"I gay, la ministra e l´autocritica finale", di Michele Serra
In uno scenario politico dominato da rancori personali e basso livello polemico, fanno decisamente spicco le parole che una donna, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, ha dedicato a un´altra donna, la deputata del Pd Paola Concia. L´argomento è l´omofobia, il teatro, che non poteva essere più istituzionale, il Quirinale. Al Quirinale il capo dello Stato riceveva, ieri, le associazioni dei cittadini omosessuali. Le parole di Carfagna meritano di essere riportate per intero, e tra virgolette. «Consentitemi un pensiero particolare all´onorevole Anna Paola Concia, alla quale sono grata per l´impegno e la delicatezza che ha speso per farmi conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente, con tutte le sue sfumature, e per avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile, in un passato remoto, ormai ampiamente superato». Si tratta di un´autocritica, genere retorico non inedito, ma praticato in genere con faticoso scialo di concetti e soprattutto in chiave tutta interna e autoriferita, come se tanto l´errore quanto il suo scioglimento …