Giorno: 12 Maggio 2010

«I Mille oggi viaggiano al contrario», di Adriano Sofri

DUNQUE abbiamo appena ripassato la storia: nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860, 1070 volontari garibaldini s’ imbarcarono a Quarto lasciando famiglia lavoro e studi per andare a Sud a fare l’Italia. E abbiamo appena rifatto la storia: nei giorni tra il 5 e il 6 maggio 2010 un migliaio di giovani del Sud sono andati a Nord. MAGARI la cifra esatta sarà incisa nel bronzo fra 150 anni. Ce ne sono 300 mila all’anno, fra definitivi e pendolari, che hanno lasciato famigliae studi per cercare lavoro. I numeri contano, non solo per l’ effetto simbolico, e non solo per replicare alla fantasia delle cifre berlusconiste. C’è un’ emigrazione dal Sud al Nord che rinnova le proporzioni degli anni ‘ 60. “Contare, prima di raccontare”: è il programma del libro di Luca Bianchi e Giuseppe Provenzano (“Ma il cielo è sempre più su?”, Castelvecchi). Del resto, “è una storia che nel Mezzogiorno tutti raccontano. E meglio degli altri, le nonne, le madri. La storia di figli che partono, di madri che preparano …

«Quale unità custodire», di Michele Ainis

L’unità nazionale è figlia della storia, di processi culturali, fatti linguistici, intraprese politiche, fenomeni sociali. Ma è anche frutto del diritto: senza coesione giuridica non c’è unità politica, senza un tessuto di regole comuni e condivise è impossibile la stessa convivenza. Dunque il diritto non può creare l’unità nazionale, però deve alimentarla, e in conclusione deve conservarla. A questa vocazione risponde innanzitutto la legge più alta, quella scolpita nelle tavole costituzionali. Nei 150 anni dell’Italia unita ne incontriamo due, diverse nella propria genesi, nella concezione dei rapporti fra lo Stato e i cittadini, nell’architettura della cittadella pubblica. Eppure c’è almeno un filo di continuità fra lo Statuto Albertino e la Carta repubblicana: l’uno e l’altra sono stati concepiti con lo sguardo rivolto al futuro, alle generazioni che verranno. Nel più autorevole commento allo Statuto, firmato da Racioppi e Brunelli, quest’ultimo era raffigurato come una sorgente di «principii in attesa della loro sostanza vitale». Un secolo più tardi Piero Calamandrei illustrò il medesimo concetto sui banchi dell’Assemblea Costituente; e rivolgendosi agli altri deputati li esortò a …

Cultura, Pd: Bondi sacrifica autonomia scientifica sull'altare delle nomine politiche

“Un’ingiustificata forzatura su un testo sbagliato che sacrifica l’autonomia scientifica sull’altare delle nomine politiche”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta l’approvazione a maggioranza del parere sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sull’unificazione strutturale della Giunta centrale per gli studi storici e degli istituti storici. “Dopo aver ottenuto la proroga dei termini per esprimere il parere ci saremmo aspettati una serie di audizioni per ascoltare le osservazioni delle istituzioni coinvolte e per approfondire i punti più controversi. Un parere condiviso sarebbe stato un primo passo per ridare agli istituti quella serenità, anche finanziaria, necessaria per l’assolvimento dei propri compiti. La maggioranza ha invece preferito procedere da sola, esprimendo un parere favorevole su un testo che a nostro avviso non ottempera al necessario equilibrio tra le esigenze di politica culturale e di tutela dell’autonomia scientifica e che si concentra quasi esclusivamente sulle nomine politiche in capo al ministro. Insomma – conclude Ghizzoni – ha prevalso il primato della politica in un ambito nel quale dovrebbero primeggiare solo le ragioni …

Licei, Pd: famiglie e studenti bocciano riforma Gelmini. Ghizzoni: persa grande occasione per rilancio istituti tecnici

“I dati del ministero indicano il forte scetticismo delle famiglie italiane sulla riforma della scuola secondaria del ministro Gelmini”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta i dati rilevati dal ministero dell’Istruzione sulle opzioni effettuate al momento dell’istruzione da oltre 500 mila studenti di terza media. “Questi dati, seppur parziali, indicano chiaramente che nell’incertezza sui nuovi assetti, gli studenti e le famiglie si sono orientati verso quei percorsi formativi che, nonostante i forti tagli, non hanno subito modifiche. E’ in ogni caso la dimostrazione che il necessario rilancio dei percorsi tecnici è stato affrontato dal governo in modo affrettato, anteponendo le ragioni dei tagli ai contenuti necessari. Le famiglie e gli studenti hanno capito e sono fuggiti. Il problema però resta nella sua interezza, bisogna adesso studiare un percorso preciso per ridare agli istituti tecnici quel ruolo fondamentale che hanno avuto nel passato per lo sviluppo economico e sociale del paese”. ****** “Scuola, torna il fascino dei licei iscrizioni record per il nuovo anno”, di Salvo Intravaia I dati …

Sveglia! Diamo ossigeno ai comuni

Sosteniamo i cittadini e le imprese. Giornata nazionale di mobilitazione degli enti locali. “Come avevamo preannunciato nei giorni scorsi, con lo slogan ‘Sveglia! Diamo ossigeno ai comuni’ il Pd lancia una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare e contrastare gli assurdi vincoli imposti da questo governo alle attività delle comunità locali”. Così Davide Zoggia, responsabile Enti Locali della segreteria nazionale del Pd, annuncia l’iniziativa del Pd per l’allentamento del patto di stabilità, che si terrà lunedì 17 maggio. Una giornata di manifestazioni e presidi in tutte le Regioni, alle quali prenderanno parte parlamentari e dirigenti del Partito democratico. “Il 17 maggio il Pd – prosegue Zoggia – con i propri amministratori e i propri militanti in tutta Italia, presenterà proposte e iniziative per l’allentamento del patto di stabilità allo scopo di sostenere la spesa per gli investimenti, favorire politiche di coesione sociale e premiare i comuni virtuosi. Una giornata con la quale il Partito democratico intende aprire una stagione di iniziative per stare a fianco dei tanti territori strozzati dalle politiche di un governo miope …

"Quando la casa diventa l'inferno", di Elena Loewenthal

Giampiero ha ucciso Cristina con cinquanta coltellate, davanti all’assistente sociale. Cinquanta coltellate sono un oceano di rabbia, un abisso di orrore cieco. Come si fa a uccidere, e così, qualcuno che si è amato, con cui si è condiviso tutto, e messo al mondo due figli? Eppure, la violenza in famiglia non ci stupisce, nemmeno quando è così efferata. Accanto alla condanna, fa capolino una sorta di rassegnazione sociale al fatto che fra le mura di casa – o al centro di un consorzio per le separazioni coniugali, come è capitato ieri a Collegno, vicino a Torino – può succedere, e succede di tutto. La famiglia è forse oggi più che mai il nostro rifugio. Il luogo dove troviamo quella identità che altrove sembra fare acqua da tutte le parti. E’ la nostra ultima, ma amata spiaggia, dove siamo noi stessi più che mai, negli affetti, nelle nostre potenzialità «creative», nel nostro quotidiano esercizio di umanità. Però è altrettanto vero che questa famiglia – niente affatto ideale bensì vera, in carne ed ossa – è …

"Scuola e docenti, il ministro sbaglia strada", di Giunio Luzzatto*

Nei prossimi giorni, le Commissioni parlamentari dell’Istruzione devono esprimersi su un Decreto che regolamenta la formazione dei futuri insegnanti. Esso, recependo le indicazioni di una “Commissione Israel”, riduce a nulla o quasi la preparazione specificamente didattica nell’iter che conduce all’abilitazione ed è perciò fuori del tempo; oggi, infatti, le problematiche da affrontare nelle classi hanno a che fare con la motivazione da promuovere nei ragazzi (perciò con le competenze psicopedagogiche e metodologiche dei docenti), altrettanto quanto con i contenuti disciplinari. Il Decreto tace sulle procedure con cui i nuovi abilitati saranno poi assunti; la legge da cui esso deriva prevedeva invece una regolamentazione congiunta di formazione e reclutamento, sicché è dubbia la legittimità stessa di un Decreto dimezzato. I futuri abilitati vengono collocati in un limbo dalle imprecisate prospettive; eppure, il ministro Gelmini aveva soppresso le Ssis (Scuole di specializzazione dell’istruzione secondaria) affermando che un’abilitazione senza regole per il reclutamento non ha senso. In un’intervista del primo maggio (è la sua concezione del diritto al lavoro) il ministro ha ora chiarito il perché di questa …