Giorno: 18 Maggio 2010

Camera: Franceschini, il Governo blocca l'attivita' legislativa del Parlamento

La situazione legislativa ”e’ grave e ha delle responsabilita’ oggettive nella distorsione costante delle regole parlamentari: ci sono decine di provvedimenti pronti ad andare in aula -buona parte dei quali con un’intesa tra maggioranza e opposizione costruita nei lavori parlamentari- che vengono fermati perche’ il governo da’ un parere contrario sulle coperture”. Il presidente dei deputati democratici Dario Franceschini concorda con il presidente della Camera Fini sulle difficolta’ che il parlamento incontyra a legiferare a causa delle continue scoperture finanziarie per finanziamenti negati o non riconosciuti dal governo. Un allarme emerso oggi durante la conferenza dei capigruppo che oltre alla presa di posizione delle opposizioni ha registrato anche la valutazione critica del presidente Fini. ”Ho chiesto piu’ volte e ho rinnovato la richiesta anche alla conferenza dei capigruppo di questa mattina che ci sia un sussulto di orgoglio da parte dei gruppi di maggioranza. E’ un problema di ruolo del Parlamento -ha sottolineato Franceschini-, di stabilire dov’e’ la sovranita’: se silenziosamente e’ stata sottratta all’aula per essere trasferita in altri luoghi, in particolare al ministero …

Scuola. Ghizzoni (Pd): disabili rifiutati? Governo sottovaluta discriminazioni

“Dopo le notizie sull’increscioso comportamento di alcune scuole paritarie avevamo presentato una interrogazione urgente al ministro Gelmini per sapere se è vero che i ragazzi disabili vengono rifiutati all’atto di iscrizione. Ebbene, oggi il governo ci ha risposto con parole vuote, senza presentare alcun risultato, dimostrando, ancora una volta, la sottovalutazione di un caso di discriminazione molto grave”. Così la capogruppo del Pd commenta la risposta del ministero dell’Istruzione ad una sua interrogazione sul rifiuto opposto da alcune scuole paritarie all’iscrizione di alunni disabili. “Sono passati più di due mesi – aggiunge – ma siamo ancora a ‘caro amico’ visto che il ministro Gelmini non ha messo in campo le opportune iniziative per debellare quei comportamenti che screditano la scuola, danneggiano gli alunni e le loro famiglie, pregiudicando le previsioni costituzionali in materia di diritto all’istruzione”. ****** qui l’interrogazione dell’On Ghizzoni Di seguito la risposta del Governo e la replica dell’interrogante Ghizzoni: Ispezioni sull’applicazione della normativa in materia di riconoscimento delle scuole paritarie. Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all’interrogazione L’onorevole interrogante segnala nuovamente fenomeni, riferibili …

Università, via i baroni largo ai giovani.

Al via la protesta in tutta Italia contro i tagli e la nuova riforma Gelmini all’esame in Senato. Il PD propone la pensione anticipata a 65 anni per assumere migliaia di ricercatori. Carrozza: “Serve uno shock generazionale” Oggi su La Stampa Carlo Bertini racconta le proteste in corso contro la riforma univeristaria e riporta le proposte del PD. Flavia Amabile ha intervistato Maria Chiara Carrozza, presidente del Forum Università, saperi e Ricreca del Pd e direttore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Riportiamo i due articoli. Mandare in pensione i baroni universitari a 65 anni e non a 72, tenendo in attività solo le «eccellenze» del sapere nazionale con contratti ancorati a ricerche in corso, per fare spazio ai «giovani» ricercatori che troppo spesso entrano in ruolo a 40 e passa. Lo «shock generazionale» è il primo dei 10 capitoli che compongono uno dei cinque documenti messi ai voti sabato all’assemblea del Pd, chiamata alla conta da Bersani sui temi cardine del «Progetto Italia»: lavoro, università, riforme e giustizia, Europa e green economy. Un pacchetto …

"Il corpo ostentato che imbarazza i giovani", di Lorella Zanardo

La sveglia alle 6,30, la colazione da preparare, la giustificazione da firmare, il video che non trovo da portare con me, di corsa in stazione alle 9 devo già essere a Brescia. Sono stanca, stanchissima, a volte non so piu nemmeno dove mi sveglio. Venerdi non avevo voglia di andare all’istituto per Geometri Tartaglia dove era prevista la proiezione del video, ma l’appuntamento era preso da tempo. In treno cerco di dormire ma la testa è piena di pensieri. Arrivo: Brescia, profondo nord, feudo leghista. La scuola è grande molto pulita, molto ordinata. L’aula magna è gremita di studenti anche di altre scuole. Arriva un liceo artistico. Saranno 200. La giornata organizzata è varia e interessante. Vediamo il doc. Poi presento, come sempre. Parlo e non sto seduta, non riesco piu ormai. Questo giro d’Italia è un incontro di corpi, inzio da dietro il banco dei relatori e subito qualcosa mi stacca dalla sedia. In piedi davanti ai ragazzi, in piedi in mezzo ai ragazzi. Le ragazzine a volte mi guardano dure, mi scrutano, talvolta …

Maggioranza arrogante

La maggioranza, sconfitta pochi giorni fa alla Camera, ripresenta al Senato la stessa norma che impedisce la libera scelta del lavoratore di ricorrere all’arbitrato. Bel modo di festeggiare i 40 anni dello Statuto dei lavoratori Con estrema arroganza il governo e la maggioranza sono riusciti nel loro intento di far rientrare dalla finestra la norma che garantiva al lavoratore la libera scelta del ricorso all’arbitrato. Sconfitti alla Camera pochi giorni fa, la maggioranza ha voluto festeggiare il 40simo anniversario dello Statuto dei lavoratori ripristinando norme bocciate dal Parlamento e dalle indicazioni del Capo di Stato. “Al Senato è avvenuto un fatto molto grave. Si è capito, al di là di ogni ragionevole dubbio, come questo governo intenda celebrare il 40esimo anniversario dello Statuto dei lavoratori”. Lo ha dichiara Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Partito Democratico. “Governo e maggioranza – ha continuato il leader democratico – hanno ripristinato le norme che l’opposizione era riuscita a cancellare alla Camera, negando sostanzialmente la libera scelta del lavoratore nel ricorso all’arbitrato e contravvenendo nella sostanza all’indicazione del capo …

"I gay, la ministra e l´autocritica finale", di Michele Serra

In uno scenario politico dominato da rancori personali e basso livello polemico, fanno decisamente spicco le parole che una donna, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, ha dedicato a un´altra donna, la deputata del Pd Paola Concia. L´argomento è l´omofobia, il teatro, che non poteva essere più istituzionale, il Quirinale. Al Quirinale il capo dello Stato riceveva, ieri, le associazioni dei cittadini omosessuali. Le parole di Carfagna meritano di essere riportate per intero, e tra virgolette. «Consentitemi un pensiero particolare all´onorevole Anna Paola Concia, alla quale sono grata per l´impegno e la delicatezza che ha speso per farmi conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente, con tutte le sue sfumature, e per avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile, in un passato remoto, ormai ampiamente superato». Si tratta di un´autocritica, genere retorico non inedito, ma praticato in genere con faticoso scialo di concetti e soprattutto in chiave tutta interna e autoriferita, come se tanto l´errore quanto il suo scioglimento …

"Se le donne sono contro le donne con i figli", di Emanuela Valente

Non capisco perché una donna che ha deciso di diventare madre pretenda poi di continuare a lavorare. Non capisco perché una donna che vuole lavorare decida di avere dei figli. Non capisco perché una donna che ha dei figli li lasci a casa con una babysitter. Non capisco perché andare a lavorare quando poi tutto lo stipendio viene preso dalle tate e i figli crescono senza una madre. Tutte queste incomprensioni sono femminili. Tutte le lettere da cui ho tratto questi concetti sono firmate da donne. Tutte queste frasi sono arrivate in risposta ad un articolo dove non si parlava né di donne né di mamme né di figli e neanche di babysitter. Nell’articolo si parlava di una legge, la 1204/71, e la successiva 53/2000, che vieta il licenziamento in maternità e fino al compimento del primo anno del bambino, determina il diritto all’astensione obbligatoria e facoltativa, alla retribuzione e all’allattamento. Non è in discussione se una donna che diventa madre abbia o meno diritto a lavorare, ma questo è un evidente caso in cui …