università | ricerca

"Giorno della Memoria " dedicato alle Vittime del Terrorismo: l'intervento del Presidente della Repubblica

“No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma”
“E’ necessario tenere sempre alta la guardia contro il riattizzarsi di nuove possibili tentazioni di ricorso alla protesta violenta, e di focolai, non spenti una volta per tutte, di fanatismo politico e ideologico. No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma: è un imperativo da non trascurare in questo momento, in funzione della lotta che si combatte, anche con importanti successi, contro la criminalità organizzata, ma più in generale in funzione di uno sviluppo economico, politico e civile degno delle tradizioni democratiche e del ruolo dell’Italia”.

Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso commemorativo del “Giorno della Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. “Sono convinto – ha aggiunto il Presidente Napolitano – che anche questa sia la lezione che viene, che anche questo sia il contributo che può venire, da una sempre più ricca pratica della memoria della devastante esperienza del terrorismo italiano”.

Il Capo dello Stato ha ricordato i “tanti colpi mortali che furono sferrati, nell’orribile 1980, contro servitori dello Stato e uomini semplici, tutti vittime innocenti di ciechi disegni distruttivi. Li ricordiamo con commozione tutti – i loro nomi li abbiamo iscritti due anni fa nell’albo della memoria che abbiamo dedicato loro – e ci stringiamo con affetto a tutti i famigliari”.

Il Presidente Napolitano in questa occasione ha voluto mettere l’accento in particolare sul sacrificio di uomini di legge “per sottolineare come da magistrati, avvocati, docenti di diritto venne un contributo peculiare di fermezza, di coraggio e insieme di quotidiana serenità e umanità nello svolgimento di una funzione essenziale per poter resistere all’ondata terroristica e averne ragione: la funzione dell’amministrare la giustizia secondo legge e secondo Costituzione, sempre, contro ogni minaccia e ogni prevaricazione”.

Il Presidente ha ricordato la strage di Bologna: “Tre lunghi decenni sono passati. Per il devastante attentato alla Stazione Centrale di Bologna, i processi si sono susseguiti fino all’aprile 2007, tra progressi nel ricostruire i fatti e individuare le responsabilità, battute d’arresto, ritorni indietro, sentenze definitive. Un iter tormentoso per quanti hanno atteso giustizia. Le ombre e i dubbi che sono rimasti hanno stimolato un nuovo filone d’indagine, dagli sviluppi ancora imprevedibili”.

Così come ha ricordato il disastro di Ustica: “Intrecci eversivi, nel caso di Ustica anche forse intrighi internazionali, che non possiamo oggi non richiamare – insieme con opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato, a inefficienze di apparati e di interventi deputati all’accertamento della verità – nel rivolgere la nostra solidarietà a chi ha duramente pagato di persona o è stato colpito nei propri affetti famigliari per effetto delle stragi degli anni ’80”.

Il Capo dello Stato ha quindi osservato: “Persone della mia generazione, ritornando col pensiero al clima angoscioso di tensione anche sul piano politico e istituzionale di cui furono partecipi, fanno quasi fatica a rivivere quel che significò per anni l’interrogarsi sulle sorti – circondate allora di pesanti incognite – della democrazia e della nazione.

L’Italia corse rischi estremi : ci dà forza il ricordarlo perché sapemmo uscirne nettamente, pur pagando quei duri prezzi che ho voluto richiamare, e avemmo così la prova di quanto profonde fossero tra gli italiani le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi costituzionali della convivenza democratica, su cui poter contare. Ebbene, quelle riserve vanno accuratamente preservate, ravvivate, e messe in campo nella situazione attuale del paese e del mondo che ci circonda.

Dall’esterno dell’Italia, da diverse aree di crisi e di conflitto meno lontane dall’Europa di quanto magari non dica la carta geografica, giungono fino a noi gli echi del più cupo fondamentalismo, del rifiuto di ogni dialogo tollerante ed aperto tra sistemi di valori diversi, e giungono insieme le insidiosissime diramazioni del terrorismo internazionale. Anche il nostro paese non è esente da contagi e infiltrazioni di quel terrorismo; l’impegno di vigilanza su tale versante dev’essere più che mai forte, congiungendosi con quello che esplichiamo con la partecipazione a missioni internazionali di garanzia della pace e della stabilità in aree di crisi tra le più esposte e difficili”.

Il Presidente Napolitano ha concluso il suo intervento ricordando l’impegno di tutti i famigliari delle vittime a tenere viva la memoria: “Non vi sentite mai soli, sappiate che non vi mancherà mai il nostro abbraccio affettuoso”.

www.quirinale.it

Video dell’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del “Giorno della Memoria ” dedicato alle Vittime del Terrorismo. Palazzo del Quirinale 08/05/2010