto che anche a Roma si stia pensando di agire sugli stessi fronti contabili, che sono al centro delle manovre altrui. Segnatamente sulla componente principale della spesa che, da noi come altrove, è rappresentata da salari e stipendi delle pubbliche amministrazioni. Le prime indiscrezioni sui lavori in corso dicono, infatti, che non si pensa magari a sforbiciare di netto le buste paga dei dipendenti pubblici e però si punta a fermare la crescita del monte salari del pubblico impiego con …

"La crisi dell'Europa incompiuta", di Teodoro Chiarelli

Che fosse una fragile tregua, che l’intervento concertato a sostegno della Grecia non sarebbe bastato a placare i mercati, si era capito dai sinistri scricchiolii dei giorni scorsi. Ieri, puntuale, è arrivato l’ennesimo venerdì nero. Le Borse europee hanno tutte chiuso con tonfi rovinosi bruciando 166 miliardi; malissimo pure l’euro sceso sotto 1,24 dollari. Sono bastate un paio di sparate intempestive per favorire nuovi allarmismi, seminare panico e scatenare la speculazione. Giovedì sera il numero uno della Deutsche Bank, Josef Ackerman, ha sollevato nuovi dubbi sulla solvibilità della Grecia. Seguito dal consigliere economico di Barack Obama, l’ottantatreenne Paul Volker, ex presidente della Fed con Carter e Reagan, secondo cui se l’Europa non procede verso una maggiore integrazione l’euro verrebbe messo in discussione. La presa di distanza dei mercati è evidente e vanifica l’effetto calmierante delle massicce misure stabilizzatrici annunciate nello scorso weekend da Ue e Bce. Placate le tensioni sul mercato dei bond, restano ancora troppe le incognite sull’attuazione e l’efficacia delle misure anti-deficit, mentre inevitabilmente si profila il loro impatto negativo in termini di …

"Il corpo delle donne come una merce in TV", di Giovanni Valentini

Si può rischiare anche di passare per censori, bigotti o bacchettoni, o addirittura di compromettere la propria virilità, a denunciare lo sfruttamento e la mercificazione dell´immagine femminile nella televisione italiana, in quella privata e a maggior ragione in quella pubblica. Ma il degrado è arrivato ormai a tal punto che si pone un´autentica questione di civiltà, di costume civile o meglio incivile. E dunque, di malcostume. Per riconoscimento generale, non c´è nessun Paese al mondo in cui la tv esponga le donne, trattate come oggetti più o meno oscuri del desiderio, a questa continua “umiliazione mediatica”. Vallette, veline e troniste a tutte le ore del giorno e della notte; seni, cosce e sederi in primo piano e in bella mostra; atteggiamenti ammiccanti e seducenti, spesso al limite dell´adescamento. Per dirla chiaramente, la televisione italiana è un puttanaio catodico, all´interno del quale Mamma Rai gestisce come una maîtresse un´alcova di Stato. D´accordo: anche le donne avranno le loro colpe. Almeno quelle che si prestano, per scelta o per necessità, a uno sfruttamento così intensivo. Ma le …