Strana equivalenza pronunciata dal sindaco di Milano. Per Letizia Moratti essere clandestini significa essere criminali. Prima le parole inequivocabili, poi la smentita. Infine l’arrampicamento sugli specchi. Parole a caso e poi chiarimenti, fino ad arrivare alla smentita. Per Letizia Moratti “normalmente un clandestino delinque, non ha il lavoro regolare quindi…”! Tutto chiaro e nitido soprattutto se dichiarato durante il convegno dal titolo “Per un’integrazione possibile”. Figuriamoci se era invitata al raduno del KKK “Cacciamoli via a pedate”!
Il sindaco di Milano ha pronunciato nitidamente le sue conclusioni strampalate circa l’equivalenza tra clandestino e criminale per poi smentire con un categorico “non ho detto questo” davanti alle telecamere dei cronisti che chiedevano maggiori chiarimenti. Quindi ha sciorinato un discorso molto arzigogolato per spiegare come il reato di clandestinità è reato che coinvolge la clandestinità intesa come clandestinità rea di reati, che comunque rimangono reati fatti dai clandestini!!!
Insomma ha davvero “chiarito” il senso delle sue parole.
A tali aberranti affermazioni non si è fatta attendere la replica di Livia Turco, presidente del Forum immigrazione del Partito democratico. “E’ grave che il sindaco di una importante città, come Milano, pronunci parole così irresponsabili che finiscono solo per alimentare semplificazioni e paure. Il clandestino non è una persona che delinque ma è una persona che non ha il permesso di soggiorno. Le persone che delinquono, italiane o meno, devono essere punite. Se così non è dipende dal problema eterno di un sistema giudiziario che non funziona, non dall’immigrazione. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti dovrebbe sapere che, per inefficienza dello Stato, a causa di una legge che si chiama Bossi-Fini tantissimi lavoratori, che sono in Italia anche da 10 anni, che pagano le tasse, che pagano i contributi all’Inps e che fanno i lavori più umili, se perdono il lavoro e non riescono a trovarlo entro 6 mesi diventano clandestini e vengono espulsi”.
“Questi lavoratori – ha continuato Turco – che cercano lavoro, su la base di che cosa devono essere considerati delinquenti? Se mai è urgente prevedere una proroga del permesso di soggiorno per consentirgli di cercare lavoro e non spingerli verso la clandestinità e l’espulsione. E, infine, dove è il piano per l’integrazione pomposamente annunciato da Ministro Maroni nel mese di febbraio, dopo i tragici fatti di Rosarno e via Padova a Milano? Sembrava allora che finalmente anche il centro destra avesse scoperto la politiche d’integrazione. Ma ora bisogna passare dagli annunci ai fatti. Governo e maggioranza presentino davvero il piano d’integrazione con un adeguato fondo, così come è stato chiesto con fermezza anche dall’Assemblea nazionale di tutti i sindaci dell’Anci”.
Dello stesso parere anche Filippo Penati, capo segreteria di Pier Luigi Bersani. “Oramai, sempre più in uno stato confusionale per i fallimenti della propria amministrazione e per le tensioni tra lei, la Lega e lo stesso Pdl, la Moratti non trova di meglio che emulare il peggior Borghezio. Ritornare sull’equazione immigrato clandestino uguale delinquente è indegno per un sindaco. Evidentemente la Moratti usa frasi ad effetto per coprire il vuoto della sua giunta.
Se torniamo, invece, a ragionare seriamente sul fenomeno migratorio non possiamo non considerare che nei grandi flussi che hanno interessato Milano in questi anni ci sia una quota di delinquenti, confermata dai dati circa la composizione della popolazione carceraria. Ma dire che tutti i clandestini che non hanno un lavoro regolare normalmente delinquono ricorda la peggiore propaganda xenofoba del nostro Paese.
Da un sindaco ci si aspetterebbero invece politiche rigorose di contrasto all’illegalità e investimenti e azioni positive finalizzate all’inclusione sociale”.
Per Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Partito Democratico “le parole di Letizia Moratti denotano un preoccupante salto di qualità nella strategia della paura verso l’immigrato portata avanti dalla destra xenofoba italiana. Teorizzare una maggiore propensione dell’immigrato irregolare a delinquere significa rispolverare teorie di stampo dichiaratamente razzista che immaginavamo fossero state sepolte con la fine del secolo scorso. Se la Moratti è considerata una moderata, allora mi domando cosa pensano quelli non moderati”.
“Oggi però – ha continuato Touadi – le teorie discriminatorie di matrice leghista sono state criticate dai mugugni della sala dell’Università Cattolica di Milano dove il Sindaco ha spiegato le sue idee anti-immigrati. Quei mugugni di dissenso valgono piu’ di qualunque parola o spiegazione, l’odio verso lo straniero e il diverso colloca coloro che lo professano fuori dal recinto dei valori cristiani e
cattolici. L’accoglienza è dovere sacro le Istituzioni hanno il compito di governare i flussi migratori ma la paura per lo straniero, la presunzione di colpevolezza solo perché si è immigrati certamente a nulla serve. Lo stesso Monsignor Veglio’ ha ricordato che in questo percorso di integrazione va inserita anche la questione della cittadinanza e della partecipazione dei migranti alla vita civile e sociale dell’Italia. E’ davvero triste che personalità politiche apparentemente moderate si adeguino alla vergognosa propaganda contro gli immigrati. Mi auguro che la Moratti si scusi con tutti quegli immigrati che sono venuti in Italia per lavorare onestamente e, talvolta, a causa di norme sbagliate, cadono nel cono della clandestinità per la perdita del lavoro. Vorrei ricordarle che proprio a causa della vergognosa interpretazione di alcune di queste regole sull’immigrazione, proprio nella Regione Lombardia, poche settimane fa, una bimba nigeriana di appena 13 mesi è morta a causa della decisione dei sanitari di non prestarle immediatamente soccorso solo perché la sua tessera sanitaria era scaduta.La prossima volta il Sindaco prima di sproloquiare ci pensi meglio” ha concluso Touadi.
Per il senatore Roberto Di Giovan Paolo “quando si guarda al numero dei reati compiuti nel nostro Paese, quelli commessi dai cittadini extracomunitari, incluso qualche ricco turista occidentale che beve un bicchiere di troppo, sono inferiori a quelli fatti dagli italiani”.
“Cercando di entrare nella logica un po’ Signora mia della Moratti – ha continuato Di Giovan Paolo – mi sembra che si faccia una certa confusione fra il problema, la mancanza drammatica di lavoro, e le conseguenze, un aumento finora solo immaginario della criminalità. Non è affibbiando a chi delinque uno specifico passaporto, tra l’altro in un momento di crisi come quell’attuale, in cui la percezione della paura può fare gravissimi danni, che si risolvono i problemi. Così facendo, semmai, li si amplifica”.
“In ogni caso, – ha concluso Di Giovan Paolo – è bene ricordare che per il reato di clandestinità, introdotto dalla destra nel nostro ordinamento, l’Italia è stata condannata dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e da molte altre importanti organizzazioni internazionali. Inoltre, pensando a Milano che con l’Expo vivrà inevitabilmente un momento di grande apertura al mondo, è un po’ triste che dalle persone che dovrebbero promuovere al meglio un grande evento multiculturale come quello vengano parole superficiali, solo per assecondare la parte peggiore del proprio elettorato”.
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