Più di cinque edifici scolastici su 10 costruiti prima del 1974, quasi 4 su 10 con urgenti necessità di manutenzione, nemmeno la metà ha la certificazione antincendio. E’ lungo l’elenco dei problemi anche molto gravi delle scuole italiane stilato dall’ultimo rapporto di Legambiente «Ecosistema scuola 2009». E Vanessa Pallucchi, responsabile scuola dell’associazione, teme che l’aumento del tetto massimo degli alunni nelle classi possa rendere ancora più difficile la situazione.
Che cosa si può fare?
«Come Legambiente chiediamo che di fronte ad una situazione che è ben nota il ministro Gelmini renda almeno noto l’elenco delle scuole con carenze strutturali in modo da poter sapere dove l’aumento non potrebbe essere tollerato per motivi di sicurezza. Da anni si parla di quest’elenco ma finora non è mai stato ufficializzato e non si sa il perché».
Da diciassette anni si parla anche dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica.
«E’ vero e pare che sarebbe pronta all’80% almeno per gli elementi non strutturali. Perché non divulgare questi dati? Riguardano la sicurezza degli studenti italiani, conoscerli è un loro diritto come lo è delle loro famiglie».
Ma le scuole sono in grado di affrontare classi con 33 alunni?
«Ora sappiamo che tanti istituti funzionano in deroga alle leggi. Ma un conto è la deroga su uno o due alunni, un conto è immaginare che in caso di incendio invece dei 26 alunni consentiti dalla legge da un’aula ne debbano uscire di corsa 33. Ci si rende conto che è in gioco la vita dei ragazzi?». Lo sapete che ci sono classi dove i professori devono accontentarsi di un banco perché la cattedra non entrerebbe? O quelli che in 35 sono stipati in un laboratorio di disegno? E ora che il tetto massimo di alunni per classe aumenterà ancora che cosa accadrà?
E’ tutto annunciato, per carità, dal prossimo anno scolastico nelle superiori si potrà arrivare fino a 33 alunni in ogni aula, però fa lo stesso una certa impressione vedere le classi gonfiarsi anno dopo anno come un palloncino, e inventarsi gli stratagemmi più incredibili per starci tutti, come raccontano gli stessi studenti sui siti a loro dedicati come skuola.net.
E quindi molte scuole sono sul piede di guerra. Il coordinamento insegnanti delle superiori di Modena «La Politeia» ha avviato una petizione on-line che ha superato le seimila firme per un totale di decine e decine di scuole contrarie alle classi oversize e invita i dirigenti scolastici a opporsi all’aumento delle classi. Perché cade su di loro la responsabilità in caso di problemi, quindi è bene che sappiano che cosa approvano afferma Ioannis Lioumis, portavoce del coordinamento.
Tutto inizia con l’articolo 64 della legge 133 del 2008 che aveva previsto un aumento del rapporto alunni/classe di 0,4 in tre anni. Quest’anno alle superiori il tetto è passato da 27 a 30 alunni. Ma dal prossimo settembre le elementari e medie da un massimo di 25 ragazzi arriveranno a 26-27. E nelle superiori si potrà raggiungere il record di 33 studenti per classe.
La posizione del ministero è chiara. Mariastella Gelmini, titolare dell’Istruzione l’ha affermata durante un’audizione in Parlamento ammettendo che le classi sovraffollate, con più di 30 alunni, sono aumentate, ma soltanto dello 0,6%, ha precisato. «Le classi con almeno 30 alunni sono diventate 2.108 da 1.682 che erano, con un incremento dello 0,6%. E questo aumento è il frutto di accorpamenti resi necessari anche dal bisogno di garantire la sicurezza degli alunni. Si è scelto il male minore e dunque magari l’accorpamento delle classi piuttosto che lasciare i ragazzi in aule non sicure». Il ministro ha sottolineato che ci sono anche classi che hanno 12, o meno, alunni (sono il 3,97%).
A favore del ministero ci sono poi i dati Ocse. L’ultimo rapporto (del 2009), fotografa lo stato delle classi nel 2007, prima dell’intervento della Gelmini. In media, ci sono 21 studenti per classe alla primarie: dagli oltre 31 della Corea e del Cile alla metà in Lussemburgo e Russia. In Italia la media è inferiore ai 20 alunni. Alle medie, nel nostro paese si sale sopra le 20 unità per classe. Negli istituti privati le aule sono mediamente più affollate: 18,4 studenti per classe in una primaria pubblica, nelle private 20,1.
Né i dati dell’Ocse né quelli della Gelmini convincono il coordinamento che pone l’accento sul problema sicurezza. Lo stato degli edifici italiani è decisamente peggiore rispetto a quello di molti Paesi europei. E l’aumento delle classi è in contraddizione con le leggi che dovrebbero garantire la sicurezza nelle scuole. Con un decreto del 1975 che «stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado)». E le norme del 1992 sulla prevenzione degli incendi stabiliscono che 26 è il limite massimo di persone che possono essere presenti in un’aula. Il Ministero lo sa, infatti ha promesso da tempo di emanare un elenco delle scuole che, per carenze strutturali, saranno esentati dalle classi oversize. Dell’elenco però finora nessuna traccia.
La Stampa 16.05.10