Mese: Maggio 2010

"Quel giro di miliardi", di Lietta Tornabuoni

Fra Tangentopoli 2 (600, 900 mila euro, chissà quanto altro), Sanità nel Lazio (400 milioni e più da tagliare per riequilibrare i conti), Santoro e la sua liquidazione Rai (si parla di circa 10 milioni), evasori fiscali con conti in Svizzera (sono per ora 7000), il giro di miliardi si fa ogni giorno più fulgente e vorticoso. La gente, quella che nei supermercati ogni giorno tenta d’arrangiarsi coi grammi, coi centesimi e con gli sconti, ci sta male. Non per invidia sociale (si può provarla soltanto per i propri simili) ma per un sentimento di ingiustizia. Le persone squattrinate non trovano giusto che ci siano in giro tanti soldi, anche illegali, mentre per loro anche cinquanta euro sono una somma e oltre non arrivano. Da chi parla male dell’avidità di qualche politico, senti dire che quando c’erano i democristiani pure loro mangiavano, però anche il povero aveva da mangiare: tra Europa, euro, aiuti alla Grecia, tagli di situazioni in rosso, feste ad Abu Dabi o legittimi compensi non fanno differenza, non gliene importa nulla, l’unico …

"Fondazioni, il decreto Bondi finisce alla Corte costituzionale", di Luca del Fra

Mentre è ancora forte la eco dell’epico scontro tra Carla Fracci e Gianni Alemanno sindaco di Roma, i grandi teatri lirici italiani continuano la loro opposizione al decreto del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Sandro Bondi. I grandi teatri lirici inventano nuove forme di protesta, e le regioni e le città italiane si stringono intorno ai lavoratori della lirica, promettendo anche un ricorso sulla costituzionalità del provvedimento. Da anni non c’era un clima così vivace nella lirica italiana ed è straordinario che sia dovuto a un ministro come Bondi e al suo entourage: naturalmente non era nelle loro intenzioni, anzi è una schifata reazione ai piani di dismissione della lirica e al tentativo di una cricca di mettere le mani sui teatri. Della situazione è emblematico lo scontro Fracci-Alemanno avvenuto nella platea dell’Opera di Roma durante la manifestazione contro il decreto di lunedì: il sindaco di Roma è appeso ai pantaloni del governo poiché come lui stesso dice il bilancio della capitale è al «dissesto» e attende nuovi fondi dalla arcigna mano tremontiana. …

Lambro, Bratti: "non è possibile che le Regioni finanzino lo Stato"

Dichiarazione dell’on. Alessandro Bratti, responsabile ambiente ed energia dell’esecutivo regionale del PD. Non solo abbiamo subito il danno enorme per i circa 12 milioni di euro spesi per evitare il disastro del Po e dell’Adriatico ma anche la beffa dovuta al fatto che, ad oggi, il Governo non intende rimborsare la Regione Emilia-Romagna per i soldi spesi. Infatti l’ordinanza della Protezione civile che prevedeva la copertura delle spese sostenute dalle Regioni per il grave incidente del marzo scorso relativo allo sversamento di combustibili fossili nel fiume Lambro, non è stata ancora emanata e non ha copertura economica. La risposta del Governo rispetto ai quesiti da me avanzati e documentati in Commissione ambiente è stata imbarazzante: nessuna idea riguardo al governo del Bacino del Po, svuotamento dei fondi FAS relativi al progetto Valle Po, totale assenza di controlli rispetto alle aziende ad alto rischio rilevante (soggette alla cosiddetta legge Seveso) e per finire nemmeno un euro riguardo all’incidente del Lambro nonostante le promesse di Bertolaso. Anche come deputato dell’Emilia-Romagna voglio sottolineare la poca serietà di questo …

"Il vizio dell'una tantum", di Tito Boeri

Il compito non è dei più facili, ma tutt´altro che impossibile. Vediamo di cosa si tratta. Ci vogliono 25 miliardi nei prossimi due anni e mezzo. Forse 30 nel caso in cui le previsioni del governo sulla crescita economica e sul gettito dovessero rivelarsi troppo ottimistiche. Probabile che sia così perché l´incertezza associata alla crisi della Grecia spinge famiglie ed imprese a rinviare ulteriormente piani di spesa e di investimento. Si tratta dunque di quasi il 4% del bilancio dello Stato. È più di quanto ogni anno spendiamo per difesa e istruzione universitaria messe insieme. Devono essere interventi strutturali, con effetti permanenti, non misure una tantum. Bisogna agire senza soffocare sul nascere la timida ripresa in atto. Quindi in modo mirato, selettivo. Occorre decidere in fretta perché gli altri paesi nel mirino degli investitori hanno già annunciato ambiziosi piani di rientro del debito. Un ritardo dell´Italia potrebbe venire interpretato come una incapacità di mettere in atto quella exit strategy che da tutti (questa settimana è stato il turno del Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale) …

Università, Pd: via i baroni e largo ai giovani. Ghizzoni: Governo sbatte la porta in faccia ai giovani ricercatori

“E’ molto grave che la maggioranza abbia bocciato la nostra proposta per ringiovanire il corpo accademico italiano, che è quello più anziano di tutto l’occidente”. Lo ha dichiarato la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Manuela Ghizzoni, portando la solidarietà del gruppo democratico ai giovani ricercatori che stanno protestando sotto il Senato contro il ddl Gelmini. “E’ una bocciatura che svela da che parte sta questa maggioranza e questo governo: rinunciare ad abbassare l’età pensionabile dei docenti e continuare a bloccare il turn over significa sbattere la porta in faccia ai giovani ricercatori”.

Italcarni, la solidarietà del Pd ai lavoratori

Gli onorevoli Ghizzoni e Miglioli: “Trovare un accordo per scongiurare il licenziamento dei 43 lavoratori. È il momento della responsabilità” Gli on. Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli del Pd hanno espresso la loro preoccupazione per la crisi dell’Italcarni e la loro solidarietà ai lavoratori. “La crisi della filiera che ha colpito una delle aziende leader del settore agroalimentare – hanno affermato i parlamentari del Pd – non può essere scaricata solo sui lavoratori lasciando per strada 43 famiglie. Ora deve prevalere il senso di responsabilità. Si faccia di tutto e di più per trovare una soluzione positiva. La crisi del settore si aggiunge alla crisi generale che attraversa il Paese – hanno aggiunto Ghizzoni e Miglioli – e colpisce pesantemente anche i nostri distretti. Lo scenario è drammatico e conferma ogni giorno di più come la crisi non sia assolutamente passata e sia urgente una politica industriale anticiclica che rilanci la crescita”.

Prepariamo giorni migliori per l'Italia

“Prepariamo giorni migliori per l’Italia” sarà lo slogan dell’ Assemblea nazionale di venerdì e sabato prossimi e la frase che racchiude il senso di Pd Open, l’insieme di iniziative del Partito Democratico per costruire il programma. Un percorso di confronto e dibattito con la mobilitazione dei circoli, dei forum e di tutti gli eletti del Pd che si concluderà entro la fine dell’anno con la realizzazione del programma di alternativa di governo basato su dieci parole. Nel presentare Pd Open e le prime parole, Enrico Letta, vice segretario dei democratici si è voluto soffermare sul tema della motivazione etica che sostiene il progetto: “nelle favole, la morale arriva alla fine, in politica all’inizio”. Questa motivazione etica si realizza innanzi tutto con la riduzione dei costi della politica. Letta ha voluto ricordare come la proposta del ministro Calderoli di tagliare del 5% lo stipendio dei parlamentari e dei ministri va considerata come una vera provocazione. Potrebbe essere un punto di partenza considerando che nella scorsa legislatura, il governo Prodi aveva già realizzato un taglio del 30% …