Oggi, alle 12, la capogruppo del Pd in Senato Anna Finocchiaro e i membri della Commissione Istruzione di Palazzo Madama, insieme a Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca della segreteria del Pd, presentano le linee di intervento in Senato della “battaglia parlamentare contro la riforma Gelmini dell’Università”, come si legge in una nota. “Siamo convinti – afferma Finocchiaro – che sia necessario riformare l’Università per accrescerne autonomia e responsabilità, ma il ddl Gelmini fa esattamente il contrario. E con i tagli annunciati dal Ministro Gelmini molti atenei già non riescono a funzionare, e nel 2011 non potranno pagare gli stipendi ai dipendenti, saranno costretti a chiudere. Questa è l’unica verità che è emersa in Commissione Istruzione e noi vogliamo denunciare al Paese la volontà di questo Governo e della maggioranza”.
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UNIVERSITA’, PD: GOVERNO VUOLE SMANTELLARE IL SISTEMA
(9Colonne) Roma, 13 mag – “Vogliamo un Paese con più ricercatori e più laureati” e “non assisteremo inermi allo smantellamento del sapere in Italia”.
Lo dice, senza giri di parole, il responsabile università e ricerca del Partito democratico Marco Meloni, oggi in Senato in occasione della conferenza stampa indetta per illustrare il piano del Pd per contrastare la riforma dell’università proposta dal governo. “Vogliamo portare efficienza nelle università e per questo abbiamo fatto proposte concrete e stiamo continuando a farle”. “Proposte precise – spiega Meloni -per una università migliore al passo con l’Europa e con al centro l’interesse del Paese e dei giovani. E’ importante immettere nel sistema Italia una nuova generazione di ricercatori che possano lavorare stabilmente nell’università e – prosegue Meloni – proponiamo un ricambio generazionale che ci rimetta al pari con l’Europa dove l’età media dei ricercatori è di dieci anni minore che in Italia”. Il responsabile università e ricerca del Pd annuncia l’intenzione di aprire un confronto pubblico e la disponibilità a ragionare e a entrare nel merito delle proposte ma aggiunge: “Se le risposte saranno ancora quelle portate ieri dal ministro Gelmini in Commissione in Senato la nostra risposta non potrà che essere chiara, dura e incisiva in tutte le sedi possibili”. I senatori del Pd denunciano poi per bocca della senatrice Vittoria Franco, membro della commissione, il rischio che “con i tagli del governo molti importanti atenei, da Roma a Firenze, saranno a rischio chiusura”. Il Partito democratico nell’assemblea del 21 e 22 maggio illustrerà il progetto Italia 2011, che vede tra le priorità il tema della ricerca e dell’università.
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Apc-Università/ Pd pronto a battaglia: Ddl è solo un saccheggio
“Altro che riforma epocale. Atenei diventano aziende mercantili”
Centralista e con tagli “indiscriminati”. Il Pd respinge su tutta la linea il ddl Gelmini per la riforma dell’università e si dichiara pronto a dare battaglia nell’aula del Senato dove il provvedimento approderà a breve. Per i democratici la riforma “epocale” è solo “un insieme di tagli lineari e indiscriminati addobbati di belle parole e nobili intenti”.
A spiegare la posizione del Partito democratico è stata la presidente dei senatori Anna Finocchiaro, insieme al responsabile Università e ricerca della segreteria del Pd Marco Meloni e ai membri della commissione Istruzione, dove ieri è intervenuto il ministro Mariastella Gelmini. “Siamo convinti – spiega Anna Finocchiaro – che sia necessario riformare l’Università per accrescerne autonomia e responsabilità, ma il ddl Gelmini fa esattamente il contrario”. Inoltre, aggiunge la Finocchiaro, “con i tagli annunciati dal ministro Gelmini molti atenei che già non riescono a funzionare, e nel 2011 non potranno pagare gli stipendi ai dipendenti, saranno costretti a chiudere. Questa è l’unica verità che è emersa in commissione e noi vogliamo denunciare al Paese la volontà di questo Governo e della maggioranza”.
A rischio ci sarebbero tra l’altro gli atenei di Roma, Firenze e Milano. “Solo università ricche che hanno immobili come quella di Siena – ha detto Vittoria Franco – potranno venderli e sopravvivere mentre le altre affonderanno”.
In altri paesi “l’università è considerata un asset strategico per uscire dalla crisi ma da noi per una precisa scelta politica non è così”, ha rilanciato la presidente dei senatori democratici tacciando il provvedimento anche di “centralismo”. “Il sapere – ha sottolineato il capogruppo democratico in commissione Cultura Antonio Rusconi – è diventato luogo di saccheggio, prima con la scuola, poi con gli enti lirici, ora con l’università”. Meloni, da parte sua, ha ribadito la volontà del Pd a discutere nel merito delle questioni e a partire dagli emendamenti presentati ma “è chiaro che se il discorso, come dice la Gelmini, è ‘collaborate e forse Tremonti potrà trovare le risorse per fare funzionare l’università il mese prossimo non possiamo che opporci. Chediamo al governo un ripensamento su questi tagli”.
Infine Maria Pia Garavaglia ha criticato proprio la ‘ratio’ della riforma Gelmini “con la quale i consigli di amministrazione avranno più potere dei Senati accademici”: “In questo modo l’università diventa un’azienda mercantile invece di una comunità del sapere”.