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Nucleare, ricorso della Regione Emilia-Romagna alla Corte Costituzionale contro il decreto del Governo su localizzazione e realizzazione di centrali nucleari in Italia.

L’assessore Muzzarelli: “Non si possono escludere i territori ed i cittadini da decisioni così importanti e che li riguardano da vicino”. La Regione Emilia-Romagna presenterà ricorso davanti alla Corte Costituzionale per le norme, varate dal Governo, sulle centrali nucleari in Italia.
La Giunta regionale, infatti, ha deciso di impugnare alcuni articoli del Decreto Legislativo 31 del 15 febbraio 2010 che, in attuazione della legge 99 del 2009 (già impugnata nel settembre scorso), stabilisce la ‘Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi’. “La Regione – precisa l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli – ritiene che il decreto del Governo sia sotto diversi profili lesivo delle competenze e delle prerogative che la Costituzione attribuisce alle Regioni. Il decreto, oltre ad essere stato emanato in assenza del parere della Conferenza Unificata, secondo quanto espressamente richiesto dalle norme, non garantisce un adeguato coinvolgimento delle autonomie regionali: in particolare, nelle fasi più significative e qualificanti del procedimento di realizzazione, non prevede una “intesa forte” con le Regioni interessate. Non è accettabile, quindi, escludere, la voce dei territori e dei cittadini da decisioni così rilevanti e che li riguardano da vicino”. La delibera della Giunta regionale riguardante il ricorso alla Corte Costituzionale sarà comunicata, nelle prossime settimane, alla Assemblea Legislativa.