Mese: Maggio 2010

Assemblea nazionale del PD – Intervento di Pierluigi Bersani

Cari amici e compagni, la domanda centrale per me è una sola. Sappiamo metterci all’altezza del nostro compito? Sappiamo metterci in sintonia con i problemi del nostro Paese e organizzarne la riscossa? Per quante sfumature possiamo usare per interpretare le recenti elezioni regionali, il fatto incontrovertibile è che non siamo ancora riusciti ad interpretare il disagio e l’inquietudine profondi che il paese vive e che si esprimono piuttosto in disamoramento o in radicalizzazione impotente. Da dove prendiamo questo problema? Io dico che non ci aiuterebbe fare dei girotondi su noi stessi. Non ci aiuterebbe discutere solo di noi e con parole che solo noi comprendiamo e che ci allontanano dal senso comune. Credo che noi riusciremo a rispondere a quella domanda centrale, credo che troveremo quello che cerchiamo dall’inizio della nostra storia (cioè una più precisa identità, una vera coesione, un radicamento forte, una strada buona per l’alternativa) se ci porteremo direttamente al cuore dei problemi degli italiani e se porteremo lo sguardo all’altezza delle responsabilità che competono ad una delle più grandi forze progressiste …

"Un passo nel futuro", di Aldo Schiavone

La notizia che sta facendo il giro del mondo – «abbiamo progettato, sintetizzato e assemblato cellule capaci di autoreplicarsi» – contiene un annuncio da togliere il fiato. È il nuovo millennio che davvero si apre. Dobbiamo salutare l´evento con gioia e con speranza. Si è conclusa la nostra preistoria: stiamo diventando adulti. È l´infinito, come illimitata potenzialità dell´umano, «l´infinito in tutte le direzioni» (come una volta ha scritto Freemaan Dyson), che entra nella nostra vita quotidiana, e la fa esplodere. Tutto quel che finora ci ha circondato appare d´improvviso drammaticamente inadeguato, fuori scala. Siamo sull´orlo di un abisso, catturati dalla vertigine dell´assoluto. Leggeremo appena possibile su “Science” il protocollo dell´esperimento. Ma è già abbastanza chiaro quel che è accaduto: Craig Venter, con la collaborazione di Hamilton Smith, è riuscito a realizzare cellule artificiali in grado di sopravvivere e di riprodursi grazie a un cromosoma costruito dai ricercatori con l´aiuto dei computer e di un sintetizzatore di Dna. Come ieri hanno spiegato bene Luca e Francesco Cavalli-Sforza su questo giornale, «non è la creazione della vita …

«La privacy? Alibi del disegno eversivo», Intervista a Stefano Rodotà di Andrea Carugati

Mi accusavano di essere troppo pessimista e invece ecco qui, e bisogna usare le parole giuste: siamo davanti a un cambiamento di regime ». La pacatezza del professor Stefano Rodotà non nasconde la durezza dei concetti. «La libertà di espressione è un elemento fondativo delle democrazie e se viene toccata c’è oggettivamente un cambiamento di regime. Anche perché non è il solo pilastro che scricchiola». Rodotà è al sit in del popolo viola in piazza Montecitorio e indica con la mano il portone della Camera. «Il Parlamento è ormai chiuso, come ha ammesso lo stesso Fini, la magistratura intimidita, l’Università come fucina di sapere critico è sotto attacco. C’è un’insofferenza verso tutti i controlli, si vuole zittire l’opinione pubblica. Neppure ai tempi di Craxi…». Perché torna a quel periodo? «Anche allora c’era questa insofferenza, ma non si arrivò mai all’ attacco frontale contro tutte le istituzioni di garanzia». Lei che è stato Garante dovrebbe essere il più sensibile alla privacy violata dalle intercettazioni… «E infatti già molti anni fa con altri giuristi abbiamo scritto una …

"Il paese faina che disprezza l'università", di Antonio Scurati

Nel silenzio più totale, nell’indifferenza generale, è in discussione in Parlamento un disegno di legge di riforma dell’università da cui dipenderà il futuro del nostro Paese. Lo scopo dichiarato dai riformatori (il governo) è di ridurre gli sprechi e razionalizzare le risorse, la conseguenza reale sarebbe – stando agli oppositori (quasi l’intero mondo accademico) – di condurre il sistema universitario pubblico al collasso nel giro di pochissimi anni. Il sistema universitario ha le sue colpe, ed è scarsamente difendibile, ma la cura sarebbe, in questo caso, un’eutanasia mascherata. Chi ha ragione? E’ una battaglia tra riformisti e conservatori, tra risanatori e difensori di privilegi corporativi, oppure tra difensori dell’università pubblica e suoi curatori fallimentari? «Senza alcun onere aggiuntivo». La risposta sta tutta in questa formula burocratica, una formula che ricorre più di venti volte nel testo di legge per la riforma dell’università. Si può riformare un’istituzione grande e complessa come quella universitaria senza investire ma, al contrario, tagliando ulteriormente i già scarsi investimenti? La risposta agli interrogativi precedenti dipende da quest’ultimo e la risposta è …

Il Pd: “Gelmini riporta indietro le lancette e Limina fa la sua parte"

Bastico e Ghizzoni: riforma che punta allo smantellamento della scuola pubblica.“Lesiva della libertà di opinione la circolare del dirigente scolastico regionale”. Vicinanza e solidarietà agli insegnanti in lotta contro i tagli imposti dalla “riforma” Gelmini è stata espressa dalle parlamentari del Pd Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico. “E’ un attacco alla qualità dell’insegnamento – dichiarano le due parlamentari democratiche – una riforma classista che punta allo smantellamento della scuola pubblica perché, di fatto, riduce le opportunità per i più deboli. E’ un provvedimento che riporta indietro le lancette dell’orologio verso una società immobile”. Durissimo il giudizio delle due parlamentari sulla circolare che il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) per l’Emilia-Romagna, dott. Limina, ha inviato ai dirigenti degli Uffici scolastici provinciali. “La circolare, riservata e dal tono minaccioso, nella quale il Direttore regionale dell’USR Emilia Romagna chiede ai Dirigenti provinciali di farsi promotori di iniziative per sensibilizzare il personale della scuola sul ‘corretto comportamento’ da tenere con gli organi di stampa, è gravissima e lesiva della libertà di opinione dei docenti” affermano le parlamentari. “Il …

"La disobbedienza", di Adriano Sofri

La legge concepita dal governo sulle intercettazioni è inconcepibile. È perfino imbarazzante argomentarlo: qui è stato pazientemente argomentato. È una legge che limita gravemente i mezzi delle indagini. Che imbavaglia l´informazione e la conoscenza. Che ricatta gli editori e li induce, o li autorizza, a ricattare a loro volta i giornalisti. Tutto ciò è inaccettabile. Da magistrati, giornalisti – e cittadini in genere desiderosi di sapere e informare, che abbiano o no una tessera corporativa in tasca – ed editori. Di fronte a una legge inaccettabile si fa tutto quello che democraticamente si può per sventarne l´approvazione. Si conta sulla Costituzione e sulla civiltà giuridica europea. E ci si dispone a trasgredire la legge pacificamente e dichiaratamente una volta che sia stata imposta, facendo delle sue vergognose sanzioni, e segnatamente del carcere, un´arma della propria ragione. Se davvero si arrivasse all´approvazione di questa legge, trasgredirla ed esigere di pagare con la galera sarebbe, oltre che un normale onore, un punto segnato contro la retrocessione della democrazia italiana. Fin qui ho detto delle ovvietà. Sarebbe bene …

"I giovani in cattedra", di Marco Meloni*

«L’Italia non è un paese per giovani». «L’Italia è un paese bloccato». Si tratta di affermazioni a metà tra luogo comune e realtà ineluttabile, che la nostra università rappresenta in modo davvero emblematico. Nel 2007 Salvatore Settis scriveva: «Qualità della ricerca e degli studi e ricambio generazionale nella docenza sono problemi che non stiamo affrontando, che si vanno incancrenendo a ogni giorno che passa». Il Pd, dall’assemblea di oggi, vuole metterli in testa alle proprie priorità. Un’università di qualità serve all’economia dell’Italia, e serve a far incrociare i talenti con le opportunità. Non possiamo accettare che solo il 10% dei giovani con il padre non diplomato riesca a laurearsi. Nel Regno Unito sono il 40%, in Francia il 35%. Non possiamo dirci progressisti se non promuoviamo, con le idee e con i fatti, la mobilità sociale. Ha ragione Irene Tinagli: la diminuzione delle immatricolazioni (-17.000 nell’ultimo anno) è molto preoccupante. I giovani italiani non credono più nell’università come spazio per la crescita professionale e la mobilità sociale. È la fotografia dell’Italia di oggi: una società …