«La privacy? Alibi del disegno eversivo», Intervista a Stefano Rodotà di Andrea Carugati
Mi accusavano di essere troppo pessimista e invece ecco qui, e bisogna usare le parole giuste: siamo davanti a un cambiamento di regime ». La pacatezza del professor Stefano Rodotà non nasconde la durezza dei concetti. «La libertà di espressione è un elemento fondativo delle democrazie e se viene toccata c’è oggettivamente un cambiamento di regime. Anche perché non è il solo pilastro che scricchiola». Rodotà è al sit in del popolo viola in piazza Montecitorio e indica con la mano il portone della Camera. «Il Parlamento è ormai chiuso, come ha ammesso lo stesso Fini, la magistratura intimidita, l’Università come fucina di sapere critico è sotto attacco. C’è un’insofferenza verso tutti i controlli, si vuole zittire l’opinione pubblica. Neppure ai tempi di Craxi…». Perché torna a quel periodo? «Anche allora c’era questa insofferenza, ma non si arrivò mai all’ attacco frontale contro tutte le istituzioni di garanzia». Lei che è stato Garante dovrebbe essere il più sensibile alla privacy violata dalle intercettazioni… «E infatti già molti anni fa con altri giuristi abbiamo scritto una …