Anche i ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia hanno annunciato la volontà di sospendere le attività didattiche contro il disegno di legge della Gelmini e domani occuperanno simbolicamente il Rettorato. A loro va la solidarietà dell’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, che ha rilasciato la seguente dichiarazione. «Le mobilitazioni annunciate dai ricercatori sono del tutto condivisibili. Il disegno di legge non offre prospettive di crescita al nostro sistema universitario e ai nostri ricercatori, costretti a ricoprire un ruolo ad esaurimento e privati di ogni aspirazione legittima di carriera accademica. Allo stesso modo si sbarra la strada ai tanti giovani di talento che attualmente svolgono attività di ricerca con contratti precari: per loro non resta che imboccare la via per l’estero.
Il governo ha detto chiaramente che non ci sono risorse per quest’anno e che vi saranno ulteriori tagli per 950 milioni per il prossimo, confermando una scelta miope e irresponsabile che impedisce ogni serio progetto di riforma dell’università. La situazione in cui si trovano gli atenei è a rischio di collasso e i dati forniti dal Governo confermano quanto dall’opposizione andiamo dicendo da mesi: il Fondo per il finanziamento ordinario delle Università, già decurtato di circa 300 milioni di euro dalla Finanziaria, quest’anno subirà nei fatti un’ulteriore diminuzione delle disponibilità pari al 2%.
La protesta dei ricercatori italiani e dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia non riguarda solo una categoria ma il futuro dell’intero Paese, perché se non investiamo in ricerca e sapere non riusciremo ad agganciare la ripresa. La riforma dell’università, se non vuole essere una dichiarazione di intenti, ha bisogno di investimenti, come stanno facendo gli altri Paesi europei, che pure come noi attraversano la crisi eppure investono in formazione superiore, ricerca e innovazione per permettere crescita e futuro ai giovani e al Paese».
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