Giorno: 20 Maggio 2010

"20 maggio '70: è legge lo Statuto dei lavoratori", di Alberto Papuzzi

La gestazione era durata anni. La prima idea fu di Di Vittorio. Lo varò il ministro Donat-Cattin, segnò uno spartiacque storico. Quando in data 20 maggio 1970 entra in vigore la legge chiamata Statuto dei lavoratori siamo nella fase forse più cruenta della vita italiana dopo fascismo e guerra: sono trascorsi solo cinque mesi dalla bomba di piazza Fontana e non più di un anno dalla rivolta degli operai veneti a Valdagno. A Torino grandi scioperi martellano le officine Fiat. Mentre nel paese è ancora vivo il ricordo degli eccidi di Avola in Sicilia e di Battipaglia nel Salernitano, dove la polizia aveva sparato sui braccianti in sciopero, con un bilancio di quattro morti e oltre duecento feriti. La nuova legge è anche una risposta a questi drammi. In realtà era un progetto che veniva da molto lontano: Giuseppe Di Vittorio, da Cerignola, il celebre leader della Cgil, aveva invocato nuove norme a protezione del lavoro fin dall’inizio degli anni cinquanta. Ma bisogna aspettare che la società italiana cambi identità, da paese agricolo a realtà …

"Controriforma, così i ricercatori perderanno la voce", di Rino Falcone*

Negli ultimi tempi sta emergendo con forza e su differenti ambiti della vita del Paese il tema dell’autonomia. Su un primo fronte, con spericolati argomenti, si aggrediscono autonomie fondamentali come quelle che tutelano la funzione della magistratura e dei mezzi di comunicazione di massa. Su un altro fronte si dibatte del percorso politico, istituzionale e finanziario che dovrà portare all’effettiva applicazione del federalismo nel nostro Paese. L’attenzione sembra riguardare il costo dell’operazione, ma anche qui il nodo è l’autonomia. Questa volta però il Governo sembra mosso da una volontà d’ampliamento degli spazi autonomi e non sembra molto preoccupato della necessità di adeguare contropoteri d’equilibrio e responsabilità (come mostrato nelle polemiche recenti sui beni demaniali da affidare ai Comuni e ai rischi per la loro tutela). Molto interessante, poi, il caso del nuovo modo di concepire l’autonomia dell’Università e delle Istituzioni di alta cultura e ricerca. La riforma universitaria Gelmini riduce significativamente l’autonomia introdotta in passato, trasformando tra l’altro ilCdA in un organo di governo partecipato per almeno il 40% da esterni all’Ateneo. Ancora più inverosimile …

Silenzio, stampa!

Intercettazioni: la maggioranza introduce il carcere e un’ammenda da 464mila euro per gli editori che pubblichino notizie sui procedimenti giudiziari. E difende la privacy dei mafiosi! In forse le misure contro i giornalisti. Orfini: “Sproporzione tra la pubblicazione degli atti e le sanzioni”. Zanda: “Cose del genere sono degne della Spagna franchista, disobbedienza democratica”. Pesantissime limitazioni alla libertà di stampa, incluso il disegno di legge sulle intercettazioni, marciano ormai a tappe forzate in Parlamento. “Se dovessero diventare legge, l’unica risposta possibile sarà la disobbedienza. Fare questa affermazione ha per me un costo personale elevatissimo. Mai avrei pensato che mi sarebbe capitato d’essere costretto a parlare della necessità di disobbedire a una legge del mio Paese”. Sono parole pesantissime quelle del vicepresidente dei senatori del PD, Luigi Zanda. Ma rendono bene l’idea del mostro giuridico e del bavaglio in piena regola che, giorno dopo giorno, anzi notte dopo notte, sta prendendo forma in commissione Giustizia. Il decreto sulle intercettazioni, in esame al Senato, da questa notte prevede dure misure per gli editori. Da 64mila fino a …

"L´ultima beffa della Maddalena i soldi del Sulcis vanno alla regata vip", di Paolo Berizzi e Marco Mensurati

Saranno i soldi sottratti al Sulcis, una delle zone più depresse della Sardegna, a far disputare le regate del Louis Vuitton Trophy alla Maddalena. È l´ultima beffa che va in scena sull´isola, già messa a dura prova dallo scandalo G8 e dall´abbandono delle strutture costruite per ospitare i Grandi della terra. E non è la sola: mentre gli edifici dell´ex Arsenale vengono tirati a lucido per l´evento in programma da sabato al 6 giugno, a poche centinaia di metri un´altra eredità del mancato G8 langue nella desolazione. È l´albergo a cinque stelle realizzato nell´ex ospedale militare, ancora abbandonato a se stesso e circondato da erbacce. Era il 28 gennaio, quando Repubblica raccontò con un´inchiesta il flop della Maddalena post G8 (trasferito all´Aquila), gli sprechi, lo stato di degrado e di abbandono delle strutture. Da allora a oggi molto è successo. Gli arresti, l´avviso di garanzia a Bertolaso, gli interventi a gamba tesa della Corte dei conti secondo la quale una gara di vela non può essere considerata un´emergenza e un grande evento e dunque non …

Cari genitori, le scuole sono in bancarotta:«Mancano fondi e personale», di Simona De Santis

«Gentili genitori, le scuole sono alla bancarotta». I dirigenti scolastici dell’Asal, l’associazione scuole autonome del Lazio, scrivono alle famiglie dei propri alunni. E si tratta della seconda missiva, in un anno, che 300 presidi delle scuole di Roma e Lazio hanno deciso di far recapitare a circa 200 mila famiglie. Mercoledì mattina, in contemporanea, sono state raggiunte – spiega il direttore dell’Asal, Paolo Mazzoli – 70 mila famiglie, «il resto degli istituti afferenti alla nostra associazione, e parliamo di 345 scuole, spediranno la lettera nei prossimi giorni». I PUNTI CRITICI – Nella lettera i dirigenti elencano le principali “criticità”, comuni a tutti gli istituti che l’hanno sottoscritta: «Le scuole sono senza materiale di consumo, con computer vecchi e privi di assistenza – sottolineano i presidi che, mercoledì, si sono riuniti nella scuola media Visconti di via IV Novembre – e siamo costretti a chiedere aiuto ai genitori dei nostri alunni per coprire le spese”. I dirigenti puntano il dito contro la cronica mancanza di risorse: «A livello di singola scuola, il finanziamento complessivo che ci …

"Intercettazioni. Il Senato abroga il giornalismo: la cronaca diventa reato. Ferita la democrazia", di Tommaso Vaccaro

Si lavora persino in seduta notturna pur di dare alla luce nel più breve tempo possibile il ddl intercettazioni. Non c’è “settimana breve” che tenga: quando si tratta di sferzare il definitivo colpo di grazia al diritto/dovere di conoscere, di informare ed informarsi, i senatori mettono in tasca l’orologio e lavorano fino a notte inoltrata. Una dedizione senza precedenti, grazie alla quale arriva il primo importante via libera in commissione Giustizia all’ennesima (e definitiva) “legge bavaglio”, sulla parte riguardante le sanzioni per editori e giornalisti a seguito della pubblicazione di indagini e intercettazioni prima dell’udienza preliminare. La caccia al cronista Bocciati gli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni, infatti, il testo prevede che la pubblicazione degli atti comporta, per editori, una multa da 64.500 a 464.700 euro, mentre per i giornalisti le sanzioni sono più articolate e creative: una condanna fino a 2 mesi di carcere o un’ammenda da 2.000 a 10.000 euro, per la pubblicazioni degli atti anche per riassunto; una sanzione fino a 2 mesi di carcere e un’ammenda da 4.000 a 20.000 euro …

"Quel giro di miliardi", di Lietta Tornabuoni

Fra Tangentopoli 2 (600, 900 mila euro, chissà quanto altro), Sanità nel Lazio (400 milioni e più da tagliare per riequilibrare i conti), Santoro e la sua liquidazione Rai (si parla di circa 10 milioni), evasori fiscali con conti in Svizzera (sono per ora 7000), il giro di miliardi si fa ogni giorno più fulgente e vorticoso. La gente, quella che nei supermercati ogni giorno tenta d’arrangiarsi coi grammi, coi centesimi e con gli sconti, ci sta male. Non per invidia sociale (si può provarla soltanto per i propri simili) ma per un sentimento di ingiustizia. Le persone squattrinate non trovano giusto che ci siano in giro tanti soldi, anche illegali, mentre per loro anche cinquanta euro sono una somma e oltre non arrivano. Da chi parla male dell’avidità di qualche politico, senti dire che quando c’erano i democristiani pure loro mangiavano, però anche il povero aveva da mangiare: tra Europa, euro, aiuti alla Grecia, tagli di situazioni in rosso, feste ad Abu Dabi o legittimi compensi non fanno differenza, non gliene importa nulla, l’unico …