Giorno: 25 Maggio 2010

I presidi: «No al silenzio, i tagli sulla scuola sono gravi», di Chiara Affronte

No alle intimidazioni. È questa la replica forte e chiara dei presidi dell’Emilia-Romagna al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Marcello Limina e alla sua «circolare bavaglio» diventata pubblica pochi giorni fa grazie al coordinamento dei docenti modenesi. Se il dirigente dell’Usr credeva di zittire i lavoratori della scuola, è invece riuscito a fare alzare la loro voce ancora di più. E così, dopo la protesta già annunciata per giovedì davanti all’Usr degli insegnanti delle superiori, questa volta sono i destinatari della circolare «riservata» a prendere la parola. E a ricordare a Limina doveri ma anche diritti di un preside. Ad esempio, quello di «continuare ad informare, spiegare e raccontare in quale difficile situazione si trovi la scuola italiana». Questo, aggiunge il coordinamento, «non significa assumere posizioni critiche nei confronti del Governo, ma semplicemente esercitare il proprio ruolo di dirigenti scolastici così come previsto dalla legge». E così, riprendendo una frase delle circolare di Limina, «astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’amministrazione pubblica» non è certo uno dei doveri dei presidi. …

"Il partito della falsa libertà", di Carlo Galli

La Commissione Giustizia del Senato ha discusso in seduta notturna una versione del disegno di legge sulle intercettazioni che è di per sé devastante. Ma che pare debba servire soltanto perché si abbia un articolato sul quale ulteriormente dibattere, dentro e fuori la maggioranza, per i futuri passaggi (in aula, e poi alla Camera). Nel frattempo è bene riflettere – oltre che sulla funzione del Legislativo, ridotto a operare come una sorta di provvisoria segreteria del governo e delle correnti della maggioranza – sulla “filosofia” che ha ispirato il testo. Che, anche se verrà modificato, resta paradigmatico della concezione della politica di una delle tre destre che ci governano, cioè con la destra populistico-carismatica dell´irrealtà (Berlusconi), mentre confligge, in grado diverso, con le altre due: cioè con la destra concreta degli interessi (quella di Bossi) e con la destra repubblicana delle istituzioni (Fini). Entrambe non a caso preoccupate, ciascuna dal proprio punto di vista, delle reazioni interne e internazionali che il ddl ha suscitato. Quella legge è infatti il prodotto di una visione della politica …

"Ciò che Silvio non poteva dire", di Michele Brambilla

E’ stato Gianni Letta ad anticipare ieri agli italiani il «succo» della manovra che questa mattina il governo illustrerà ufficialmente. E già il fatto che Letta abbia parlato è una notizia. In oltre quindici anni di fedele servizio, le sue dichiarazioni pubbliche si contano sulle dita di una mano. E mai un commento, mai un’esternazione. A memoria, lo ricordiamo prendere la parola per il terremoto dell’Aquila: ma Letta è abruzzese, lì c’era un fatto personale e sentimentale. Come mai dunque è stato proprio lui ad anticipare, come dicevamo, il succo della manovra? La prima risposta che viene istintiva è semplice: si tratta di un «succo» amarissimo per gli italiani. Letta ha annunciato «una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri», che il governo è «costretto a prendere per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia». E lungi dall’annunciare una prossima e sicura uscita dal tunnel, ha definito «disperato» il tentativo di «scongiurare una crisi epocale». Riesce difficile pensare che, a 75 anni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio abbia deciso di intraprendere una nuova carriera …

"Enti di ricerca prime vittime della manovra. ISFOL occupato", di Laura Matteucci

L’anno scorso, per concorrere a finanziare il mancato incasso dell’Ici, ne prosciugarono il fondo istituzionale. Quest’anno, per partecipare alla manovra contro la crisi che non c’è mai stata e, semmai, è alle spalle, lo vogliono chiudere tout-court. La ricerca sacrificata per denaro: poco, tra l’altro, visto che la maggior parte dei finanziamenti per questo genere di attività arrivano da Bruxelles, dove la sensibilità per il lavoro intellettuale è più viva. L’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) rischia di essere tra le prime vittime della manovra, insieme ad altri enti statali di ricerca, quali lo Ias (che si occupa di affari sociali) e l’Isae (che invece si occupa di analisi economiche). I dipendenti, da ieri, stanno occupando la sede di Roma: sono 630 persone, 270 delle quali con contratti a tempo determinato che verrebbero lasciate a casa, mentre per gli altri si prospetta un futuro con Sacconi al ministero del Lavoro, oppure di mobilità verso altri enti. L’assemblea dei dipendenti ha già chiesto un incontro immediato a Sacconi,ma soprattutto vuole «il ritiro …

A scuola più tardi, maggioranza divisa Lega: no al ritorno sui banchi a ottobre

Maggioranza divisa sull’ipotesi di posticipare l’apertura dell’anno scolastico. Il senatore Giorgio Rosario Costa (Pdl) ha proposto la riapertura delle scuole il 30 settembre, anche per dare una mano all’industria turistica. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è aperta all’ipotesi, ma la Lega Nord non ci sta. Ed è contraria anche l’opposizione. «La proposta del Pdl di tornare a scuola il 30 settembre è inattuabile», ha commentato la senatrice del Carroccio, Irene Aderenti, che spiega: «La direttiva europea prevede 200 giorni di scuola e va rispettata. Se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. Inoltre, estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa mettere in difficoltà le famiglie e i lavoratori dipendenti perchè questi alla fine di agosto, la maggior parte, iniziano il lavoro. E dove mettono i bambini?». PD E IDV – Anche Pd e Idv, come il Carroccio, sono contrari al rinvio al 30 settembre dell’inizio dell’anno scolastico. I democratici sottolineano che un posticipo dell’inizio delle lezioni metterebbe in pericolo la regolarità stessa del’anno di …