"La disobbedienza", di Adriano Sofri
La legge concepita dal governo sulle intercettazioni è inconcepibile. È perfino imbarazzante argomentarlo: qui è stato pazientemente argomentato. È una legge che limita gravemente i mezzi delle indagini. Che imbavaglia l´informazione e la conoscenza. Che ricatta gli editori e li induce, o li autorizza, a ricattare a loro volta i giornalisti. Tutto ciò è inaccettabile. Da magistrati, giornalisti – e cittadini in genere desiderosi di sapere e informare, che abbiano o no una tessera corporativa in tasca – ed editori. Di fronte a una legge inaccettabile si fa tutto quello che democraticamente si può per sventarne l´approvazione. Si conta sulla Costituzione e sulla civiltà giuridica europea. E ci si dispone a trasgredire la legge pacificamente e dichiaratamente una volta che sia stata imposta, facendo delle sue vergognose sanzioni, e segnatamente del carcere, un´arma della propria ragione. Se davvero si arrivasse all´approvazione di questa legge, trasgredirla ed esigere di pagare con la galera sarebbe, oltre che un normale onore, un punto segnato contro la retrocessione della democrazia italiana. Fin qui ho detto delle ovvietà. Sarebbe bene …