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Tagli alla scuola, “Il quadro è drammatico”

E’ quanto sostengono i parlamentari modenesi del Pd che questa mattina hanno incontrato dirigenti scolastici e amministratori della nostra provincia. Tagliati 34 docenti alle elementari, taglio del tempo prolungato anche nelle seconde e terze classi delle medie, cancellati 128 docenti e dimezzate le ore di laboratorio alle superiori, ridotte le ore nelle scuole tecniche e professionali, più che dimezzato il personale insegnante – si passa da 15 a 7 docenti – al Centro Territoriale permanente di Modena. Emerge un “quadro drammatico” dal resoconto dei parlamentari modenesi del Pd che questa mattina hanno incontrato dirigenti scolastici e amministratori della nostra provincia. I tagli decisi dal governo già con la prima finanziaria del governo Berlusconi cominciano a far sentire i loro effetti – spiegano i parlamentari – e a questi si aggiungeranno presto quelli della manovra da 24 miliardi.

Complessivamente in provincia di Modena verranno a mancare 213 docenti, oltre la metà nella sola scuola superiore e delle 50 richieste di classi a tempo pieno avanzate in tutta la provincia ne verranno concesse solo 12.

“La distribuzione dei docenti è centralizzata – spiega la senatrice Mariangela Bastico – e non tiene conto delle reali esigenze delle autonomie scolastiche mentre occorrerebbe seguire un criterio opposto e svincolare dalla burocrazia ministeriale l’assegnazione dei docenti che, per legge, andrebbe attribuita alle regioni”.

“All’Istituto tecnico Fermi – spiega l’on. Giulio Santagata – i tagli del governo si scaricano tutti sui laboratori. Macchinari per un valore di 500 mila euro rischiano di rimanere inutilizzati e c’è un dimezzamento delle ore di materie tecnico-scientifiche”.

Stessa situazione al liceo scientifico Wiligelmo. “Anche qui vengono a mancare le ore di laboratorio – dice l’on. Ricardo Franco Levi – e questo cambia completamente la metodologia di insegnamento. Si torna indietro di 30 anni. La mancanza di risorse avrà come conseguenza, tra l’altro, che il progetto di messa in rete della biblioteca d’istituto con le altre biblioteche cittadine dovrà essere messo da parte. E i laboratori d’informatica resteranno senza computer”.

“All’Istituto Cavazzi di Pavullo – spiega l’on. Ivano Miglioli – devono ancora avere dallo Stato 350 mila euro per spese di funzionamento della scuola. Soldi che probabilmente non vedranno mai. E a questi si aggiungono oggi tagli ulteriori. Il che vuol dire non solo mettere in difficoltà le scuole ma pregiudicare il futuro delle nuove generazioni”.

Ma il record del credito vantato dalle scuole modenesi nei confronti dello Stato spetta all’istituto Galileo di Mirandola con mezzo milione di euro, un miliardo di vecchie lire.

“All’Istituto professionale Vallauri di Carpi – racconta l’on. Manuela Ghizzoni – il corso di moda è stato completamente stravolto. Cancellato il profilo dello stilista creativo, la riforma punta ora a formare una figura da inserire nel processo produttivo di cui però il nostro territorio non ha bisogno poiché la produzione è decentrata. E viene del tutto cancellata la cosiddetta 3° area di formazione, ovvero quella dove avveniva lo scambio tra mondo della scuola e mondo delle imprese. Quindi – conclude la parlamentare modenese – la Gelmini mente quando dice che con questa riforma si avvicina la scuola al mondo del lavoro”.

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