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Camera: Franceschini, il Governo blocca l'attivita' legislativa del Parlamento

La situazione legislativa ”e’ grave e ha delle responsabilita’ oggettive nella distorsione costante delle regole parlamentari: ci sono decine di provvedimenti pronti ad andare in aula -buona parte dei quali con un’intesa tra maggioranza e opposizione costruita nei lavori parlamentari- che vengono fermati perche’ il governo da’ un parere contrario sulle coperture”. Il presidente dei deputati democratici Dario Franceschini concorda con il presidente della Camera Fini sulle difficolta’ che il parlamento incontyra a legiferare a causa delle continue scoperture finanziarie per finanziamenti negati o non riconosciuti dal governo. Un allarme emerso oggi durante la conferenza dei capigruppo che oltre alla presa di posizione delle opposizioni ha registrato anche la valutazione critica del presidente Fini. ”Ho chiesto piu’ volte e ho rinnovato la richiesta anche alla conferenza dei capigruppo di questa mattina che ci sia un sussulto di orgoglio da parte dei gruppi di maggioranza. E’ un problema di ruolo del Parlamento -ha sottolineato Franceschini-, di stabilire dov’e’ la sovranita’: se silenziosamente e’ stata sottratta all’aula per essere trasferita in altri luoghi, in particolare al ministero dell’Economia. Andare avanti cosi’ non e’ possibile. Ci sono delle responsabilita’ precise. Dunque -ha proseguito Franceschini- invito i gruppi di maggioranza a ristabilire nei binari giusti la dialettica con il governo, perche’ in gioco non e’ una questione teorica: fra poche ore -ha fatto l’esempio pratico Franceschini- in aula si discute il testo sui disabili su cui c’e’ stata condivisione totale tra maggioranza e opposizione in commissione e, un’altra volta, c’e’ stato il parere contrario del governo e della maggioranza in commissione Bilancio. Noi invitiamo ad andare ugualmente in aula ad approvarlo con le coperture che il Parlamento ha trovato”. Comunque, ha detto ancora Franceschini ”andare avanti cosi’ non e’ possibile: Attendiamo la prossima settimana di vedere cosa succedera’ delle nostre due proposte gia’ calendarizzate per l’aula sui treni per i pendolari e gli incentivi per i giovani che rientrano dall’estero”. Se qualcuno ha sollevato dubbi sulle parle di Fini (”c’e’ un’oggettiva maggiore difficolta’ a legiferare rispetto al passato”), nel senso che sarebbero state rivolte anche all’opposizione, Franceschini ha detto: ”Ho parlato con Fini e so che lui non si riferisce ai gruppi di opposizionme. Solo i provvedimenti proposti dall’opposizione vanno in aula: noi stiamo facendo il nostro lavoro”.

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Di seguito l’intervento in aula del capogruppo del PD Franceschini

Signor Presidente, intervengo sull’ordine dei lavori per dire che francamente si è superata la soglia. Le dichiarazioni che abbiamo visto in questi giorni sui giornali e questo tentativo ripetuto di trasferire sulla responsabilità dei singoli parlamentari l’incapacità del Parlamento di svolgere in questa legislatura appieno il proprio ruolo ha superato veramente la soglia di guardia.
Siamo indignati all’idea che tale incapacità venga scaricata su un singolo parlamentare che lavora in Commissione, che lavora su un provvedimento e che non vorrebbe altro che vedere il provvedimento, su cui ha lavorato, venire all’attenzione e all’approvazione da parte dell’Aula. Siamo indignati all’idea che il circuito mediatico trasferisca sulla responsabilità dei singoli una responsabilità che, invece, ha radici ben precise, e non a caso questa legislatura ha cambiato completamente il ritmo di lavoro rispetto al passato.
Non è nemmeno un problema di maggioranza e opposizione. Il problema è che il Governo ha scientificamente scelto la strada dei decreti-legge come unico strumento per legiferare. Tali decreti-legge diventano sempre di più provvedimenti nei quali inserire in corso d’opera con emendamenti materie che non hanno nulla a che vedere con il testo iniziale e, contemporaneamente, ostacolano, in modo altrettanto scientifico, la possibilità del Parlamento di approvare proposte di legge di iniziativa parlamentare, non importa se della maggioranza o dell’opposizione.
Lo strumento della dichiarazione di assenza di copertura spesso viene esercitato su provvedimenti che in Commissione hanno avuto una discussione approfondita, che molto spesso ha portato ad un’intesa tra maggioranza e opposizione. Quando tali provvedimenti arrivano alla soglia dell’Assemblea, accade puntualmente (come accadrà puntualmente tra alcuni minuti) che, mediante un parere espresso all’ultimo momento dalla V Commissione (Bilancio), che ripete sempre e soltanto il parere dato dal Governo, l’assenza di copertura impedisce di andare avanti su quel provvedimento.
Questo è un nodo centrale, che riguarda non soltanto il ruolo dell’opposizione, ma del Parlamento. Dobbiamo capire se la sovranità, anche in materia di copertura finanziaria dei provvedimenti, è nelle mani di quest’Assemblea o del Ministro dell’economia e delle finanze che dispone, con i tempi e le modalità che ritiene proprie, quali leggi si possano approvare e fino a che punto il Parlamento ha la sua sovranità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dico questo perché ciò deve emergere con molta chiarezza.
Abbiamo capito lo spirito delle parole del Presidente Fini, che le ha pronunciate dopo due riunioni della Conferenza dei presidenti di gruppo in cui abbiamo approfondito questo problema. Tuttavia, c’è un nodo politico che può essere sciolto soltanto dalla volontà dei gruppi politici di maggioranza. In qualsiasi sistema democratico è normale che anche la maggioranza parlamentare mantenga un rapporto dialettico con il proprio Governo, non un rapporto di ubbidienza, che stravolge alle radici la natura del sistema parlamentare.
Vorrei che queste nostre parole restassero agli atti, insieme al nostro rifiuto totale di trasferire, sulla responsabilità del singolo parlamentare, una responsabilità che invece è politicamente tutta, in modo chiaro, esplicito e documentato, nelle mani del Governo. Invito anche i gruppi parlamentari di maggioranza (lo abbiamo fatto nella Conferenza dei presidenti di gruppo) a mostrare un po’ di attenzione a queste cose. Infatti, qui di mezzo non c’è soltanto la dignità dei singoli parlamentari o dei gruppi parlamentari, ma la dignità del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).